[Ringraziamo di tutto cuore Mao Valpiana (per contatti: mao@nonviolenti.org) per aver generosamente scritto su nostra richiesta questa immediata breve testimonianza personale dellincontro del 2 marzo a Bologna, che naturalmente "é solo un primo commento personale, a caldo. Seguirà il documento-verbale ufficiale".]
Non cerano giornalisti né telecamere. I tiggì non ne hanno parlato. Buon segno. E la prova certa che la nostra assemblea di Bologna non rientra nel copione già scritto della recita elettorale a soggetto. Non siamo tra gli attori protagonisti, né tra le comparse. Buon segno.
La sala era strapiena. Presenze da ogni regione del centro-nord (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio). Una cinquantina gli interventi che hanno dato vita ad un dibattito serio, di ampio respiro, rispettoso, intenso.
Praticamente unanime lidea della necessità di una presenza anche politica del movimento, ma tutti realisticamente coscienti che le condizioni affinché ciò possa avvenire sono da costruire. La volontà emersa é quella di dare vita ad una rete, che si riconosca nella nonviolenza, che espliciti la necessità e la volontà di crescere (a partire dalle realtà locali) come soggetto politico indipendente, autonomo.
La strada é lunga, in salita, non ci sono scorciatoie. Ma lobiettivo é quello. Ci é stato di conforto riscoprire che anche Aldo Capitini nel 1968 scriveva a Danilo Dolci della sua proposta "di presentarci alle elezioni regionali con una lista di rivoluzione nonviolenta per la democrazia direttà... dovrebbero essere liste pulitissime, nonviolente. Andrebbero preparate con un lavoro regionale, per farsi conoscere e per conoscere i problemi locali... bisogna trovare le persone, nonviolente e concrete" (da Aldo Capitini, Lettere a Danilo Dolci, in "Il Ponte", ottobre 1969, pp. 39-40).
Certo, i tempi e la situazione politica sono diversi. Ma lindicazione di una dimensione politica del movimento nonviolento-ecologista-femminista, resta attualissima.
In queste elezioni tali liste non ci saranno. Prepararle con serietà e con un lavoro capillare, non sarà facile. Lavoriamo su tempi lunghi. Ma oggi a Bologna é stato fatto un passo in avanti.
Su come affrontare la scadenza del 13-14 aprile le opinioni erano più diverse e sono emerse divergenze di valutazioni. Qualcuno si é espresso sulla necessità di votare, scegliendo magari il meno peggio di quello che i partiti di centro e di sinistra propongono, per fermare il fronte populista-fascista. Qualcuno, per protestare contro queste elezioni truccate e la politica del pensiero unico, ha proposta lastensionismo attivo, una campagna per il non voto. Altri hanno espresso disponibilità a candidarsi con liste civiche, per dare un segnale che spazi liberi, comunque, esistono ancora.
Il clima dellassemblea é stato sempre positivo, di grande rispetto reciproco. Tutti consapevoli che nessuno ha la verità, che ognuno porta il proprio punto di vista, che ciascuno é chiamato ad un impegno personale. E stata unassemblea vera, dialogante e pensante. Si é parlato e si é ascoltato. E ci si é già dati un nuovo appuntamento, il 20 aprile nella stessa sala sindacale della stazione di Bologna. Comunque vadano le elezioni.
Oggi a Bologna cé stato un vero evento politico. Che contrasto con quelle finte riunioni di partito che vediamo in tivù, dove uno solo parla e tutti a sventolare bandiere e cartelli uguali, prestampati. Tanti elettori delusi o disorientati, nemmeno possono immaginare che esistono ancora luoghi aperti, includenti, accoglienti, dove si discute davvero, con passione gratuita, di politica. Non possono saperlo perché oggi a Bologna non cerano giornalisti né telecamere. I tiggì non ne hanno parlato. Buon segno. Tratto da Notizie minime de La nonviolenza è in cammino
proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
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Numero 383 del 3 marzo 2008
Lunedì, 03 marzo 2008
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