Ogni tanto qualche nostro giornale pubblica striminziti sunti di quanto appare sulle pubblicazioni straniere. In Francia e Germania si segue (quando lo si fa) la situazione italiana con stupore misto a noia. Ma con preoccupazione, perché il virus può estendersi. Molte le prese in giro, che ormai non vale più la pena tradurre: quelle già pubblicate dal 2001 in poi si possono rileggere in www.ildialogo.org/estero. Se qualcosa è cambiato lo è in peggio, secondo me: vedi reato dimmigrazione, per esempio, mostro giuridico. Cadrà sotto il veto della Corte Costituzionale, ma quando ormai avrà fatto danno. Questa che segue è una diagnosi sorprendente per incisività. La politica militarizzata di Giuseppe DAvanzo (“la Repubblica”, 24 maggio 2008 Stefano Rodotà (Repubblica) e Valerio Onida (Sole24ore) scovano strappi e buchi nel pacchetto di provvedimenti preparato dal governo "per dare più sicurezza al Paese". La nascita di un diritto della diseguaglianza, con il reato di immigrazione clandestina, trasforma "una semplice condizione personale" in reato ignorando laccertata o presunta pericolosità sociale, dimenticando che in uno Stato democratico "lo strumento penale e la pena detentiva non sono utilizzabili ad libitum dal legislatore" (Rodotà). Lincostituzionalità delle circostanze aggravanti da infliggere a chi "si trova illegalmente sul territorio nazionale" dà vita a un doppio binario di giudizio per il cittadino italiano e lo.........
Visto che siamo in argomento....... Telenovela indecente di Giovanni Valentini (“la Repubblica”, 23 maggio 2008) Non è sempre vero che il lupo perde il pelo, ma non il vizio, come si affannano a protestare ora gli esponenti dellopposizione per contestare lemendamento con cui il governo Berlusconi punta a bloccare la procedura dinfrazione della Corte europea contro lItalia sul sistema televisivo e quindi a proteggere ancora una volta Retequattro. Il fatto è che in questo caso il lupo rimane lupo e il pelo non lo perde affatto. E non è neppure vero che i rappresentanti del centrosinistra sono assimilabili ad agnelli, dal momento che è anche colpa loro - del governo Prodi e della traballante maggioranza che lo sosteneva - se oggi ci ritroviamo di nuovo in questa
JFPadova
Domenica, 25 maggio 2008
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