Mondo sufi
Bilancio di un anno

di Gabriele Mandel Khan

Amati confratelli e consorelle, stimati amici e compagni di viaggio: un altro anno è passato, questo 2007, di particolare valore tanto che l’UNESCO lo ha definito “l’anno mondiale di Jalaluddin Rùmì (1207-1273)”. La nostra Confraternita dei sufi Jerrahi-Halveti in Italia vi ha partecipato adeguatamente: mostre, conferenze, lezioni, concerti, pubblicazioni... Non va dimenticato che si deve a noi la versione del Mathnawì di Rùmì in italiano (Bompiani, sei volumi) e in giapponese (Municipio di Konya, sei volumi). Una importante pubblicazione, una sorta di pietra miliare, è stata anche quella di Islàm (Collana Dizionari della Electa-Mondadori) curata da noi.
Numerose le mostre che abbiamo organizzato (ad esempio a Catania, a Verona, a Udine, al Seminario di Bressanone, a Brescia, a Konya, a Kàbul) e in particolare la “Mostra storica del Sufismo” al Museo archeologico e antropologico Il Museo degli Sguardi di Rimini, che ha allineato 94 pezzi dall’VIII° secolo a oggi, gran parte dei quali pubblicati nel catalogo a colori. In assoluto la prima manifestazione del genere al mondo, e che ha conseguito un notevole successo di pubblico e di stampa.
Numerose le conferenze, in particolare all’Università di Catania e all’Università di Verona, alla Scala di Milano, all’Arcivescovado di Milano, all’Istituto don Orione, all’Istituto dei Tumori di Milano, a Damasco (incontro con il Gran Muftì della Siria) e soprattutto la partecipazione al Congresso UNESCO per Rùmì a Roma. Il nostro Gran Muftì e ambasciatore di pace di Religions for Peace, Mohsen Moelhi, ci ha rappresentati anche in Corea, in Giappone, a New York, al Cairo.
Lezioni cattedrattiche sull’arte dell’Islàm e sul sufismo sono state impartite dai nostri confratelli all’Accademia di Brera (quattro corsi), all’Università della Terza Età di Palazzo Dugnani, all’Università della Terza Età Universitas (da Aldo Strisciullo), e in molte Scuole dell’obbligo.
Tra i vari concerti che abbiamo organizzato, quelli del nostro zikirbashé a Catania, Bergamo, Verona, Trieste, Udine, Firenze, Venezia (presente il sindaco Cacciari), e Teatro Donizetti di Bergamo; e quello degli Sharg Uldusù al Festival di Parma e a Lugano, con nostra presentazione della musica sufi. Non va dimenticata la rappresentazione teatrale di “Novelle dei sufi” (Paola Mandel e Fakhraddin Gafarov in Italia, Paola Mandel e i musicisti afghani a Kàbul).
E poi le visite guidate di scolaresche anche dal Veneto alla Grande Moschea di Milano (via Padova 144). In tutto più di duecento manifestazioni.
Quali editori, la nostra Confraternita ha iniziato quest’anno la pubblicazione della rivista “Sufismo”, prima e per ora unica del genere in Italia, con ampia diffusione e buon successo di pubblico. Fiore all’occhiello è anche il nostro “Calendario cristiano/islamico 2008/***. Inizieremo ora anche la pubblicazione di libri, in particolare con la “Collana di poesia” antica e contemporanea.
Abbiamo anche ricevuto attestati ed encomi (Biblioteca di Alessandria d’Egitto; Facoltà di Medicina del Cairo, Università di Konya, eccetera); e numerosi sono stati anche gli articoli sulla nostra attività di sufi e le interviste radiofoniche e televisive (anche dalla Radio di Tehran).
E abbiamo ricevuto anche critiche: noi seguiamo la Via del misticismo, onestamente, con impegno e chiarezza; «NEL mondo ma non DEL mondo, nulla possedendo e da nulla essendo posseduti». Siamo sufi autentici e tradizionali, apprezzati dalla nostra Casa Madre di Istànbul. Pertanto i mestatori, gli imbroglioncelli alla New Age, i pataccari in caccia di una notorietà facile e di un potere fasullo ci denigrano. Noi leggiamo il Corano, lo applichiamo, rimaniamo sereni, imperturbati, e proseguiamo fermi nel nostro cammino. Chi semina vento raccoglie tempesta, chi semina bontà raccoglie serenità.
Avanti allora per un fattivo, costruttivo e sereno 2008. Cordialissimi saluti, Mandel



Giovedì, 03 gennaio 2008