rutelli.jpg (6947 byte) Il dopo elezioni del 13 maggio 2001 : La riflessione sulla prospettiva dell'Ulivo

Per il rafforzamento dell'Ulivo

Relazione di Francesco Rutelli approvata dall'assemblea
alla conferenza nazionale "La rete dell'Ulivo".
2 giugno 2001.

Francesco Rutelli

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Il 13 maggio l'Ulivo ha perso le elezioni nonostante una positiva esperienza di governo che ha consentito all'Italia di essere tra i paesi di testa dell'Europa. Alle ragioni della sconfitta, che vanno analizzate con attenzione e chiarezza, si affiancano dati positivi - primo fra tutti la capacità di reazione della coalizione, che ha brillantemente portato a termine la campagna per i ballottaggi a Roma, Torino, Napoli e in molte altre città e province.

Nelle elezioni politiche, la coalizione ha ottenuto più voti rispetto al 1996. La differenza con la Casa delle Libertà, nel maggioritario della Camera, è oggi di oltre 400.000 voti. Nelle regioni settentrionali, nonostante l'asse Polo-Lega, la distanza tra i due schieramenti si è, contro tutte le previsioni, accorciata. Tra gli elementi negativi pesano tutte le conseguenze delle divisioni e delle conflittualità interne del centrosinistra negli anni trascorsi; va contrastato molto energicamente il rischio di radicamenti della Destra in Sicilia e in altre aree del Mezzogiorno sulla base di vecchi metodi di potere.

L'elettorato di centrosinistra privilegia la coalizione rispetto ai partiti che la compongono. Questo è un dato di fatto che nelle scorse elezioni ha assunto proporzioni anche superiori a quelle del 1996. Ciò significa che una parte consistente dell'elettorato si riconosce nelle radici e nei valori dell'Ulivo: l'antifascismo, il patriottismo costituzionale, la cultura cattolico- democratica, socialista, liberal-democratica e ambientalista. Si tratta di ideali, di sentimenti, di idee progettuali, che negli ultimi anni hanno reso possibile il risanamento economico e finanziario, l'avvio di riforme strutturali, della modernizzazione e da una forte innovazione del Paese, garantendo al contempo un quadro di sicurezza e sostenibilità, e una maggiore equità tra il Nord e il Sud, tra ceti sociali e generazioni.

L'Ulivo sta diventando, sotto i nostri occhi, una cultura, una forma di impegno, un "campo" delle forze riformiste del Paese, e raccoglie consensi oltre i confini dei partiti.

Nei prossimi mesi l'azione degli eletti, dei Comitati, delle associazioni e delle forze politiche deve concentrarsi su otto punti essenziali per consolidare e rendere permanente l'Ulivo. Non un superpartito ma una Rete forte e ramificata nel paese, base per creare le condizioni della futura rivincita. Ciò si integrerà con i processi già iniziati di aggregazione e riorganizzazione delle forze politiche dell'Ulivo, senza alcuna contrapposizione, ma con leale e trasparente collaborazione. Su queste basi, con un Ulivo forte, stabile e al lavoro nei prossimi anni si potrà realizzare la crescita, la semplificazione, il radicamento delle forze politiche che fanno parte della coalizione, e si potrà impostare in modo serio e credibile il rapporto con le formazioni politiche "non allineate".

1. Dall'Ulivo deve partire la politica di opposizione al governo del centrodestra. L'opposizione è tanto più efficace quanto più unitaria e rappresentativa di istanze e richieste dei cittadini. Ciò richiede un collegamento stretto tra l'attività dei gruppi parlamentari (che definiranno nelle prossime settimane il modo migliore per impostare ed organizzare le loro attività) e la società. La politica di opposizione sarà guidata dal leader dell'Ulivo Francesco Rutelli e dal suo vice Piero Fassino che presiedono il Coordinamento Nazionale.

2. L'Ulivo deve contare su una articolazione snella, differenziata e corrispondente alle diverse realtà. Tra centro e periferia devono intercorrere differenze di funzioni e non gerarchiche. L'articolazione territoriale dovrà essere prevalentemente incentrata su base di collegio coinvolgendo in particolare gli eletti.

3. Vengono costituite sedi dell'Ulivo in Parlamento e strutture di servizio e sostegno alla sua attività, anche per assicurare il necessario coordinamento dei gruppi parlamentari del centrosinistra.

4. Il sito internet dell'Ulivo deve diventare uno strumento di alto profilo in continuo aggiornamento, che serva in parte da "laboratorio" di idee, in parte da "archivio" di documenti, in parte da "rete" tra l'attività parlamentare, quella del coordinamento nazionale e la rete territoriale. Da questo strumento, il più economico ed efficace oggi a disposizione, si irradieranno altre forme di informazione e comunicazione, per le quali è urgente redigere un progetto.

5. Occorre dare vita a un Centro studi e formazione nazionale dell'Ulivo.

6. Il Coordinamento Nazionale ha deciso di destinare una quota del finanziamento pubblico alla rete dell'Ulivo. L'entità della quota verrà stabilita in una prossima riunione.

7. Entro la fine dell'anno si dovrà tenere la Convenzione Nazionale dell' Ulivo, che dovrà approvare lo statuto costitutivo e i gruppi dirigenti.

8. Viene istituito un gruppo di lavoro per concretizzare i progetti su informazione, Centro studi, sedi e articolazione territoriale, modalità di organizzazione della Convenzione Nazionale e finanziamento. Il gruppo di lavoro, che riferirà nel mese di luglio al Coordinamento Nazionale, è composto da: I. Ariemma - E. Cesqui - G. Francescato - P.Gentiloni - M. Magistrelli - L. Pistelli - E. Realacci - R. Strada - R. Villetti -V. Vitali.

www.ulivo.it

www.democraticiperlulivo.it

 

Francesco Rutelli


"Il Dialogo - Periodico di Monteforte Irpino" - Direttore Responsabile: Giovanni Sarubbi

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