Rassegna stampa del 16 giugno 2008

di José F. Padova


In Australia il nuovo governo ha iniziato una timida azione di risarcimento morale per i superstiti "aborigeni" delle razzie di bambini, durate più di un secolo (qualcuno ha visto il film "La generazione rubata" dal bel libro Follow the Rabbit-proof Fence di Doris Pilkington Garimara?).
La nostra stampa (lasciamo perdere la TV) ha trascurato la richiesta di perdono che il governo del Canada ha recentemente presentato alle tribù "indiane" dei suoi territori per il medesimo motivo. E pure la Svizzera ha molto da farsi perdonare.
Anche noi, civilissimi italiani, stiamo preparando un simile tragico scenario per i nostri discendenti. Nel silenzio, purtroppo, di quasi tutta la dirigenza ecclesiastica cattolica romana.
Ne parla l’articolo che accludo.

I nostri indiani si chiamano zingari
Adriano Prosperi ("la Repubblica", 16 giugno 2008)
E se domani, in Italia, avvenisse qualcosa di simile a quello che si è visto l’11 giugno scorso a Ottawa? Qui da noi non se ne è parlato, ma è stata una scena emozionante a giudicare dalle fotografie comparse sulle prime pagine dei giornali canadesi. Si vedeva in piedi a sinistra il primo ministro Stephen Harper e davanti a lui seduto, il delegato dell’assemblea delle "First Nations" - quelli che noi, per l’errore di Cristoforo Colombo, continuiamo a chiamare Indiani d’America: si chiama Phil Fontaine, nel suo nome anglo-francese è iscritta la storia dei successivi padroni europei del Canada, ma il caratteristico copricapo di piume che sembra uscito da un film di John Ford rivela la sua identità di "Grande Capo" indiano.
In una cerimonia solenne il primo ministro ha presentato le scuse del governo ai nativi per la politica di assimilazione seguita dal Canada nei loro confronti: nel corso di molti anni, dall’800 fino al 1970, più di 150.000 bambini indiani furono strappati alle loro famiglie in tenera infanzia e obbligati a frequentare le scuole cristiane di stato. Qui, diventati ostaggi di un potere incontrollato mascherato di buone intenzioni, subirono ogni genere di violenza, inclusi naturalmente gli abusi sessuali. Tremende testimonianze .......

JFPadova



Lunedì, 16 giugno 2008