"lettere dal palazzo"
Manifestando

( giornata esaltante , informazione desolante )


di Lidia Menapace

21 ottobre 2007
"Stanca, ma felice", secondo una clausola tipica del diario scolastico, tortura degli anni lontani di scuola, sono arrivata a casa dall’enorme manifestazione del 20. Avevo un po’ freddo e mi sono allontanata subito dopo essere arrivata a piazza san Giovanni con lo spezzone femminista che si era intitolato "Fuori programma" perchè davvero persino la sinistra continua stupidamente e in modo suicida a non includere "mai" il femminismo tra le culture politiche che la arricchiscono: amen! non andrà da nessuna parte. Come diceva un motto appeso al collo : "la COSA ROSSA o femminista o nata morta"
Ho potuto così vedere l’enormità del numero: sono una assidua frequentatrice di manifestazioni, questa era almeno pari al Gay Pride del 2000, ironicamente definita "la più grande manifestazione del Giubileo": ho visto il corteo che affluiva sicuro composto allegro attivo orgoglioso, insomma una cosa grande, chi non ci è venuto si è perso un pezzo della storia della sinistra italiana, della sua "nuova" incipiente storia. Da ogni parte d’Italia, moltissimi/e dal Mezzogiorno e dalle Isole, un mare, molto presente la Fiom e anche pezzi non insignificanti di Cgil e poi varie espressioni dei movimenti, anche un gruppo da Vicenza e dalla Tav. Bisogna che tutto ciò conti: è una pura e forte espressione di cittadinanza attiva, un tesoro che qualsiasi paese democratico dovrebbe voler avere, invece di deprimerlo, interrogarlo con dispetto e sospetto. Che noia!
I miei timori che piazza San Giovanni fosse un rischio eccessivo (una piazza enorme, dove 3 o 400.000 persone non si vedono nemmeno, stanno larghe che possono fare un pic nic) si sono felicemente dimostrati infondati. Evviva!
Ero partita da casa già un po’ rabbiosa, perchè i Tg mettevano a confronto ancora prima che ci fossero (tutto virtuale ormai?) la manifestazione e un convegno al chiuso di estimatori della legge detta Biagi: Casini si era esibito in uno dei suoi giudizi sul mondo in quattro parole, questa volta si è sporto un po’ troppo affermando che quelli che vogliono le riforme erano lì con lui e noi eravamo conservatori e anzi questa volta ci ha definiti reazionari perchè ci occupiamo del precariato: ho ammirato la sua splendida laicità: ha dato del reazionario al papa addittura!
Aspettavo perciò i Tg della sera: non hanno riproposto lo stesso schema? non hanno paragonato l’improvvisato seminario alla manifestazione mostrando di credere che fossero commensurabili? una vergogna. Non dico che mi sarei aspettata dei servizi come quelli innumerevoli e fatti -si sarebe detto- direttamenre dagli uffici stampa del Pd e girati sulla rete pubblica, ma un po’ di professionalità e di aderenza alla realtà ,via: ma dove stavano? perchè servizi così insufficienti e acritici? Per intanto basta.
Avremo tempo di fare altre cose, senza fare le scimmie del Pd: non ci va bene nè il laederismo delle primarie, nè il perbenismo dei discorsi generici e banali, anche se ben pronunciati, nè le furberie. A noi, la Sinistra, serve reale consapevolezza della pericolosità del momento, la capacità di interpretare leggere capire i movimenti profondi della storia che ci attraversano: basterà tutto ciò a bruciare le meschinità, le riserve, l’attendismo e tutte le scorie, umane ma non decenti, che stanno tra noi? a me sembra che se diamo ascolto alle voci sincere vibrate molteplici che sentiamo forse ce la possiamo fare bene. Una cosa grande merita impegno e passione; del resto una meschina comporta fatiche e amarezze e davvero no serve.
Tra le prime cose di cui ci occuparsi penso sia urgente un progetto per una presenza autonoma ed efficace nella comunicazione.



Domenica, 21 ottobre 2007