Super Berlus

di Miguel Mora (traduzione dallo spagnolo di José F. Padova)

18/2/2008, 23:56 h El País, Madrid

Ritorna il Caimano, Rambo, Superman, Berlusconi, Il Cavaliere. Mezza Italia lo esalta, l’altra metà pensa seriamente di andarsene in esilio. La Spagna zapaterista qui è di moda – nelle scuole che offrono corsi di spagnolo non c’è un posto libero, i gay e gli anticlericali vogliono fare un monumento a ZP [Zapatero] -; così che se, come sembra, il 13 e 14 aprile Silvio Berlusconi vince un’altra volta le elezioni, non ci si meravigli se ai Pirenei cominciano ad affollarsi italiani che chiedono asilo politico.
Con i suoi 72 anni Il Cavaliere sta come una rosa e promette ai suoi compatrioti un futuro splendente. I progetti che ha annunciato finora hanno un vantaggio, chiunque li capisce. Affievolirà la lotta contro l’evasione fiscale “che mette paura e frena il consumo”; avrà “tolleranza zero con i rom [zingari romeni] che minacciano la sicurezza cittadina”; considera che sarebbe positivo che l’ONU decidesse una moratoria dell’aborto; darà luce verde all’alta velocità “boicottata da minoranze che si inventano problemi ecologici inesistenti” e costruirà il ponte sullo stretto di Messina “che la sinistra non ha voluto fare per non turbare le rotte dei delfini”.
Non occorre molto di più. È l’indiscutibile re delle battute, dei lazzi. I sondaggi lo favoriscono, i media – i suoi e quelli pubblici, a volte risulta difficile distinguerli – non gli sono avari di fiori e lui si sente sicuro di sé stesso in questa seconda gioventù che sta vivendo. O come dice: “Ma quale problema di gerontocrazia!”, ha affermato l’altra sera alla RAI. “Tutto dipende da come ti senti. Io, per esempio, in ogni campo ho 35 anni”.
La qual cosa non implica che non sia altrettanto imbattibile come nonno, come confessò in un raptus di intenerimento al suo amato e non meno incombustibile Bruno Vespa (il presentatore del programma Porta a porta): “Con i miei nipoti mi maschero da Superman e loro pensano che io lo sia davvero. Un poco Superman, in effetti, lo sono stato in alcuni settori”, aggiunse. “Sono il presidente della squadra di calcio che ha guadagnato più titoli di qualsiasi altra. In più ho dato lavoro a 56.000 persone e ho distribuito benessere dappertutto”.
L’Italia, che non abbonda di supereroi, ne ha bisogno. E se lui ritorna lo fa soltanto per questo, perché si sente indispensabile, insostituibile: “Forse per me sarebbe stato più saggio non presentarmi; ma ditemi, chi mi sostituirebbe?”. Perfino negli Stati Uniti lo sanno. Sylvester Stallone, l’attore meglio conosciuto come Rambo, lo ha detto chiaro quando gli chiesero chi voterà alle elezioni. “McCain e Berlusconi”, ha detto.
Contro Rambo, Il Cavaliere e Superman, che potranno fare Veltroni, Obama e Zapatero?

Testo originale:

Lunes, 18/2/2008, 23:56 h El País
Súper Berlus
Miguel Mora 17/02/2008
 
Vuelve El Caimán, Rambo, Superman, Berlusconi, Il Cavaliere. Media Italia lo celebra, la otra mitad piensa seriamente en el exilio. La España zapaterista está de moda aquí -en los colegios que ofrecen español no hay una plaza libre, los gays y los anticlericales quieren hacerle un monumento a ZP-; así que si, como parece, el 13 y el 14 de abril Silvio Berlusconi gana las elecciones otra vez, no se extrañen si empiezan a agolparse italianos en los Pirineos pidiendo asilo político.
A sus 72 años, Il Cavaliere está como una rosa y promete un futuro esplendoroso a sus compatriotas. Las medidas que ha anunciado hasta ahora tienen una ventaja: las entiende cualquiera. Aflojará la lucha contra la evasión fiscal, "que mete miedo y frena el consumo"; habrá "tolerancia cero con los rom [gitanos rumanos] que amenazan la seguridad ciudadana"; considera que sería positivo que la ONU decidiera una moratoria del aborto; dará luz verde a la alta velocidad, "boicoteada por minorías organizadas que inventan hechos ecológicos inexistentes", y construirá el puente del estrecho de Messina, "que la izquierda no ha querido hacer para no molestar las rutas de los delfines".
No necesita mucho más. Es el rey indiscutible de le battute, las bromas. Los sondeos le favorecen, los medios -los suyos y los públicos, a veces resulta duro y difícil distinguirlos- no le escatiman flores, y él se siente seguro de sí mismo en esta dulce segunda juventud que está viviendo. O eso dice él: "¡Ma che problema de gerontocracia!", dijo la otra noche en la RAI. "Todo depende de cómo te sientas. Yo, por ejemplo, en todos los campos tengo 35".
Lo cual no implica que como abuelo no sea también imbatible, según confesó en un rapto de ternura a su querido y no menos incombustible Bruno Vespa (el presentador del programa Porta a porta: "Me disfrazo de Superman con mis nietos y ellos piensan que lo soy de verdad. Un poco Superman, de hecho, lo he sido en algunos sectores", añadió. "Soy el presidente del equipo de fútbol que ha ganado más títulos que cualquier otro. Además he dado trabajo a 56.000 personas, y he distribuido bienestar por doquier".
Italia, que no anda sobrada de superhéroes, le necesita. Y si vuelve es sólo por eso, porque se siente imprescindible, insustituible: "Quizá para mí habría sido más sabio no presentarme más; pero decidme, ¿quién me sustituye?". Incluso en Estados Unidos saben eso. Sylvester Stallone, el artista más conocido como Rambo, lo dejó claro cuando le preguntaron a quién votará en las elecciones. "A McCain o a Berlusconi", dijo.
Contra Rambo, Il Cavaliere y Superman, ¿qué podrán Veltroni, Obama y Zapatero? –





Venerdì, 22 febbraio 2008