Uomini e topi / 14
ATTENTI A CHI SCRIVE

di G.C.C.

Conoscere i giornalisti: imparare a leggere i giornali e ad ascoltare i tg fa bene alla salute


Conoscete i mass media, e chi li possiede, chi li stampa, chi li dirige, chi li scrive? Cercate i nomi dei vari personaggi negli archivi dei motori di ricerca internet se volete sapere qualcosa e avrete sicuramente qualche sorpresa. Molti giornalisti fanno strada in politica e finiscono in Parlamento. E anche se non vanno in Parlamento, molti di loro sono amici di gente che conta.

L’abbiamo visto attraverso le intercettazioni (sia private, sia giudiziarie) dei politici o di big della finanza, delle telecomunicazioni. Agli occhi dei magistrati sono apparsi anche giornalisti-spia. Questi giornalisti scrivono ancora. È probabile che vi siano anche medici-spia, avvocati-spia, operai-spia, impiegati-spia e via dicendo. Come no? Ma il punto è che il giornalista divulga le notizie (ottenute, appunto, con la sua seconda e scorretta attività) non in famiglia, ma riversando le falsità o le verità deformate su milioni di persone.

Così crea tensioni, confusione, allarmi, paure, con reazioni politiche inattese dai più e con illiberali strette legislative. L’opinione pubblica è deformata: non si fa idee proprie sulla verità, ma giudica basandosi sulle menzogne divulgate a tradimento. Questo è un tipo di giornalismo del «me ne frego», di chi pensa a se stesso, al proprio potere, ai propri guadagni, anche a spese – a volte tremende – della società. Non parlo di cose segrete: sono cose notissime, venute alla luce in un recente passato, ma da ricordare. Sono state rivangate anche non molto tempo fa: un indagato ha ammesso di aver divulgato una notizia falsa, pubblicata da molti mass media. Voleva danneggiare, ha detto, un’azienda concorrente. Quando si guardano i tg e si legge un giornale occorre, quindi, stare molto attenti.

Un tipo di giornalismo inqualificabile spinge a far credere il contrario: non tanto che il bianco è meglio del nero e viceversa (questo può essere un confronto di idee), quanto che il bianco è in realtà nero. Si leggono articoli tanto capziosi che, alla fine, quasi non si crede ai propri occhi; i loro autori sono bravissimi nel dire una cosa per dimostrare il contrario, sembrano liberali e sono imbroglioni, parlano di ordine e seminano il disordine, sembrano democratici e spingono il pubblico all’adorazione del dittatore di turno.

Forse lo fanno per amicizia, per soldi, per legami ideali o di gruppo, per vantarsi strisciando con chi è momentaneamente al potere: il guaio è che sono bravissimi a confondere le idee, e quando questa azione mistificatrice induce i lettori all’errore, è un’azione di tipo fascista. A volte sono articoli di opinionisti, non necessariamente giornalisti professionisti, ma professori universitari, avvocati, medici e altro; a volte sono articoli apparentemente di sola cronaca. In un caso e nell’altro sono pericolosi, sono micidiali perché sembrano dettati da fatti veri (cronaca) e da opinioni sensate (articoli di fondo o editoriali) mentre iniettano falsità nell’opinione pubblica.

I cristiani e i cattolici in particolare (il loro giornalismo ha per bandiera la Verità, fondamento della libertà) sia quando scrivono, sia quando leggono o ascoltano, non si devono distrarre. Tutto qui. Si pensi all’inondazione di notizie e pseudonotizie sui rom, sull’immondizia in Campania, sull’amministrazione della giustizia, sui processi, sul politico Tizio o Caio: migliaia di menzogne si insinuano sottilmente in mezzo a qualche indiscutibile verità, e le prime sommergono la seconda. Se si sta attenti si vede che la violenza contro l’uomo, contro la sua libertà e la sua coscienza, è sempre al lavoro.

G.C.C.



Martedì, 28 ottobre 2008