Solidarietà alle monache e ai monaci buddisti birmani

di don Vitaliano Della Sala

La dura e vergognosa repressione da parte delle forze dell’ordine birmane contro i cittadini del Myanmar e contro le monache e i monaci buddisti che chiedono democrazia, hanno provocato morti e feriti, come sempre, come in tutte le dittature di destra, di centro e di sinistra, come a piazza Tienanmen a Pechino, come a Genova in occasione del G 8, come ogni volta che si compromettono gli affari dei potenti e il “popolo sovrano” pretende partecipazione. E allora cadono le maschere e viene fuori l’ipocrisia di chi gestisce il potere come “cosa sua” e si arrabbia quando i cittadini dissentono: come i gerarchi e i militari birmani, i Saddam Hussein, i Noriega, i Pinocet, i Ceausescu, i Milosevic; come le decine di potenti fantoccio, impresentabili, ma che fanno comodo per gli affari; anche come i presidenti democraticamente eletti che rappresentano l’elettorato fin quando questo non li mette in discussione, e allora giù con la repressione affidata a forze di polizia uguali dappertutto. Non capisco perché chi oggi si scandalizza e grida di indignazione per le violenze assurde della polizia birmana, non gridò la stessa indignazione dopo le inaudite violenze delle forze dell’ordine a Genova e altrove.
Per ricordare tutte le vittime della violenza della polizia in ogni angolo del mondo; per riaffermare il diritto al dissenso in Myanmar e ovunque; per solidarietà con i monaci buddisti e i cittadini birmani barbaramente assassinati e picchiati, domani, domenica 30 settembre, nella parrocchia dei santi Pietro e Paolo a Mercogliano, alle ore 11, celebrerò la messa con i paramenti rosso, come il sangue dei martiri e come il colore delle tuniche dei monaci buddisti.

Mercogliano, 29 settembre 2007

don Vitaliano Della Sala

(347 3679191) www.donvitaliano.it


Domenica, 30 settembre 2007