III QUARESIMA – 24 marzo 2019 - Commento al Vangelo
SE NON VI CONVERTITE, PERIRETE TUTTI ALLO STESSO MODO

di p. José María CASTILLO

Lc 13,1-9

[In quel tempo] si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
  1. Le due disgrazie raccontate in questo racconto non sono necessariamente due fatti storici. Tutto il racconto compone una parabola che ci insegna come dobbiamo interpretare e cercare una spiegazione alle disgrazie che capitano nella vita. La tendenza naturale e frequente si concentra nel cercare chi è il colpevole e per questo stesso motivo il responsabile di tale o talaltra disgrazia. Per questo, quando le cose ci vanno male nella vita, molta gente si chiede: cosa avrò fatto io di male perché mi succede questo? O forse alcuni commentano: Cosa abbiamo fatto perché ci succeda questo?
  2. Gesù risponde che il problema non sta nel cercare il “colpevole”. Le disgrazie ed i mali che ci accadono nella vita, non sono un castigo di Dio contro nessuno. Dio non è e non si comporta come un poliziotto che va cercando colpevoli per castigarli, facendoli soffrire o facendo in modo che capitino loro disastri, cose o situazioni indesiderate.
  3. La soluzione dei mali che ci piombano addosso, non sta nel “placare” Dio, presumibilmente offeso o irritato. Nulla di tutto ciò. La soluzione sta nella “conversione”. Questa parola traduce il termine greco metá-noia, che significa “cambiamento di mentalità” (J. Goetzmann). Gesù ci dice: “dovete cambiare nel vostro modo di pensare”. Ossia, non date la colpa a Dio, ma pensate alla responsabilità che avete tutti per il fatto che questo mondo è visto così turbato. Tutti siamo responsabili del fatto che le cose vanno così male. E tra tutti gli uomini, con più bontà, rettitudine e onestà dobbiamo trasformare le cose e rendere più sopportabile questa vita.



Lunedì 18 Marzo,2019 Ore: 18:07