LAGER, NICHILISMO, CATTOLICESIMO-ROMANO,.... E CRISTIANESIMO
ETICA, TRASCENDENZA, E COERENZA LOGICA E MORALE. Gianni Gennari 'comprende' la lezione di Spinoza e 'sollecita a correggere' il titolo della "Deus caritas est" e della "Caritas in veritate" della tradizione cattolico-romana!!!
La vera moralità, dunque, quella che porta a salvezza, non è una teoria filosofica che dimostra l’esistenza di Dio, ma una vita fatta di 'amore nella verità' - 'Charitas in veritate' - di Dio e del prossimo.
a cura di Federico La Sala
IL CRISTIANESIMO, IL NICHILISMO E I NON CREDENTI di GIANNI GENNARI (Avvenire, 20.08.2009)
Ciò che accade, per il fatto che accade, è 'naturale', necessario e divino! Ecco Spinoza: ammirevolmente coerente e logico nel suo sistema. E qualcosa di simile si trova in ogni pensiero filosofico che sopprime ogni trascendenza divina, e che non può far altro che lasciare inspiegabile il problema del bene e del male: vedi Fichte, Schelling e Hegel. Lo stesso Kant fu costretto a recuperare un principio divino per fondare la sua morale nella 'Ragion Pratica'… E allora? Ci può essere moralità umana senza Dio? Certo che ci può essere, ma qui è il secondo punto di questo breve ragionamento. Nella rivelazione ebraico-cristiana 'conoscere Dio' non è solo un atto dell’intelligenza, del sapere, ma altro. Nel primo Testamento, 'Legge, Profeti e Scritti', Dio non si vede, ma si ascolta, e la sua voce nei 'Comandi' - le dieci Parole - afferma la sua unicità (1° comando) e poi il dovere di riconoscerlo nel prossimo (gli altri 9 comandi), così che tutto si riassume - lo proclamerà Gesù stesso - nei due comandi dell’amore di Dio e del prossimo. Perciò il Dio di Abramo, di Mosè e dei Profeti non vuole sacrifici, ma compassione e misericordia. E il Nuovo Testamento? Conferma, dimostra e realizza... San Giovanni dice due volte che 'Dio non lo ha visto mai nessuno', e la prima volta, nel Prologo del Vangelo, annuncia che Gesù 'il Figlio unico, lui ce lo ha rivelato', mentre la seconda aggiunge 'se ci amiamo tra noi, Dio abita in noi, e il suo amore è giunto in noi a pienezza'. La vera moralità, dunque, quella che porta a salvezza, non è una teoria filosofica che dimostra l’esistenza di Dio, ma una vita fatta di 'amore nella verità' - 'Charitas in veritate' - di Dio e del prossimo. La presenza rivelata e incarnata di Dio nella storia, Gesù di Nazaret, è venuto per la salvezza del mondo intero, e la nuova moralità, definitiva, non è solo il conoscerlo, ma 'riconoscerlo' nel prossimo da amare come noi stessi, cambiando anche la faccia del mondo come anticipo della vita eterna. Questa moralità salvifica è aperta a tutti gli uomini, di ogni tempo, di ogni razza, di ogni religione, ma la sua pienezza è donata e realizzata in Gesù di Nazaret, salvatore - Lui! - del mondo intero. Può sorprendere, forse, ma qui è l’essenziale. Dunque una moralità umana è possibile anche a chi non conosce Dio esplicitamente, anche a chi lo nega in buona fede magari perché lo ha visto troppo tradito da professionisti della sua rivelazione poco all’altezza del dono che hanno ricevuto per donarlo a tutti… ---- Sul tema, in rete, si cfr.: EVANGELO = BUONA NOVELLA. DIO E’ AMORE (Charitas) non "MAMMONA" (Benedetto XVI, "Deus CARITAS est", 2006). PER UNA NUOVA TEOLOGIA E PER UNA NUOVA CHIESA. L’INDICAZIONE DI GIOVANNI XXIII E DI GIOVANNI PAOLO II: LA RESTITUZIONE DELL’ANELLO DEL PESCATORE A GIUSEPPE. Il loro successore ha il cuore di pietra e se lo tiene ben stretto. Per lui Dio è Valore e tutto ha un caro-prezzo ("Deus caritas est")!!! LA "SACRA FAMIGLIA" DELLA GERARCHIA CATTOLICO-ROMANA E’ ZOPPA E CIECA: IL FIGLIO HA PRESO IL POSTO DEL PADRE DI GESU’ E DEL "PADRE NOSTRO"....
Venerdì 21 Agosto,2009 Ore: 09:39 |