Sulla conversione di Magdi Allam
Il battesimo è un atto di vita interiore

di Claudio Magris

Le modalità di questa conversione hanno evidentemente voluto avere pure un immediato significato politico


Nella lettera al Direttore pubblicata sul Corriere della Sera domenica 23 marzo, Magdi Allam parla della sua conversione al Cattolicesimo e del Battesimo ricevuto dal Sommo Pontefice Benedetto XVI. Come egli scrive, si tratta di una «scelta di fede religiosa e di vita personale... di un privato cittadino »; si tratta anzi della più personale e più importante delle scelte di vita, di quella «metanoia», come dice il Vangelo, che è trasformazione radicale dell’esistenza, nascita di un uomo nuovo. Nulla è importante come la conquista o la perdita di una fede; lo è tanto più quando il Battesimo avviene in età adulta e responsabile, per libera, meditata e anche sofferta scelta, come nel caso di Magdi Allam.
Il Battesimo è un atto di vita interiore, non di spettacolarità mediatica né di logica politica; riceverlo da un Sommo Pontefice, «servo dei servi di Dio», non è più valido che riceverlo da un sacerdote della chiesa del proprio quartiere. Naturalmente anche il Battesimo ha indirettamente un ruolo e una rilevanza politica, perché cambia l’uomo — e se non lo cambia nel cuore, nella mente e nel suo comportamento non fa di lui un vero cristiano — e, mutando il suo modo di essere e di agire, lo spinge a incidere in una direzione piuttosto che in un’altra sul reale. Il Battesimo rigenera e trasforma l’Io in tutti i suoi aspetti e dunque pure in quanto soggetto politico. Ma tale dimensione politica viene dopo, quale frutto della conversione—«dai loro frutti li riconoscerete», dice Gesù — e non nel momento in cui si riceve l’acqua di vita.
Le modalità di questa conversione e della sua comunicazione hanno e hanno evidentemente voluto avere pure un immediato significato politico. Infatti Magdi Allam, nella lettera in cui racconta la sua rinascita spirituale, non si limita a ringraziare Dio per la grazia ricevuta, ma propugna contestualmente una precisa linea politica, affermando la natura «fisiologicamente violenta di tutto l’Islam» e la conseguente necessità di combattere tutto l’Islam, il che non è conforme all’amore cristiano e al suo senso di fraternità universale. Non si tratterebbe dunque di combattere soltanto le aberranti, criminose e pericolose derive fondamentaliste e terroriste dell’Islam, che vanno certo combattute risolutamente, anche se il momento in cui si riceve il Battesimo non è forse quello più opportuno per dichiarazioni bellicose. Fra l’altro, la condanna globale dell’Islam si differenzia dal rispetto e dall’apprezzamento espressi dalla Chiesa nei confronti del monoteismo islamico. È curioso che, nel momento della conversione, nella lettera si critichi «la Chiesa che finora è stata fin troppo prudente nella conversione dei musulmani » e si presuma di poter indicare alla Chiesa Mater et Magistra la strada giusta da seguire.
Una certa sorpresa, va detto, ha destato pure il fatto che sia stato il Sommo Pontefice a battezzare Magdi Allam, in un rito pasquale che di solito prevede il Battesimo pubblico a nuovi cristiani significativi, in quel momento, soprattutto in quanto anonimi e dunque rappresentanti di tutti. Lo sono altrettanto, ad esempio i dodici cui il Sommo Pontefice, in un altro rito pasquale, lava i piedi nel ricordo della lavanda dei piedi di Cristo agli apostoli. Sarebbe un po’ penoso se fossero soprattutto i vip ad ambire a quei lavacri.
Ma per fortuna il Cattolicesimo fa balenare la sua grazia e la sua grandezza anche in dettagli minimi, che riscattano pure le tiare. Proprio a Pasqua, quasi a controbilanciare il mio disagio per questa vicenda privata divenuta pubblica, Moni Ovadia mi ha raccontato che una volta Monsignor Bruno Forte, grande teologo e Vescovo di Pescara e Chieti, a un aggressivo interlocutore che si proclamava baldanzosamente ateo, rispose, in napoletano: «Guaglio’, non sai cosa ti perdi... ». Ecco, se la Chiesa parlasse sempre così...


Claudio Magris


Fonte: dal Corriere della Sera del 25 marzo 2008
http://www.corriere.it/cronache/08_marzo_25/allam_magris_5c2317fc-fa34-11dc-b669-00144f486ba6.shtml



Martedì, 25 marzo 2008