V TEMPO ORDINARIO – 9 febbraio 2020 - Commento al Vangelo
VOI SIETE LA LUCE DEL MONDO

di p. José María CASTILLO

Mt 5,13-16

[In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:] «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

  1. Subito dopo la proclamazione delle Beatitudini (Mt 5,1-12) - il programma di vita di chi segue Gesù -, il vangelo di Matteo presenta in due metafore semplici ed eloquenti quello che lo stesso Gesù pensava su come noi cristiani dobbiamo farci presenti nella società. In nessun modo attraverso la presenza stupefacente dei nostri templi, dei nostri monasteri e delle nostre cattedrali. O per mezzo dei nostri rituali o delle nostre cerimonie religiose. O per mezzo delle immagini che portiamo in strada durante feste e pellegrinaggi popolari. O attraverso le concentrazioni di massa di gente davanti a vescovi e cardinali, che provocano determinati sentimenti della gente, in attesa di non so quali oracoli celesti che presumibilmente dovrebbero venire dal cielo. Gesù non allude a nulla di tutto ciò. Né che assomigli a questa specie di “sfilata” di attrazioni artistiche o forse (in alcuni casi) meramente turistiche. Gesù va più al cuore della vita.

  2. Il vangelo di Matteo mette in bocca a Gesù due metafore eloquenti, perché sono importanti nella vita. Noi cristiani siamo sale e siamo luce. Un cibo insipido, un’abitazione al buio diventano sgradevoli, forse insopportabili. In ogni caso il sale e la luce si avvertono in modo palpabile, si sentono. Ed in ogni caso non si occultano mai o si nascondono. Così deve essere la condizione cristiana, il modo d’essere e di vivere dei credenti in Gesù. Devono essere persone che devono essere subito notate per quello che sono. Per quello che pensano? Per quello che dicono? Per i gruppi o i luoghi che frequentano? No. Per la loro maniera di vivere, per le loro convinzioni, per i loro costumi, per le loro preferenze, per il loro stile di vita 24 ore al giorno.

  3. Cosa significa questo in particolare? Per Gesù la cosa è chiara: “Che la gente veda le vostre opere buone, in modo che si senta motivata a glorificare il vostro Padre del Cielo”. Gesù afferma: non occultate nulla della vostra vita, non fate una doppia vita nella quale ci siano cose da nascondere, che tutto sia trasparente, che tutto si sappia, in maniera tale che, proprio sapendo quello che fate e perché lo fate, per questo stesso motivo la gente si senta motivata a credere in Dio. Cioè, la vostra vita deve essere così autentica che chi vi conosce non abbia altra scelta che dire: questo modo di vivere è possibile solo perché questa gente crede in qualcosa o in Qualcuno che ci supera tutti. Non è la forza degli argomenti. È la forza della vita che convince e seduce.




Mercoledì 05 Febbraio,2020 Ore: 22:04