Rassegna di sabato 5 luglio 2008

di José F. Padova

E’ fin troppo facile ricordare il grande Eduardo e la sua "nuttata" che, certo, "ha da passà".
Sì, va bene, ma quando?

In Italia tira brutta aria
di Géraldine Colotti, giornalista de il manifesto
Le Monde Diplomatique, luglio 2008 (traduzione dal francese di José F. Padova)
Roma: poliziotti in tenuta da guerra evacuano i campi dei nomadi. A Milano un «commissario straordinario per l’emergenza rom», nominato dal governo di Silvio Berlusconi, impone una carta d’identificazione per chiunque penetri nel suo proprio campo. A Napoli un altro accampamento è preso d’assalto, a colpi di bottiglie Molotov. Ed ecco che, per una sera, gli occhi terrorizzati dei bambini fanno irruzione, via TV, nelle case della gente perbene.
«Ci vedo il fantasma del razzismo istituzionale», dichiara Luciano Muhlbauer, consigliere regionale di Rifondazione comunista. «Se continuano così metteranno in pericolo la stessa democrazia», rincara il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, che vorrebbe assegnare alloggi comunali ai rom; ma il comitato di quartiere, manipolato dalla destra, si rifiuta. E perfino fra i sindaci di sinistra Cacciari figura come un’eccezione. Altri preferiscono, in materia .....

Una nuvola sul Cavaliere
di Francesco Merlo ("la Repubblica", 4 luglio 2008)
C’è una nuvola di sudicio attorno al governo dell’Italia che non rimanda al valore della seduzione ma al disvalore dell’impotenza depravata. È la sindrome di don (Silvio) Rodrigo, che - lo capiranno i girotondini? - non era un tirannello, ma un assatanato di scalpi femminili.
E si sa che la psicanalisi mette in correlazione positiva l’assatanamento con l’impotenza: quanto più le cerchi, tanto meno te le godi; quanto più strafai e ti strafai, tanto meno ce la fai.
Ebbene, nessuno ha capito la natura di questa nuvola di sudiciume meglio di Silvio Berlusconi, che l’ha chiamata infatti pornopolitica e la teme più della spazzatura di Napoli. Nessuno meglio di lui sa che in quelle intercettazioni definitivamente naufraga l’incallito seduttore che si fa bello e intelligente per conquistare le donne, e al suo posto emerge lo sporcaccione che traffica per acquistarle. Il mito dell’uomo cacciatore che si affina, fa il pavone e tira fuori colorate atmosfere, per sempre cede il passo alla maschera drammaticamente stanca che, la sera, affaticato dal lavoro, ha paura del riposo come della morte e dunque trova ancora la forza di telefonare ad Agostino Saccà e raccomandare - tra sospiri di inutile sofferenza - la scosciata che lo fa.........

JFPadova



Domenica, 06 luglio 2008