"lettere dal palazzo"
Siete uomini o bamboccioni ?

di Lidia Menapace

6 ottobre 2007
E’ difficile anche capire chi ha torto e chi ha ragione, se non si seguono un po’ di norme regole procedure, rispettano ambiti ecc. Ad esempio: a chi spetta l’attività legislativa? sembrerebbe al legislativo, o no? Ma se Prodi ogni secondo giorno si mette a dire che il testo di una proposta di legge avanzata dal governo non può essere modificata, il potere legislativo è passato al governo e il parlamento è diventato solo un organo di ratifica sotto forma di voto di fiducia: quando è stata fatta questa riforma costituzionale? Se però il parlamento rivendica le sue prerogative, le parti sociali dicono che il testo concordato con loro non si tocca: ma allora il potere legislativo è passato a sindacato e confindustria, ben oltre la stipula dei contratti, che hanno vigore di legge erga omnes? E questo non configura una riforma dello stato in senso corporativo? Il potere decisionale è passato alle corporazioni e il governo ha funzioni di arbitro e mediatore e il parlamento una volta di più ratifica, sottoscrive, mette i bolli.
E se un giornalista dice di me cose inesatte sulle quali poggia una vera campagna denigratoria, che faccio? Io chiedo la rettifica e la ottengo facilmente, dato che posso rispondere punto per punto alle notizie infondate su di me, sicchè quando qualche altro mi chiede le stesse cose posso liquidarlo facilmente dicendo:"i legga la smentita apparsa sul tal giornale il tal giorno". Mi è capitato però anche di scandalizzarmi un po’ e pure tanto, perchè oggi anche quotidiani importantissimi, di quelli che usavano vantarsi di non avere mai nemmeno un errore di stampa nè una notizia falsa o imprecisa, tanto da non aver mai dovuto pubblicare una smentita, mi facevano domande alle quali mi veniva fatto di rispondere:"Ma dell’etica professionale non fa più parte il controllo delle fonti?". Infatti se, invece di sparare sciocchezze, avessero fatto una telefonata ai miei uffici avrebbero avuto le informazioni che avrebbero poi consentito di scrivere anche accuse documentate e critiche alle quali avrei potuto rispondere o accoglierle, se fondate.
Bisognerà che la potentissima corporazione giornalistica che esercita un potere molto forte e politicamente decisivo si degni e decida autonomamente di assumere taluni comportamenti, ad esempio garantisca diritto di replica a chi viene attaccato, accerti le fonti, usi un criterio di informazione pluralistica, ecc.ecc. Altrimenti, se non assume responsabilità professionali decise e note, fa solo confusione.
Ma il cattivo esempio viene dall’alto: si decida Prodi a dire se è un presidente del consiglio o un capo del governo e se democrazia partecipata per lui significa che le sue opinioni alla fine diventano le decisioni del governo, e sono enunciate passeggiando per le piazze e strade del mondo, sicchè anche i passanti possano "partecipare!"
Da questa confusione senza punti fermi vengono ondate emotive delle più varie valenze e senza nessun criterio di importanza: i "bamboccioni" sfuggiti a Padoa Schioppa diventano oggetto di dibattito televisivo, non come si è svolta la tragica vicenda dell’agente del Sismi ucciso in Afghanistan. La ennesima ricostruzione della morte di Lady Diana oscura il film di critica a Blair e il ritiro di 1000 soldati inglesi dall’Iraq ecc.ecc. Nel prendere la parola in memoria dell’ agente caduto ho detto in Senato che ormai abbiamo purtropppo una ricca tipologia di eventi calamitosi e dovremmo poter avere gruppi di intervento addestrati e non solo militari, ma anche diplomatici. Ora bisognerà attendere i dati dell’autopsia, che sono già ora raccapriccianti: sembra proprio che i primi reperti convalidino il sospetto che sia stato ucciso da "fuoco amico": spero proprio che tra i colpi sparati, per primi lo abbiano raggiunto i due al cervello, in modo che abbia perso conoscenza e anche sensibilità al dolore. Ma se si scoprisse che anche lui, come già Calipari, è stato vittima di "fuoco amico", bisognerà correggere molte cose: ad esempio che i Blitz sono una procedura troppo rischiosa e non si capisce chi la imponga. E in più stabilire perchè una donna può fruire dell’ipocrita farsa della Chiesa disposta a dire che sapeva della sua volontà di sposarsi e quindi assumere il matrimonio "in articulo mortis" con le conseguenze pensionistiche e risarcitorie (del che -sia chiaro- sono lieta e del tutto d’accordo); ma se una invece è compagna di un carabiniere che muore sul colpo a Nassiriya, non le è consentito nemmeno di assistere al funerale: e lo stato non dovrebbe riconoscere le coppie di fatto? possibile che dobbiamo vedere persone ragionevoli e persone colte discutere sui bamboccioni?
Per la miseria deve essere vero quello che sostengono alcune sociologhe nel denunciare l’immaturità maschile: che -se si vive troppo a lungo in stato di dipendenza- si diventa o si resta adolescenti e immaturi. Insomma bamboccioni..



Sabato, 06 ottobre 2007