Esteri - riflessione
UNA LETTERA A BARACK OBAMA

di Michael Moore

[Dal sito di "Pacereporter" (http://it.peacereporter.net/) riprendiamo il seguente testo del 27 ottobre 2008 col titolo "Il cambiamento in cui noi possiamo credere" e il sommario "Lettera aperta di Michael Moore a Barack Obama: rispetti gli impegni presi in campagna elettorale"]


Caro senatore Obama,

le scriviamo per congratularci dei notevoli risultati ottenuti nella sua campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti.

La sua candidatura ha provocato un’ondata di entusiasmo politico come non se ne vedeva da decenni in questo paese. Nei suoi discorsi, ha prospettato la visione di un futuro migliore, nel quale gli Stati Uniti smantellano i loro presidi militari sparsi per il globo e si concentrano sull’azione diplomatica all’estero, e su una maggiore uguaglianza e liberta’ dei loro cittadini in casa propria; una visione che ha fatto palpitare gli elettori attraverso tutto lo spettro politico.

Centinaia di migliaia di giovani hanno fatto il loro primo ingresso nella vita politica, elettori afroamericani si sono radunati al suo seguito, e molti di coloro che si erano sentiti alienati dalla "solita politica" si sono impegnati di nuovo.

Lei e’ oggi alla guida di un movimento che crede profondamente in quel cambiamento che lei stesso ha elevato a simbolo della sua campagna. I milioni di persone che partecipano ai suoi raduni, che contribuiscono con donazioni alla sua candidatura e che visitano il suo sito web sono una potente dimostrazione dell’energia e della passione di questo nuovo movimento.

Questo movimento e’ vitale per due ragioni. Primo, le assicurera’ la vittoria contro John McCain a novembre. La lunga notte di avidita’ e avventurismo militare dell’amministrazione Bush, che McCain vorrebbe prolungare, non puo’ finire cosi’ in fretta. Una entusiastica schiera di volontari e organizzatori fara’ si’ che gli elettori, nel giorno del voto, chiudano il libro dell’era Bush. Secondo, dopo averla aiutata ad insediarsi alla Casa Bianca, il sostegno di questo movimento rendera’ possibili i cambiamenti su cui poggia la sua piattaforma politica. Solamente una base popolare ampia ed energica come quella che la sostiene puo’ arginare il potere dei soldi e contrastare i poteri precostituiti, che sono un peso morto per coloro che perseguono un reale cambiamento nella politica americana.

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Le consigliamo quindi di prestare ascolto alla voce delle persone che possono portarla alla presidenza e sostenerla nel corso del suo mandato.

A partire dalla sua storica vittoria alle primarie, ci sono stati preoccupanti segni di un suo spostamento, riguardo gli impegni cardine condivisi dai molti che hanno sostenuto la sua campagna, verso una posizione piu’ moderata e centrista - compreso il suo voto per la legislazione Fisa, che garantisce alle compagnie di telecomunicazione l’impunita’ per le intercettazioni telefoniche illegali, cosa che ha fatto infuriare ed ha costernato molti dei suoi sostenitori.

Riconosciamo che il compromesso e’ necessario in qualsiasi democrazia. Capiamo che le pressioni che deve sostenere chi cerca di raggiungere la piu’ alta carica sono molto forti. Ma ritrattare quelli che sono stati i punti chiave della sua campagna, indebolira’ quel movimento che le offre il supporto necessario a vincere e a realizzare il cambiamento promesso.

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Di seguito sono elencate le idee chiave che lei ha abbracciato e che noi crediamo essenziali per continuare a sostenere questo movimento:

- Ritiro dall’Iraq secondo scadenze prefissate.

- Una risposta all’attuale crisi economica che riduca il divario tra i ricchi ed il resto della popolazione, attraverso un sistema finanziario e di sicurezza sociale piu’ progressista; investimenti pubblici finalizzati alla creazione di posti di lavoro e alla ricostruzione dell’infrastruttura del paese, oramai al collasso; politiche di commercio basate su condizioni di reciprocita’; ripristino della liberta’ di associazione sindacale; significativi interventi governativi in materia di legislazione del lavoro e regolamentazione dell’industria.

- Assistenza sanitaria universalmente garantita a tutti i cittadini.

- Una politica ambientale che trasformi l’economia per mezzo di uno spostamento di miliardi di dollari dal consumo di combustibili fossili verso fonti di energia alternative, creando cosi’ milioni di posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili.

- Fine del regime di tortura, di violazioni delle liberta’ civili e di incontrollato potere dell’esecutivo, che ha prosperato durante l’era Bush.

- Un impegno per i diritti delle donne, compreso il diritto all’aborto ed un piu’ facile accesso ai servizi sanitari per le pratiche di aborto e di trattamento della fertilita’.

- Un impegno per il miglioramento delle condizioni di vita delle comunita’ urbane e per porre fine alle discriminazioni razziali, incluse le disparita’ educative attraverso la riforma della legge "No Child Left Behind" ("Nessun bambino lasciato indietro") e altre misure.

- Una regolamentazione dell’immigrazione che tratti umanamente coloro che cercano di entrare nel nostro paese, e che fornisca un percorso di integrazione culminante con il diritto di cittadinanza per coloro che sono gia’ qui.

- Una riforma della legge sulla droga che incarcera centinaia di migliaia di persone che necessitano di aiuto, non della prigione.

- Una riforma del processo politico che riduca l’influenza dei soldi e delle lobby delle corporations, e che dia maggiormente voce alla gente comune.

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Questi sono i cambiamenti in cui possiamo credere. In altri ambiti - come ad esempio l’uso delle forze armate e di truppe mercenarie in Iraq, l’escalation della presenza militare Usa in Afghanistan, la risoluzione del conflitto tra israeliani e palestinesi, e la pena di morte - le posizioni da lei sostenute sono considerevolmente differenti da quelle assunte da molti di noi, gli "amici della sinistra" a cui si e’ rivolto durante i suoi ultimi commenti. Se il prossimo novembre lei vincera’, noi lavoreremo per sostenere insieme a lei le posizioni che condividiamo e criticheremo quelle che non condividiamo. Siamo impazienti di sviluppare con lei, dopo che sara’ stato eletto presidente, un dialogo costruttivo e duraturo.

Fermi restando i principi che lei ha articolato in maniera cosi’ convincente, ci auguriamo che riesca a portare in questo paese il cambiamento che lei stesso ci ha incoraggiato a credere possibile.

Tratto da
Notizie minime de
La nonviolenza è in cammino


proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

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Numero 631 del 6 novembre 2008



Giovedì, 06 novembre 2008