XXXIII TEMPO ORDINARIO – 17 novembre 2019 - Commento al Vangelo
CON LA VOSTRA PERSEVERANZA SALVERETE LA VOSTRA VITA  

di p. José María CASTILLO

Lc 21,5-19
[In quel tempo,] mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
  1. Si può ragionevolmente dubitare se Gesù abbia annunciato la distruzione del Tempio o se piuttosto sia capitato che, dopo l’anno 70 (quando le legioni dell’imperatore Tito saccheggiarono Gerusalemme e distrussero il Tempio), il redattore del vangelo di Luca abbia posto in bocca a Gesù questa profezia. Comunque sia, è indiscutibile che Gesù si sia scontrato con il Tempio in una maniera tale che non solo ha detto che lo avevano trasformato in un covo di banditi, ma anche che la denuncia del Tempio è stata l’accusa portata contro Gesù nel processo religioso. E per questo si sono burlati di Gesù quando stava sulla croce. Avendo tanti motivi, come ne avevano, per denunciare Gesù, i sommi sacerdoti e gli scribi hanno aggiunto nei momenti supremi soltanto il tema del Tempio per umiliare e condannare Gesù. In questo i dirigenti religiosi hanno visto certamente l’attacco più pericoloso per la religione e per loro stessi (cf. A. Vanhoye).
  2. Tutto questo è comprensibile, perché il Tempio è il centro della religione. Il giudaismo aveva la ferma convinzione che Dio è presente nel Tempio. Ecco perché parlare della distruzione del Tempio è parlare della distruzione della religione. Era la cosa più dura che potevano dire ad un buon israelita.
  3. In realtà, l’annuncio di Gesù non è stata la “distruzione” della religione, ma la “trasformazione” della religione. A partire da Gesù la “mediazione” per incontrare Dio non è la buona relazione con il Tempio, ma la buona relazione con gli altri esseri umani. Un’impostazione che le religioni non tollerano, perché questo sarebbe la loro fine e la loro liquidazione. Per questo ci saranno sempre violenza, persecuzione e morte contro chi annuncia un cambiamento così radicale nella religiosità, cioè nella maniera di incontrare Dio. Certo, i dirigenti religiosi elogiano sempre le buone relazioni con gli altri, ma a patto che la relazione con il Tempio sia l’elemento più importante e determinante, quello che si sovrappone a tutti gli altri. Questo Gesù non ha potuto tollerare.



Mercoledì 13 Novembre,2019 Ore: 15:06