"lettere dal palazzo"
Disguidi e cosa rossa

di Lidia Menapace

10 dicembre 2007

Ho sempre frequentato assiduamente manifestazioni convegni seminari ecc. Fino al 20 ottobre si può dire che non ne ho mancato alcuno.

Non sono invece riuscita ad arrivare alla manifestazione delle donne il 24 novembre, e non sono arrivata agli Stati generali della Sinistra l’8 e il 9 dicembre. In ambedue i casi ho giustiticazioni oggettive forti, ma poichè anche gli imprevisti hanno un significato, voglio farci su un ragionamento.

Il 23 novembre ero a Catania e per il 24 mattina avevo prenotato un volo che mi avrebbe fatta arrivare alla manifestazione, dove ero fermissimamente decisa ad andare: avevo preso parte all’assemblea alla casa internazionale, che aveva deciso una manifestazione nazionale separatista (soft) e molto determinata nel titolo :"violenza maschile". La piattaforma che era uscita mi convince, vado ad iniziative in preparazione del 24.

Ma la mattina del 24 quando vado all’aeroporto di Catania, lo trovo chiuso per l’intera giornata, perchè le piste sono coperte da strati di cenere lavica, che ne impedisce l’uso. Cambio il biglietto, in pullman vado a Palermo, donde parto da Punta Raisi a Fiumicino, riesco a fare una intervista telefonica sul treno da Fiumicino a Roma, ma quando arrivo in città sono passate le 18 e ho voglia solo di andare a casa a farmi una doccia. Tutto assolutamente vero. Il giorno dopo mi trovo del tutto d’accordo anche col trattamento inflitto alle ministre cui nessuno può rubare il flash e che si trovano sempre lì dove ci sono palchi, vedo nei Tg le facce allegre rabbiose, forti: finalmente, viste da "fuori", mi dicono che un mio desiderio si è avverato: posso dire di aver "passato il testimone" e posso stare in posizione di libro di storia da sfogliare, interrogare, chiamare in soccorso se serve una citazione: queste rinate mai state zitte molto parlanti non hanno più bisogno di noi. Evviva!

Sono strafavorevole a mettere insieme la sinistra a qualsiasi costo, senza condizioni, a ogni patto, a prescindere, perchè, come ho detto e scritto più volte, ci sono avvisaglie, e anche più che avvisaglie, di nuovi fascismi, di guerre, di democrazia autoritaria ed escludente, e la sinistra può e deve fare da argine, intanto che costruisce le fondamenta del mutamento, una operazione difficilissima e necessaria, perchè se l’alternativa non sarà pronta, passerà la barbarie. Ho firmato il testo critico ed equilibrato proposto dal coordinamento delle parlamentari per gli Stati generali. Dunque tutto a posto.

Il 7 ero a Carovigno (Br) per una iniziativa di conclusione dell’anno europeo delle pari opportunità, una iniziativa interessantissima, necessaria, a mio parere molto importante; avevo prenotato un treno di notte col quale sono arrivata a Roma l’8 alle 7, dunque molto a tempo. E qui mi ha preso una controvoglia, una stanchezza di mente, psicologica, come se avessi fatto indigestione di spettacoli della politica. Ho pensato:"ci vado domani". Ma l’8 il tempo prometteva male e mi ha ripreso la controvoglia, e (avevo visto dal Tg) era andato tutto bene, avevano persino convinto Ingrao a vincere la sua controvoglia. Ho cercato invano una donna, che fosse una, sul palco, nelle prime file, alla tribuna, nelle interviste, niente: la prima donna citata nei Tg era la odontotecnica trovata morta in camicia e vestaglia in un bosco vicino a casa sua, "e si suppone che possa essere un delitto": quanto garantismo, come siamo civili!

Orbene: adesso che ho letto anche Antonia e sono molto contenta del suo articolato giudizio, capisco il perchè della mia controvoglia: i soggetti non sono mai citati, tutte le forme sono similpartito, soprattutto uno è cancellato dal vocabolario politico: femminismo. Sicchè bisognerà ricominciare a dire: "e le donne?" Il linguaggio inclusivo sembra passato, ma procedure che lo rispettino, quelle no. Cioè: sui palchi tante donne, quanti uomini, a presiedere si alternino un uomo e una donna, così alla tribuna. Mi va di ricominciare a fare la profe pedante. E pensare che pedante non ero nemmeno, quando facevo la profe per davvero!



Luned́, 10 dicembre 2007