Militarismo e militare

di Lidia menapace

Gentile Senatrice Menapace,
dopo la lettera aperta inviata alla nostra redazione dal presidente della Camera e candidato premier per la Sinistra Arcobaleno, On. Fausto BERTINOTTI, gradiremmo conoscere il suo pensiero in merito agli spaventosi problemi di natura democratica e rappresentativa che affliggono le nostre Forze Armate. Personalmente conosco il suo impegno in questo senso, ribadito peraltro dal suo intervento di ieri ad Ancona dove ha dichiarato "’mi batto per la sindacalizzazione delle Forze armate, e per la creazione di un patronato che difenda i diritti dei militari, che si sono ammalati venendo a contatto con l’uranio impoverito". Ecco, le saremmo veramente grati se volesse inviarci una sua "lettera aperta", vista la peculiarità del nostro portale, l’unico che offre un’informazione professionale e di qualità per il comparto Difesa e Sicurezza.

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Risposta di Lidia Menapace


Sono ben lieta di poter esprimere il mio pensiero in ordine alle questioni poste. Devo innanzitutto dire che sono antimilitarista. Ma il militarismo non è la stessa cosa del militare e comunque i diritti dei militari sono al di sopra di qualsiasi giudizio si dia sulla politica militare dei governi e degli stati maggiori.

Appena ho incominciato a lavorare nella Commissione Difesa del Senato, ho dichiarato che i militari professionisti che si definiscono "cittadini/e con le stellette" o "in divisa" affermano anzitutto di essere cittadini e hanno perciò tutti i diritti che spettano a tutti i e le cittadine. Dunque anche il diritto a una vera sindacalizzazione, per la tutela della vita, salute, trattamento economico e normativo ecc. Vero sindacato significa un sindacato rappresentativo (cioè con cariche elettive) e agente contrattuale. A mio parere un sindacato è sempre dotato anche di un patronato che cura le pratiche e le procedure attinenti all’affermazione dei diritti individuali e collettivi degli iscritti. Queste opinioni non hanno trovato una maggioranza favorevole nella Commissione, perciò con altri (la sen. Pisa, la sen. Palermi, e il sen. Giannini) ho provato a costruire un testo di legge per la sindacalizzazione dei militari e la Cgil che ha partecipato al lavoro con la sua competenza giuridica e sindacale, ha accettato di raccogliere le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare: siamo a questo punto .

Avendo anche avuto l’incarico di presiedere la commisione parlamentare d’inchiesta sull’Uranio impoverito, ho constatato quanto sia necessario che i militari possano avere uno strumento di tutela comune per rivendicare il rispetto dei loro diritti. Un patronato potrebbe garantire raccolta, riordino e presentazione dei dati relativi a quanti militari e loro famigliari abbiano diritto a indennizzi cure pensioni riconoscimento della causa di servizio, via via che si conoscono i danni. Una class action o cause sostenute dal sindacato attraverso il patronato sarebbero possibili indipendentemente dalla condizione economica e culturale delle persone o famiglie coinvolte. Inoltre un patronato potrebbe seguire sempre la raccolta dei dati, e le proposte per la prevenzione e la protezione per il futuro.

A mio parere sarebbe inoltre utile prendere in considerazione o studiare una proposta di diritto all’obiezione di coscienza per i militari che si accorgessero di aver firmato regole d’ingaggio incostituzionali o applicate in modo non corretto. Se oggi un o una militare si convince di ciò, non può fare altro che dimettersi dal servizio e rimetterci tutti i diritti acquisiti anche in ordine a pensione ecc. Se invece viene riconosciuto in modo preciso e stringente il diritto all’obiezione di coscienza, il militare che se ne serve può essere avviato al servizio di casco bianco, per operazioni di polizia internazionale, interposizione ecc. sotto egida delle N.U. A mio parere ciò renderebbe fattibile una vera costruzione di reparti di caschi bianchi che abbisognano del massimo di determinazione, coscienza e addestramento e che non possono certo essere sostituiti da ragazzi e ragazze generosi ma privi di esperienza. Sarei lieta nella prossima legislatura di continuare la ricerca e le proposte in questa direzione. Grazie per l’attenzione.


Lidia Menapace
candidata per Sinistra l’Arcobaleno per la Camera, nelle Marche



Marted́, 18 marzo 2008