"lettere dal palazzo"
Nonviolenza, diamoci un progetto

di Lidia Menapace

11 gennaio 2008

Se mettiano insieme ciò che ho scritto in varie forme occasionalmente e le ipotesi commenti interlocuzioni di Peyretti, Marcello Vigli, Antonia Sani, Teresa Mattei, Gianni Bertossi, Ileana Montini, Rosangela Pesenti, Salvatore Tassinari, i comunicati dell’Udi, di Usciamo dal silenzio, di Italialaica, ANED, Novat, ecc. si vede che la preoccupazione per la deriva anticostituzionale è forte, ma la deriva stessa non contrastata. L’effetto più sgradevole che la distruzione dello stato sociale ha provocato è un salto indietro anche delle associazioni, che si contendono i pochi soldi in modo corporativo, aggiungendo guai generali ai loro.
Se inoltre vogliamo fare discorsi non frammentati, ma coordinati e compositi, come serve che siano, ci accorgiamo che anche l’opzione nonviolenta, se non è inquadrata in una visione generale, o si colora di pura testimonianza o diventa posizione irrigidita e del tutto difensiva, mentre la cultura politica che accetta la violenza e legittima la guerra fa grandi passi avanti.
Vorrei questa volta che la cosa non rimanesse sulla carta e che perciò trovassimo tra di noi chi si occupasse di dare una forma, di scrivere un progetto, di preparare un seminario anche a tappe, però definite, sui temi emersi. Penso che si dovrebbe rivitalizzare il Comitato per la difesa e il rilancio della Costituzione e di questo potrebbe occuparsi Antonia Sani, che ne ha sempre fatto parte. Potremmo collegarci a Italialaica per il pericolo clericale e neotemporalista. Stato sociale e concetto di difesa forse a Gianni Bertossi, che ha scritto un bell’intervento sulla deriva neofascista ed è anche giovane; si accettano scommesse e candidature lidia



Sabato, 12 gennaio 2008