XXVII TEMPO ORDINARIO – 4 ottobre 2009
L’UOMO NON DIVIDA QUELLO CHE DIO HA CONGIUNTO

Commento al Vangelo di p. Alberto Maggi OSM


Mc 10, 2-16
[In quel tempo] alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?».
Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
 
 
Il verbo “tentare” (peir£zw) appare nel Vangelo di Marco al suo inizio (1,13), nell’episodio delle tentazioni del deserto, dove Gesù appare tentato da Satana e poi, nel corso del Vangelo, sempre in bocca ai farisei (8,11), una volta con gli erodiani. Sono loro, i fanatici difensori dell’ortodossia, gli zelanti custodi della tradizione, gli strumenti del Satana. E questa è l’accusa che fa l’evangelista.
Vediamo questo episodio.
Alcuni farisei si avvicinano a Gesù per tentarlo. Perché per tentarlo? Perché vedono che Gesù sta prendendo le distanze dalla legge e vogliono trovare uno strumento per poterlo accusare e poi condannare a morte. Già i farisei, insieme agli erodiani, avevano deciso di dover eliminare Gesù.
Quella che chiedono a Gesù è una cosa ovvia e risaputa, “Se è lecito a un marito ripudiare la moglie”. Chiaro che sì, tutta la tradizione religiosa, avallata dalla Parola di Dio, lo permetteva. Ebbene Gesù prende le distanze e dice “che cosa vi ha ordinato Mosè?” Gesù, da ebreo, avrebbe dovuto dire “che cosa ci ha comandato Mosè”; Gesù prende le distanze.
Il Dio di Gesù è un Dio-amore e l’amore non si può formulare attraverso delle leggi, ma soltanto attraverso delle opere che comunicano vita. Ecco perché Gesù prende le distanze.
E la risposta che loro danno è presa dal libro del Deuteronomio al cap. 24 (v. 1), che dice che Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla. Ebbene, Gesù anche qui prende le distanze e li accusa “per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma” . Per Gesù non tutto quello che è scritto nella legge, al quale si attribuisce autorità divina, ce l’ha realmente; in parte è cedimento a perverse reazioni umane.
Quello che sta dicendo Gesù è grave perché era prevista la pena di morte per chi osava affermare che anche una sola parte della legge non era stata pronunciata o voluta da Dio, ma era Mosè che l’aveva scritta. Ebbene, per Gesù la legge scritta non sempre riflette la volontà di Dio, e per questo non ha valore duraturo e permanente.
E Gesù non si rifà al Dio legislatore, il Dio di Mosè, ma al Dio della creazione, e cita il Libro della Genesi (1,27; 2,24), dove c’è scritto che l’uomo, fatto maschio e femmina - la creazione - “l’uomo lascerà suo padre e sua madre perché si unirà a sua moglie, e i due diventeranno una sola carne”. Questo è il significato del matrimonio.
Il padre, in tutte le culture, indica colui che dà la sicurezza, la protezione, la madre è l’amore incondizionato; ebbene, il matrimonio significa aver trovato in un’altra persona una sicurezza ancora più grande del proprio padre e un amore incondizionato più forte della propria madre. Quando c’è questo si ha il coraggio di lasciare la famiglia di origine ed unirsi a un’altra persona, al partner, e diventare una sola carne, cioè una sola realtà.
Per questo dice Gesù che non si può dividere. Due persone si possono dividere, ma quando si è uno solo, non ci si può dividere, a meno di non mutilarsi.
Ebbene, i discepoli, naturalmente, non sono d’accordo con questa visione restrittiva di Gesù e “in casa lo interrogano su questo argomento”. E Gesù lo conferma perché lui prende sempre le difese della parte più debole, quindi si mette sempre dalla parte più debole. In questo frangente, gli presentano dei bambini, dei ragazzini (paid…a), e i discepoli lo rimproverano perché non vogliono che Gesù accolga anche queste persone che sono considerate le nullità della società, e quindi qui si permette a Gesù di fare una dichiarazione importantissima.
“Non glielo impedite. A chi è come loro, infatti, appartiene il Regno di Dio”. I bambini, i ragazzini, a quell’epoca erano esseri insignificanti, gli ultimi della società, allora a questi discepoli, che sono animati dal desiderio di ambizione, di essere i più grandi, Gesù ricorda che il Regno di Dio, cioè la comunità dove Dio governa gli uomini è proprio quella degli ultimi della società. Quindi quelle persone che vengono considerate gli ultimi, sono in realtà i primi ad entrare nel Regno del Signore.


Mercoledì 30 Settembre,2009 Ore: 14:38