Rassegna stampa 1 luglio 2008

di José F. Padova

Se fossero gente seria, gli italiani dovrebbero cucirsi sull’abito una stella di Davide gialla, per fare capire agli attuali Potenti quello che stanno mettendo in piedi (e a Veltroni e soci che a settembre sarà tardi, lo è già adesso). Non lo faranno. E’ più comodo lasciare fare all’Uomo del Destino di turno.
Non si scelgono i genitori, non si sceglie dove nascere. Peccato.

Il volto banale della xenofobia
Perché zingari ed ebrei sono vittime predestinate
di Adriano Prosperi ("la Repubblica", 1 luglio 2008)
Rilevare le impronte ai bambini degli zingari è una misura razzista. Le proteste del ministro che le propone e dei molti che silenziosamente o rumorosamente le approvano ci mettono davanti al volto autentico del razzismo.
Che non è quello mostruoso e abnorme che ci piace immaginare per nostra tranquillità: è quello pulito e rispettabile di tanti buoni padri di famiglia amanti della natura, dei cani e dei bambini, bene intenzionati nei confronti dell’umanità, decisi a isolare, rieducare o sopprimere le frange irregolari, sporche, malate, deformi. Una parola dal suono e dal significato benevolo riassume tutto questo: eugenetica. Basta visitare musei e centri di ricerca nelle capitali della scienza medica tedesca per trovarci davanti ai documenti lasciati negli anni dalla volontà di selezionare e migliorare la specie umana. Eppure, come da sempre accade quando si parla di zingari, ebrei e altre vittime predestinate del razzismo, chi propone o difende certe misure non vuole che lo si definisca razzista.
Ma la storia può aiutare a togliergli qualche illusione. Anche a un esame rapido e superficiale emerge che le misure scientifiche applicate al corpo umano sono una cosa diversa e recente, che spicca nel percorso millenario delle barriere.........


MAFIA – “Vi racconto perché ha vinto”
L’analisi del giudice Scarpinato
di Curzio Maltese ("la Repubblica", 1 luglio 2008)
 Nel pieno dell’ultima campagna elettorale Silvio Berlusconi ha definito «un eroe» Vittorio Mangano, boss morto nel carcere di Pisa con una condanna per tre omicidi. In un altro paese sarebbe stata la fine di una carriera politica. Le elezioni sono state invece un trionfo personale del premier. Marcello Dell’Utri, fondatore di Forza Italia, ha fatto dire al suo messo siciliano Miccicchè che «faceva tristezza» sbarcare a Palermo e vedere l’aeroporto intitolato a Falcone e Borsellino. Nelle elezioni siciliane la destra ha ricevuto un plebiscito. Il primo atto del governo, ancora prima di ricevere la fiducia, è stato l’annuncio della ripresa dei lavori per il ponte sullo stretto. «Un favore dovuto a mafia e ’ndrangheta» ha commentato il professor Giovanni Sartori. Stavolta non ci sarà neppure bisogno di un’uscita alla Lunardi sulla necessità di «convivere con la mafia» per capire l’aria che tira.
La mafia ha vinto. Non è la prima volta. La mafia è sopravvissuta in Italia a ogni cambio di regime, dal Risorgimento al fascismo, dalla prima alla seconda Repubblica. Ma la vittoria culturale della mafia di ora, in tutti gli strati del potere e della società, non ha precedenti. Il sistema mafioso è diventato il metodo del potere delle classi dirigenti, come si evince da ogni intercettazione pubblicata, ma anche il modello di grandi pezzi di borghesia media e piccola. L’ordine mafioso è sopportato e in qualche caso apprezzato .....

JFPadova



Mercoledì, 02 luglio 2008