"lettere dal palazzo"
Ancora sulle frecce tricolori

( in risposta a Corrado Augias)


di Lidia Menapace

25 febbraio 2008

PER non rischiare di passare alla storia per una frase sulla quale già fu imbastita una campagna che ebbe il risultato di non farmi avere la presidenza della Commissione Difesa, per la quale ero candidata dell’Unione, ripeto ciò che dissi ed è una mia opinione. La si può discutere naturalmente, ma non serve se storpiata e incompleta. Sono antimilitarista e so la differenza tra il militarismo (che a mio parere è incostituzionale) e i militari per la cui salute e rappresentanza sindacale piena mi sono impegnata, per quanto ho potuto.

A mio parere non è giusto che uno stato finanzi cose "acrobatiche" cioè propagandi il rischio per il rischio. Mi si dice che le Frecce non esercitano il rischio in quanto tale, ma perchè così possono girare il mondo per vendere i Macchi su cui volano e si addestrano, naturalmente quelli in vendita sono armati e i piloti che noi addestriamo si addestrano per bombardamenti anche su villaggi e gruppi di persone, insomma su obbiettivi molto precisi e da colpire da vicino. Sono contraria alla vendita di armi, specialmente se camuffata. Certamente abbiamo bisogno di piloti addestrati e mi sarebbe più gradito che avessimo costruito più Canadair e addestrato piloti per spegnere incendi, piuttosto che per cadere ahimè talora sulle persone o infilarsi nelle finestre di un liceo.

Inoltre in altri paesi le Frecce, che sono per lo più gestite da Aeroclub privati , non possono addestrarsi sulla terra ferma, ma sul mare, perchè nel caso di una qualsiasi avaria, il pilota che viene espulso dal suo seggiolino con paracadute, può benissimo ammarare e l’aereo, se cade im mare fa meno danni. Inoltre c’è un vigneto vicino alla base che espone il cartello "Vino al cherosene" ed è un vigneto abbandonato, perchè addestrandosi molto bassi, il cherosene che lasciano cadere è inquinante e il rumore che fanno provoca crisi di panico presso i bambini e le bambine piccolissime.

Insomma sono una istituzione della quale si può discutere e a quelli e quelle che in gran numero mi hanno investito con insulti tremendi (il più gentile era puttana, brutta vecchia bavosa ecc.) se anonimi ho cestinato, se firmati ho risposto argomentatamente; alle minacce anche di morte ho detto che mi è già capitato di essere minacciata di morte durante la Resistenza e finora ce l’ho fatta a restare viva.

La mia resta una opinione nemmeno molto originale e so che le Frecce piacciono anche ad alcuni compagni, che le trovano bellissime. Ho già risposto che ho un altro concetto di bellezza e a chi mi ha chiesto se non parevano anche a me più belle delle piramidi, ho risposto che persino quando vedo le Piramidi penso a quanti schiavi sono morti per costruirle, mi spiace che ricordare i lavoratori che muoiono sul lavoro non sia "moderno" grazie lidia



Luned́, 25 febbraio 2008