"lettere dal palazzo"
cos’è un governo di coalizione

( vademecum per il 20 ottobre)


di Lidia Menapace

1° settembre 2007

Vorrei fare un ragionamento sulla faccenda della partecipazione alla manifestazione del 20 ottobre, alla quale sarò naturalmente presente.
Parto facendo un po’ di cronaca sugli atteggiamenti di ministri verso il governo. Di Pietro si autosospese addirittura e fece una manifestazione davanti a palazzo Chigi, poi si levò l’autosospensione e tornò al governo come niente fosse, e non per questo ha mai lesinato critiche pubbliche e personali a singole azioni del governo; Mastella annuncia ogni secondo giorno che se non si fa questo o quello lui si dimette e il governo non c’è più ecc. ecc. Cento fa il lavavetri, dato che non è d’accordo (nemmeno io) con le decisioni del Comune di Firenze e nemmeno con il ministro Amato (al quale voglio ricordare che New York non è affatto una città sicura, nonostante Giuliani, e infatti la sicurezza non può mai essere fondata solo o soprattutto sulla repressione, lo sanno tutti, solo la destra ha questa opinione peraltro inefficace come Giuliani dimostra ad abundantiam e Fini rivendica). Fioroni e Mastella vanno al Day Family contro il governo ecc.ecc. D’Alema può risparmiarsi battute su chi va a manifestazioni stando al governo: ci sono numerosi precedenti; inoltre il repertorio delle battute è invecchiato, perchè la situazione è diversa, persino Andreotti non ne ha più di fulminanti. In ogni caso non è generoso che se la prenda con Ferrero persona molto sobria e precisa che gli ha già risposto. Forse potrebbe anche ricordarsi che sull’Afghanistan e sul Libano la "sinistra estrema", come ci chiama lui, lo appoggiò chiedendo la conferenza di pace, il non aumento di mezzi e persone in Afghanistan, il mantenimento delle regole d’ingaggio fuori dalla mischia bellica e salutò il Libano come vera innovazione e possiible difficilissima apertura di una nuova fase in Medio Oriente: non gli chiedemmo nulla perchè siamo contrari a politiche di scambio e di ricatto, eravamo e siamo convinti delle nostre decisioni e le abbiamo seguite. Ricordo ciò solo perchè la generosità di giudizio non è obbligatoria, ma quando ci fosse sarebbe apprezzata; e perchè quelle posizioni dimostrano che siamo capaci anche di discutere fortemente col nostro elettorato e con i movimenti ai quali siamo vicini, quando siamo convinti che non chiedono cose giuste.

Ah! dimenticavo: anche Rutelli fa scene da padre nobile scandalizzato perchè la figlia non è di costumi integri, ma nessuno lo ascolta, l’unico effetto che ha ottenuto nel linguaggio politico è che siccome lui parla sempre a nome degli Italiani (chissà chi gli ha dato tale facoltà!), adesso anche i bollettini delle autostrade parlano di milioni di Italiani che intasano il percorso, come se non fosse più proprio parlare di automobilisti e motociclisi e magari anche turisti stranieri (mi auguro). Nel novero delle bizzarrie non si può scartare Dini che minaccia anatemi e ostracismi e Marini che ogni tanto gli vien voglia di promuovere una qualche nuova maggioranza. Il più bizzarro di tutti è Veltroni che non è ancora segretario del suo futuro partito e già minaccia e ordina e intima all’Unione tutta e mette le condizioni per la sua ascesa al governo, via! un po’ di discrezione!

Sono tutti matti? no, non abbiamo ancora capito che questa è una formula di governo diversa e che riflettere sulle forme della politica è assolutamente necessario, sennò persino reputati uomini colti lucidi e pensosi e pensatori fanno delle battute che non fanno nemmeno ridere.

Il governo che è stato costituito nella presente legislatura e del quale siamo una componente, pur non avendo preso parte alle primarie a favore di Prodi, è un governo di coalizione con programma minuziosamente concordato attraverso mediazioni accettabili e sottoscritto da tutte le forze politiche che ne fanno parte (e chi avesse pensato che era invece una presa in giro tra furbi, peggio per l’animaccia sua), scelta della nonviolenza nei rapporti politici e del metodo del consenso per la presa delle decisioni. E fondato, proprio per la sua eterogeneità o complessità, sulla democrazia partecipativa. Questo ultimo aspetto è conforme anche al risultato del referendum proposto dalla destra sulla Costituzione (e dalla destra perso): un risultato chiarissimo a favore della democrazia parlamentare e multigrado, e non presidenzialista e del premier.


Molti pensano che un governo di coalizione sia una fotocopia dei vecchi governi dc tripartiti o quadripartiti, nei quali vigeva un sistema di pesi e contrappesi, la pratica dello scambio politico e persino del ricatto, talchè anche forze politiche molto piccole e poco individuate avevano un potere esagerato. Per quanto quei governi fossero stati inventati da Degasperi quando la Dc ottenne la maggioranza assoluta dei voti e poteva governare da sola, e proprio perchè aveva paura che a ciò conseguisse un regime (cioè per una buonissima ragione),oggi non si tratta di quella formula. La trattativa programmatica precisamente concordata e mediata, e il metodo del consenso per la presa delle decisioni è altra cosa e bisogna allenarvisi. Inoltre se il Presidente casualmente passeggiando per Bucarest annuncia che la decisione su Vicenza Dal Molin è presa, è lecito non tenerne conto, perchè viene del tutto disconosciuto il rapporto con le popolazioni: bisognerà rimediare e considerare la tenace lotta dei Vicentini e delle Vicentine, delle alleanze sociali politiche e culturali che sanno costruire, della fantasia politica che hanno (un messaggio contro la base americana è stato appena consegnato persino a Clooney al Festival del cinema a Venezia, come attore civilmente interessante, in un festival nel quale si vede di nuovo finalmente il cinema assumere rappresentazioni non velate della realtà politica).

Dunque la manifestazione del 20 ottobre sarà grande politica precisa volta a chiedere al governo che rispetti il suo programma e a fare una azione di democrazia partecipativa e di pressione democratica. Averne! altro che storie!



Domenica, 02 settembre 2007