Dopo il G8: Federazione Chiese Evangeliche in Italia

Ribadiamo il rifiuto assoluto della violenza

Da NEV - NOTIZIE EVANGELICHE n. 29/30 del 25 luglio

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GSF/1. FEDERAZIONE EVANGELICA: "RIBADIAMO IL RIFIUTO ASSOLUTO DELLA VIOLENZA"
Il presidente FCEI Gianni Long esprime grave preoccupazione per le violenze di Genova

Roma (NEV), 25 luglio 2001 - Grave preoccupazione per i fatti di Genova e' stata espressa da Gianni Long, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI): "Genova e' stata colpita da una violenza assurda - ha dichiarato oggi all'agenzia NEV -, che pesa su tutta la societa' italiana ed europea. L'adesione delle chiese evangeliche al Genoa Social Forum si qualificava per il carattere assolutamente nonviolento di questa organizzazione; ed intendeva esprimere una presenza evangelica, in linea con le posizioni del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), dell'Alleanza riformata mondiale (ARM) e degli altri organismi ecumenici internazionali. Questa presenza era sottolineata dalla celebrazione di un culto - prosegue Long -, in comunione con i credenti degli altri paesi della Terra. Cio' che e' accaduto mette in dubbio la possibilita' di organizzare manifestazioni non inquinate dalla violenza, ed anche la capacita' dello Stato di garantire i diritti di tutti: manifestanti o residenti, giornalisti o membri delle forze dell'ordine. Le chiese evangeliche italiane non possono che ribadire il loro rifiuto assoluto di ogni forma di violenza e portare questo impegno in tutte le formazioni sociali in cui i credenti si trovano ad operare". (lni)

GSF/2. CHIESE EVANGELICHE: E' STATO IMPORTANTE ESSERCI, NONOSTANTE LE ASSURDE VIOLENZE
Gli evangelici ribadiscono il loro no alla violenza e all'ingiustizia economica

Roma (NEV), 25 luglio 2001 - Dopo i drammatici giorni del G8 di Genova, con il loro terribile bilancio di distruzione e di lutto, le chiese evangeliche, che hanno aderito al Genoa Social Forum e partecipato attivamente alla settimana di mobilitazione, si interrogano sulla loro presenza a Genova e sul loro impegno nel movimento "anti-globalizzazione":
lo fa Luca Monaco, presidente della Federazione delle chiese evangeliche di Liguria e Piemonte meridionale (FCELP), sulle pagine del settimanale evangelico "Riforma" (n. del 27 luglio), interrogandosi sulle motivazioni di fondo che hanno spinto gli evangelici ad essere a Genova e chiedendosi se non sia stato "un errore" essere li', alla luce dei forti disordini che hanno caratterizzato le giornate genovesi. Monaco ribadisce che gli evangelici italiani "erano li' per protestare contro questo modo di considerare e utilizzare la globalizzazione che mette lo sfruttamento delle risorse in mano a pochi a discapito dei molti e mette l'economia al di sopra delle persone, dei sentimenti, di Dio stesso. Era giusto essere a
Genova - spiega quindi il presidente della FCEPL -, era giusto scendere in piazza per gridare anche noi, con la poca voce che come evangelici abbiamo, che non e' giusto che pochi si arroghino il diritto di governare sui molti dimenticando il messaggio d'amore e di solidarieta' che viene dal Vangelo. Gridare anche noi che veramente 'un altro mondo e' possibile!'".
Ancora sulle pagine del settimanale "Riforma" (che questa settimana dedica ampio spazio ai fatti di Genova), il commento del pastore valdese Franco Giampiccoli, che coordina la Commissione Globalizzazione e ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). "La settimana di manifestazioni in opposizione al G8 di Genova - scrive Giampiccoli - e' stata spezzata in due segmenti diseguali dalle incredibili violenze dei Black Block, i neri (anarchici?), armati, addestrati, scatenati, che hanno messo a ferro e fuoco la citta'". Da un lato, aggiunge il pastore valdese, la settimana organizzata dal Genoa Social Forum e' stata una "intensa esperienza": tavole rotonde tematiche, laboratori specializzati, incontri,
"una vera fucina di idee", che ha "rafforzato un movimento molto variegato eppure unito su alcune linee di fondo condivise". D'altra parte le due giornate del 20 e 21 luglio sono stati momenti di "violenza incredibile, che oltre a provocare la morte di un ragazzo e la distruzione di interi quartieri della citta', ha profondamente compromesso e forse inquinato il GSF e le sue iniziative, tra cui l'imponente manifestazione di sabato che ha resistito come ha potuto alle incursioni dei violenti e alle cariche della polizia". (lni)

GSF/3. DENUNCIARE L'INGIUSTIZIA ECONOMICA E VIVERE LA SOLIDARIETA' CON GLI OPPRESSI
Gli evangelici al Genoa Social Forum: un culto ecumenico e una manifestazione pubblica

Roma (NEV), 25 luglio 2001 - Anche le chiese evangeliche italiane hanno preso parte alle giornate di mobilitazione indette dal Genoa Social Forum (GSF) a Genova in occasione del G8, sia con iniziative proprie che nell'ambito del programma del GSF. La Federazione delle chiese evangeliche di Liguria e Piemonte meridionale (FCELP) ha organizzato il 20 luglio un culto presso la chiesa della Riconciliazione (una comunita' pentecostale ecumenica), nel quartiere Dinegro, che ha visto una discreta partecipazione di evangelici delle chiese della regione e non solo, oltre ad una delegazione della Federazione
giovanile evangelica italiana (FGEI). "Siamo in una citta' vuota, impaurita, piena di violenza. Vogliamo riunirci per essere raggiunti dalla Parola di Dio", e' stato detto ad apertura dell'incontro, mentre giungevano notizie e testimonianze delle violenze in atto proprio in quelle ore in molti luoghi della citta'. Il pastore Franco Giampiccoli, membro del Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha predicato su un passo del libro biblico dell'Ecclesiaste, ricordando la necessita' della denuncia del male e dell'ingiustizia, della solidarieta', "a partire dal grido degli oppressi e degli sfruttati", e della "sobrieta'", da parte di chi vive nell'abbondanza, per riscoprire "la cultura dell'abbastanza e del sufficiente".
A seguito del culto si e' svolto un incontro pubblico sui temi del debito, dell'ambiente, delle poverta', con la partecipazione di vari rappresentanti delle chiese evangeliche. Sul senso e le motivazioni della presenza degli evangelici al Genoa Social Forum ha parlato il 21 luglio il pastore Giampiccoli, nell'ambito di uno dei dibattiti organizzati dal GSF.
Giampiccoli ha informato dell'impegno di lunghissima data del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) sui temi della giustizia economica e della salvaguardia del creato, sottolineando come si stia diffondendo sempre piu' la consapevolezza che questi problemi non possono essere tenuti fuori da una prospettiva di fede. Una delegazione delle chiese evangeliche si e' recata il 21 luglio presso la chiesa cattolica di Boccadasse, situata in un punto centrale del percorso della manifestazione conclusiva, per portare un messaggio ecumenico da parte delle chiese evangeliche nell'ambito di alcune giornate di preghiera e digiuno organizzate durante il G8 dalla chiesa di Boccadasse. (md)


GSF/4. "DIAMO VOCE AL GRIDO DEI POVERI DELLA TERRA": MESSAGGIO DELLE CHIESE CRISTIANE
Un appello agli otto grandi: non abbandonare i popoli del Sud alla poverta' e all'ingiustizia

Roma (NEV), 25 luglio 2001 - Tutte le chiese cristiane presenti a Genova hanno firmato il 19 luglio un Messaggio ecumenico, indirizzato "agli uomini e alle donne che rappresentano a Genova i governi degli otto paesi piu' ricchi della terra". I rappresentanti delle chiese cristiane intendono "dare voce al grido dei poveri della terra", e chiedono agli otto grandi di tenere fede ad obiettivi indicati da campagne quali "Jubilee 2000", per la cancellazione parziale o totale del debito dei paesi in via di sviluppo.

"Non vogliamo lasciare soli i popoli - si legge nel documento -, specie quelli del Sud del mondo, nel processo di una globalizzazione che non garantisce valori autentici, accoglienza ai profughi, sicurezza di vita e convivenza pacifica tra etnie e popoli diversi. Non vogliamo lasciare i popoli vittime della guerra, che e' madre di tutte le poverta'". Per le
chiese evangeliche erano presenti alla firma ufficiale del documento ecumenico Renzo Brombale ed Erminio Podesta' (Chiesa battista), Juergen Astfalk (Decano della Chiesa luterana in Italia), Arrigo Bonnes e Guido Colucci (Chiesa metodista), Teodoro Fanlo y Cortes e Iside Turell (Chiesa valdese di Genova), Adriano Bertolini e Giacomo Quartino (Chiesa valdese di Sampierdarena). (md)

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