Dopo i fasti e la riscoperta dell'orgoglio confessionale

Cosa è rimasto del giubileo del 2000?

Nell'immagine Piazza S. Pietro il 6 gennaio 2001

Proviamo a tracciare un bilancio e a indicare una pista di riflessione che vada oltre i grandi eventi mediatici che hanno caratterizzato il giubileo della Chiesa Cattolica Romana

Sommario Giubileo Il Dialogo Home Page Scrivici

IL GIUBILEO NELLA BIBBIA

1. Il testo fondamentale cui si fa riferimento nell'Antico Testamento è Levitico 25,8-42

  • L'anno del giubileo

    Conterai anche sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai squillare la tromba dell'acclamazione; nel giorno dell'espiazione farete squillare la tromba per tutto il paese. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo. Quando vendete qualche cosa al vostro prossimo o quando acquistate qualche cosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello.(8-14)

    Riscatto delle proprietà

    Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini. Perciò, in tutto il paese che avrete in possesso, concederete il diritto di riscatto per quanto riguarda il suolo. Se il tuo fratello, divenuto povero, vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, cioè il suo parente più stretto, verrà e riscatterà ciò che il fratello ha venduto.(23-25)

    Riscatto delle persone

    Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria e si vende a te, non farlo lavorare come schiavo; sia presso di te come un bracciante, come un inquilino. Ti servirà fino all'anno del giubileo; allora se ne andrà da te insieme con i suoi figli, tornerà nella sua famiglia e rientrerà nella proprietà dei suoi padri. Poiché essi sono miei servi, che io ho fatto uscire dal paese d'Egitto.(39-42)

  • Una prima riflessione

    Il Giubileo è dunque il tempo nel quale Dio torna per giudicare il popolo e restaurare la sua giustizia. Il sabato è il tempo del riposo e della libertà: il giubileo è il tempo per fare ricreazione con Dio. Se il sabato è il tempo del riposo della persona, di conseguenza è anche il riposo della terra. Dio vuole restituire la libertà al suo popolo poiché il volto del Signore per Israele è quello del Liberatore (e come tale il popolo lo riconosce nella sua storia). Egli è colui che ascolta il grido del povero e viene in soccorso. Egli salva dagli oppressori del popolo come il Faraone di Egitto. Ma Dio interviene nel popolo stesso, tentato di dimenticare l'obbrobrio della schiavitù. Il peccato può rendere simili al Faraone stesso.

    2. Di giubileo si parla anche nei Vangeli, lo fa Gesù in Luca(4,16-22)

    Gesù, nel Vangelo di Luca (4,16-22), riprende e approfondisce l'anno giubilare come l'annuncio nuovo di liberazione che Dio manda attraverso Lui a tutti i poveri, schiavi e oppressi della terra. Ecco il testo.

  • "Si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: "Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore". Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: "Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi". Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca".
  • UNA SECONDA RIFLESSIONE

    Il testo, che Gesù proclama, parla con chiarezza di "liberare i prigionieri", "rimettere in libertà gli oppressi", tutti termini che troviamo nel linguaggio giubilare dell'Antico Testamento. Anche "l'anno di grazia" indica quel tempo opportuno che aiuta il popolo a riandare al cuore dell'alleanza infranta. Ma Gesù aggiunge una parola che è di grande importanza: "Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi". Quella parola profetica, scritta secoli prima, è attuale, vale per quella comunità così come essa l'ha ascoltata nelle proprie orecchie e tocca a tutti realizzarla

    Quell' "Oggi" che Gesù pronuncia è "l'oggi di Dio", l'oggi che sta davanti ad ogni uomo a cui spetta, personalmente, di aderire alla volontà di Dio di avere una società giusta. La chiamata di Dio è personale e personalmente l'uomo deve rispondere. Gesù presenta la sua vita terrena e la sua missione come impegnata a realizzare un grande giubileo, come un tempo privilegiato in cui Dio interviene a favore dei poveri e degli oppressi. Mettersi alla sua sequela significa diventare, assieme a Lui, costruttori di un popolo che vive nella fedeltà all'Alleanza, che pratica la giustizia accogliendo la predilezione di Dio verso i poveri della terra.

    Gesù dice con chiarezza che il suo tempo e quindi tutti i tempi successivi saranno "l'anno di grazia del Signore" voluto dal Dio che libera. L'anno giubilare non sarà più ogni 50 anni, ma ogni tempo segnerà la novità per gli oppressi. Le sue parole suonano come incoraggiamento per la Chiesa ad operare secondo il suo insegnamento e speranza per tutto il mondo dei poveri. Ogni cristiano viene incoraggiato ad un progetto di conversione del cuore e di modifica della propria vita concreta.

    Quello che Gesù indica è una "nuova giustizia" che i credenti dovrebbero essere disponibili a praticare nella propria vita quotidiana. Il principio della giustizia permette di rimettere a posto la realtà che, altrimenti, cadrebbe nel caos. Giustizia significa la libertà di ogni uomo e di ogni donna, il coraggio di vivere e il diritto di avere il necessario per vivere, la solidarietà come sostegno, il diritto come superamento dell'elemosina, la legge come diritto del debole che ritrova la sua forza nella comunità che ubbidisce alla legge di Dio.

     

    PER APPROFONDIRE LA RIFLESSIONE SUI TESTI BIBLICI

    IL GIUBILEO E L'ANNO SABATICO

    Di J. Alberto Soggin (Università di Roma "La Sapienza" e Facoltà valdese di Teologia, Roma, invitato al Pontificio Istituto Biblico)

    Testo della conferenza tenuta dal Prof. J. Alberto Soggin nell'Aula Magna del Pontificio Istituto Biblico il 13 novembre 1999

     

    Cosa significa attualizzare il messaggio biblico

     

    QUELLO CHE PENSA IL VATICANO PER IL FUTURO

    LA LETTERA APOSTOLICA DI GIOVANNI PAOLO II

     

    UNA TERZA RIFLESSIONE

    Un nuovo concetto di tempo

    Alcuni elementi ci possono aiutare a chiarire il senso del giubileo biblico.

    I pilastri dell'anno giubilare si possono così riassumere:

    Dio imposta nella sua legge un ordine ed un progetto che dovrebbero azzerare, per quel che è possibile, ogni segno o legame di schiavitù per riportare il popolo di Dio ad una parità di partenza (oggi diremmo: pari opportunità"). Quattro direttrici esprimono tale progetto.

    Il popolo d'Israele, secondo il suo tempo e le sue usanze, cercò di combattere il predominio dell'economia, riproponendo il valore di ogni uomo creato libero da Dio. Se la storia dell'uomo spesso lo travolge nella fatica, nei debiti, nei rovesci della fortuna, nella siccità per la distruzione dei raccolti, nella malattia e nella morte, allora una legislazione corretta deve provvedere a ristabilire, per quanto è possibile, un cammino di speranza. La solidarietà di popolo deve intervenire a sorreggere e a manifestare il volto liberante di Dio per la famiglia, nel suo sviluppo e continuità di vita.

    L'uomo sulla terra è "forestiero ed inquilino".

    Il sentimento fondamentale dell'uomo e della donna, sulla terra, è il ringraziamento che un buon ebreo pronuncia "benedicendo Dio" per ogni azione che inizia.

    Gli uomini e le donne sono degli invitati, degli ospiti, chiamati a condividere quello che la Sapienza di Dio sa imbandire.

    Dal dono nascono la gratuità e l'obbligo di trasformare la propria vita in "gratuità attiva" che fa entrare nella giustizia e nella responsabilità. Il concetto di giustizia è fondamentale nel mondo ebraico e indica una relazione gratuita e asimmetrica nei confronti di chi è orfano, povero, vedova, nemico (Is. 58,5-8):

    E` forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l'uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne? Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà."

    Un rabbino diceva che l'anno santo si appoggiava su tre colonne:

    Il card. Martini il 31.1.99 si esprimeva così:

    "Non sappiamo se storicamente sia mai stato vissuto dal popolo d'Israele un giubileo; rimane quindi una grande utopia, un grande valore descritto nella Bibbia, al capitolo 25 del libro del Levitico, e forse mai vissuto anche a motivo di calamità storiche.

    Tale utopia ha due elementi fondamentali: il riposo della terra e la remissione dei debiti.

    Il riposo della terra suggerisce per l'oggi una riconquista del senso dei fenomeni naturali e dei loro ritmi, fenomeni e ritmi minacciati fortemente dall'accelerazione della tecnica. Perciò questo riposo è un valore ecologico, potremmo dire biopsichico, che può essere ben compreso da tutti.

    Il secondo elemento è la remissione dei debiti, che comportava: il ritorno delle proprietà ereditarie ai primitivi possessori affinché non venissero spartite e sperdute; la liberazione degli schiavi; la remissione dei debiti. Dunque una serie di gesti di grande implicazione sociale, gesti che, pur nel loro carattere in parte utopico, indicano il bisogno di riequilibrare continuamente nella storia le conseguenze della competitività sociale, di non sottostare all'imperativo del guadagno a qualunque costo".

    L'IMPEGNO PERSONALE

    1. L'impegno personale può consistere nel:

    2. Una seria vita comunitaria dovrebbe comportare un impegno settimanale con due appuntamenti fondamentali, che coinvolgano in particolare tutti i credenti che frequentano la Comunità cristiana:

    La vocazione del "grembiule"

    Secondo l'espressione di don Tonino Bello: il servizio rappresenta l'icona del cristianesimo. Ci vuole:

    La proposta di alcuni gesti di conversione

     "Il Dialogo - Periodico di Monteforte Irpino" - Direttore Responsabile: Giovanni Sarubbi

    Registrazione Tribunale di Avellino n.337 del 5.3.1996