Politica estera - Nord america
L’agonia di un impero

di Rosario Amico Roxas

"Il destino degli imperi è quello di finire, prima o poi.
L’accelerazione della storia ha accelerato anche i ritmi di disfacimento.
Le politiche sbagliate di un neo-colonialismo antistorico hanno fatto il resto.
Adesso si affacia sul teatro planetario la fine del più moderno impero, con conseguenze trainanti per le nazioni che ne hanno condiviso gli errori".


Il secolo scorso fu quello delle grandi guerre, del nazismo, del fascismo e del comunismo, delle bombe atomiche e della dubbia e contestata conquista della Luna; fu il secolo che vide affacciarsi gli Stati Uniti d’America, prima come potenza economica e militare, quindi affermarsi come super-potenza militare: il nuovo impero.

L’economia capitalista sconfisse quella socialista, quando erano già venute meno le ideologie, democratica da una parte e comunista dall’altra.

Questo secolo, secondo i programma USA avrebbe dovuto essere il "secolo americano", sia militarmente che economicamente.

Venne imposta la "globalizzazione dei mercati", nella convinzione che gli USA si sarebbero imposti ovunque nel mondo.

Nulla sarebbe dovuto accadere senza il consenso USA.

Le cose sono andate diversamente, cominciano a presentarsi nella ribalta mondiale, nazioni che non chiedono nessun permesso agli USA e operano come credono opportuno.

La stessa Russia, data per spacciata e diventata appendice dell’Occidente, riprende il suo ruolo di grande nazione autonoma e libera dai legacci americani.

E’ notizia recentissima, di questo mese di agosto, che Russia e Cina hanno iniziato grandi manovre militari congiunte; impensabile fino a ieri, ma la disgraziata politica americana ha prodotto anche questo.

Il Gruppo di Shangai, al quale partecipano Cina e Russia, unitamente alle repubbliche ex-sovietiche dell’Asia centrale, hanno invitato gli USA a lasciare le basi militari del Tagikistan, dell’Uzbekistan e del Kirghizistan; il tutto sull’onda delle guerra preventiva scatenata all’Afghanistan.

Chi e cosa è la Cina ?

E’ la nazione che dispone di 1.000 miliardi di dollari nei suoi forzieri; è la nazione che ha acquistato il 10% del debito governativo americano in Buoni del Tesoro della Federal Reserve, per un importo pari all’intero debito pubblico dell’Italia.

E’ la nazione che marcia con una crescita del PIL del 10%.

Cosa significano le manovre militari congiunte con la Russia ?

Significano che la tecnologia russa si è già o si sta coniugando con il potenziale economico cinese, creando un polo alternativo al potenziale americano, pesantemente inquinato da un debito pubblico ormai stellare.

Le nazioni più ricche del pianeta, sono state trasformate in vassalli degli USA, con in testa l’Italia; ma l’impero non è mai generoso con i vassalli (magari lo è direttamente con il vassallo, ma non con i sudditi); esige i tributi ma pretende la gratitudine, con un atteggiamento assimilabile a quello mafioso.

Ma gli errori dell’impero continuano e continueranno fino alla sua disgragazione: il Segretario di Stato Condoleeza Rice, in un poco illuminato intervento al Congresso ebbe a dichiarare:

"La Cina più che un partner è un avversario e vuole cambiare i rapporti di forza a suo vantaggio",

confermando così che i tempi erano già maturi perchè la Cina potesse avventarsi contro l’intero Occidente per imporre le sue regole di mercato.

Affermando che la Cina è un avversario, Condoleeza ha dato il via alla seconda fase dell’escalation cinese.

L’America aveva scritto le regole della globalizzazione immaginando che sarebbero state sempre a suo vantaggio; si sta verificando che quelle stesse regole si sono rivelate come scritte appositamente per permettere alla Cina di dominare tutti i mercati del pianeta.

La Cina è, così, il primo paese al mondo che riesce ad operare senza dover chiedere il permesso agli USA, decide autonimamente, fino a quando non sarà nella condizione di dettare agli altri le sue norme.

La Russia ha colto la palla al balzo, forte di una tecnologia che la Cina non ha; il colosso economico confinante è certamente meno pericoloso dell’impero di oltre oceano !

I dati che il Pentagono pubblica sugli armamenti cinesi, svelano il segreto di Pulcinella, e cioè che la Cina spende dieci volte tanto di ciò che dichiara.

Cosa indicano questi dati ?

Indicano che la Cina si sta preparando ad affrontare una situazione per la quale gli USA si preparano da anni.

La corsa americana alla tecnologia non sfamerà il mondo e quando le riserve alimentari del pianeta non basteranno per tutti, solo l’uso della forza deciderà chi potrà accedervi.

Le spese in guerre, armamenti, difese interne ed attacchi esterni, hanno trascurato la desertificazione che avanza, la penuria di acqua,le immense estensioni di territori incolti; questo perchè solo la tecnologia, con il petrolio, il consumismo e l’economia di guerra e delle armi, continuava a garantire spazi di mercato lucrosissimi.

Intanto la maggiore impresa petrolifera statale cinese si è presentata a Wall Steet con un’OPA per acquistare la UNOCAL americana, quella che è stata al vertice degli interessi americani nello scatenare le guerre in Afghanistan e Iraq.
L’impresa cinese ha fatto un’offerta di un miliardo di dollari superiore a quella già avanzata da un pool di multinazionali (tra cui anche di investitori europei!); l’acquisizione della UNOCAL vanificherebbe l’interesse americano nell’aria medio-orientale e ciò potrà favorire la pace, ma significherà anche una penuria di petrolio ai minimi storici, innanzitutto per l’Europa.

Inoltre il pagamento dell’importo per l’acquisto della UNOCAL, da parte della Cina, avverrebbe con i titoli del debito pubblico acquistati; per cui l’America si ritroverebbe privata della sua maggior impresa operante nel Medio Oriente e a doverla pagare con i suoi stessi fondi, cosa che fa presagire un’altro 1929.

Il mondo arabo-musulmano, che avrebbe potuto essere il partner ottimale dell’Europa, è stato spinto a diventarne il nemico, sia pure per interposta nazione.

Gli USA, attraverso la Banca Centrale Americana, hanno cercato di imporre alla Cina una rivalutazione della loro moneta, lo yuan, del 15%; il ministro delle finanze cinese Hu Jintao, si è fatto beffe degli ordini americani, rivalutando la moneta del 2%, affermando decisamente che Pechino non accetta ordini da nessuno.

Così le esercitazioni militari congiunte Russia-Cina appaiono per quello che vogliono essere: il preludio di una "tempesta perfetta" che gli USA e i suoi alleati hanno alimentato e stimolato.

Rosario Amico Roxas(raroxas@tele2.it)



Marted́, 08 gennaio 2008