5 novembre 2007
Ho quasi nostalgia dellaula! ma domani 5 novembre alle 17 si ricomincia e subito con materia caldissima, come sanno
tutti. La mattina del 5 però la mia ultima (per ora) iniziativa esterna a Napoli sulluranio, ne riferirò poi.
Intanto aggiorno sulle ultime scorribande esterne.
La sera del 3 vado a Sgurgola (tra Anagni e Frosinone) dove la locale sede di Rifondazione ha organizzato un dibattito
sulla commissione uranio, anche perchè lì è morto un militare. Il dibattito riesce bene nonostante un disguido logistico mi
faccia arrivare in ritardo. Lattenzione è viva, mostra un gusto della politica e una intelligenza dei contenuti che fa
ben sperare. Ho sempre più fiducia in quella che chiamo Italia minore, per dire i luoghi non metropolitani, le facce che
non monopolizzano gli schermi ecc. Mi viene sempre in mente qualche verso di Dante che parlando del suo misterioso Veltro
dice che "di quellumile Italia fia salute, per cui morì la vergine Cammilla e Turno e Niso e Eurialo di ferute". Scusate
la professoressa.
Contro tutte le promesse che mi sono fatta fino a ieri, durante il dibattito provo ad enunciare lidea che mi sono fatta
sul modello di difesa in corso di elaborazione (segreta, si direbbe, non ne sa nulla nessuno, nemmeno come è composta la
commissione che la sta studiando) e lassemblea si mostra interessata. A Roma mi riaccompagnano dopo la cena piacevolmente
conversevole oltre che gustosa, due compagni "Giovani comunisti" che scendono a piazza Navona per incontrarsi con una loro
compagnia, lì chiacchierano e poi ciascuno torna a casa sua: solo a Roma le miti notti autunnali consentono una così
prolungata vita allaperto, che meraviglia!
Oggi 4 novembre salgo a Bologna perchè un invito dellAned di Torino ha suggerito di prendere parte alla manifestazione
che ogni anno lAnpi di Bologna organizza, in concomitanza col 4 novembre, per ricordare il 7 novembre 1944, un famoso e
sanguinoso scontro con i nazi, proprio lì nella piazza davanti a Porta Lame. Arrivo e pian piano la piazza, diventata una
rotonda, si riempie di persone, il Comune efficentissimo ha persino preparato un manto derba lì dove, per essere piovuto
troppo nei giorni scorsi era tutto fango. E anche provveduto a fermare e deviare il traffico. Non vedo nessuno di Torino e
chiedo a uno con la bandiera dellAned di Bologna, ma mi dice che quelli di Torino non ci sono, altrimenti lui lo saprebbe,
bene, arriveranno più tardi, cè un programma di incontri e celebrazioni per tutta la giornata con annessi tortellini e
altre piacevolezze. A me era parso che dallAned si volesse trovare uno spazio per discutere le recenti e sempre più
frequenti minacce a partigiani e gli esempi di fascismo più o meno coperto e le deformazioni della storia partigiana, e
insomma che lantifascismo torna purtroppo ad essere attuale. Lì in piazza un gruppo di giovani porta uno striscione con
scritto Antifascismo e Resistenza.
E una piazza tranquilla e affettuosa, molti si conoscono, io pure ho riconosciuto una compagna di Modena (che si chiama
Vinca ed era sempre salutata dal motto "Vinca, la migliore!" e alcune riconoscono me). Tutto questo mentre la cerimonia si
svolge senza retorica nè fanfare, con un picchetto militare che viene a rendere gli onori. E fatto di un gruppo di una
decina, nel quale ci sono tre donne, anche la fotografa militare è donna. Invece le autorità civili sono tutte e solo
maschie, dal sindaco in giù: noi donne partigiane siamo molte, di più degli spettatori uomini, forse perchè siamo più
longeve, ma ci tocca fare da cerchia plaudente, eco sommessa e presenza di contorno. Sulla rotonda cè anche il monumento
al partigiano e alla partigiana, due statue bronzee piantate a terra, senza basamenti, più grandi della figura intera: per
capire che una è una donna, con una collana di cartucce a tracolla, si deve guardare lì dove lautore ha lasciato aperta di
un paio di bottoni la camicia, sicchè si vede lattaccatura delle mammelle, e dietro la testa spunta un codino che
raccoglie i capelli: altrimenti fattezze, incedere, massa fisica, gesti sono maschili. Al suo fianco appena un po più
avanti il partigiano tiene un fucile in spalla. Anche le militari non si distinguono dai loro colleghi, se non per qualche
cenno di seno sotto luniforme e i capelli raccolti a coda fuori dal berretto.
Si direbbe che le uniche donne accolte nei consessi maschili siano quelle che si sforzano o vengono forzate ad essere le
più similmaschio possibili: noi donne vere piccole alte vecchie giovani, di ogni visibile età, vestite con agio, colorate,
non incolonnate, non allineate e coperte, non messe in fila, restiamo fuori da tutto.
Devo aver capito male liniziativa e non posso fermarmi più a lungo, oggi è un giorno difficile per viaggiare, con tutti
i rientri dal ponte dei morti, e le tappe pomeridiane sono in varie località dei comuni vicini a Bologna, perciò, favorita
dalla splendida mattina soleggiata e mite prendo la strada e mi faccio una bella camminata per Bologna, la circonvallazione
da Porta Lame per via don Minzoni e poi piazza del Martiri e poi via Gramsci (come si potrà cancellare la storia di
Bologna?) e fino alla stazione. E ancora un po presto per il primo treno utile per tornare a Roma e vado a prendere un
caffè al bar. Lì mentre aspetto il mio turno al banco, arriva un signore che i baristi salutano: è uno di loro, ormai in
pensione che passando viene a fare due chiacchiere, lo punzecchiano un po, gli dicono che ormai, con tutti i quattrini
della pensione, non sa più come spenderli e lui ribatte "Oh per fortuna ci pensa il mio dentista a tenermi leggero!" e poi
si addentrano in particolari che non mi sono noti della vita bolognese, e il pensionato sbotta amaro acerbo deluso
"Fascismo rosso: e dire che lho votato!" e gli altri gli fanno eco.
Il dilemma è molto esplicito: va bene fare argine in ogni modo a Berlusconi, sennò viene il fascismo e la deriva
autoritaria e la riduzione selvaggia della libertà: ma se il fascismo è rosso, che fare? a che pro tenere in piedi un
governo, che fa solo confusione? a voler essere benevoli.
A questa domanda si deve dare risposta, come mi sforzerò di fare alla prossima puntata, perchè questa è già troppo lunga.
Luned́, 05 novembre 2007
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