I QUARESIMA - 14 febbraio 2016 - Commento al Vangelo
GESU’ FU GUIDATO DALLO SPIRITO NEL DESERTO E TENTATO DAL DIAVOLO

di p. José María CASTILLO

Lc 4,1-13


[In quel tempo] Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.
  1. Non vale la pena discutere se quello che in questo passo si racconta è successo così come lo presenta il vangelo di Luca. È dimostrati che non è un fatto storico. È la lezione magistrale di cui noi tutti abbiamo bisogno per vivere con quella dignità che ci chiede l’umanità intera. Come è ben noto, è stato Fëdor Dostoevskij a toccare il fondo del problema che qui si pone. E lo ha saputo dire in maniera geniale nel cap. 5° del libro V dei Fratelli Karamazov.
  2. In definitiva – ci vuole dire Dostoevskij – la questione decisiva che è in gioco nelle nostre vite è il problema della libertà. Ed è quello che l’Inquisitore ha detto a Gesù: “Tu vuoi andare nel mondo, e ci vai con le mani vuote, con non so quale promessa di libertà, che quelli […] non possono neppur concepire, e ne hanno timore e spavento, giacché nulla fu mai per l’uomo e per la società umana più insopportabile della libertà!”. Anzi, aggiunge poco dopo lo stesso Inquisitore: “Non c’è preoccupazione più assillante e tormentosa per l’uomo, non appena rimanga libero, che quella di cercarsi al più presto qualcuno innanzi al quale genuflettersi”.
  3. Ed il problema che abbiamo oggi nella cultura del capitalismo neoliberale consiste nel fatto che il potere “non si occupa direttamente dell’individuo; al contrario, si occupa del fatto che l’individuo agisca in maniera tale che riproduca da sé stesso l’intreccio di dominio che da lui è interpretato come libertà. È, in definitiva, la convergenza tra libertà e sfruttamento nella forma dell’autosfruttamento” (Byung Chul Han). In questo consiste la nuova tecnica del potere: quando pensiamo di essere più che mai liberi, in realtà siamo più schiavi degli schiavi più sottomessi. La tecnologia ci ha sottomesso completamente.



Lunedì 08 Febbraio,2016 Ore: 18:00