Con Lidia in campagna elettorale

(diario di una candidata arcobaleno)


di Federica Curzi

6 aprile 2008

Sarebbe stato bello, per me, tenere un diario quotidiano e intimo - perché no? - di questa mia esperienza inedita di
campagna elettorale da candidata. Non soltanto per i motivi nobimente politici che sono la condivisione e la divulgazione,
ma proprio per tenere esteriore nota delle molteplici cose ho imparato, persone che ho conosciuto, volti che ho incontrato,
mani strette e sguardi di ogni tipo incontrati per cogliere: speranza, paura, indecisione, entusiasmo, perplessità, ironia
- tanta, tanta, tanta autoironia - e stupore, sconcerto, rabbia.

Ieri mattina, domenica 6 aprile, in una Macerata deserta e avvolta in un surreale silenzio, mi sveglio molto presto, e
prendo il caffé mentre apprendo da il Manifesto che Fausto mantiene lucido il suo sguardo sulla Sinistra Arcobaleno come
soggetto politico capace di autocritica e costruzione rigenerata. Dopodiché parto alla volta di Civitanova, per prendere
Lidia che veniva dalla provincia di Ascoli. Vado per bissare il caffé dati i 10 minuti di anticipo con cui ero arrivata e
Lidia mi sbuca dalla porta con il buongiorno disegnato in volto e la sconcertante dimostrazione fisica che è capace di far
arrivare in anticipo i treni. Il prossimo che mi dice che quando c’era Benito i treni arrivavano in orario ho una risposta
che lo farà tacere di sicuro!!!

Stiamo andando a Montegranaro, paese di 13.000 abitanti comprese le frazioncine che lo circondano. Da lì, a seconda di dove
ti metti e di ciò di cui hai bisogno, respiri aria di mare o di montagna. Ti dirigi in 30 minuti verso l’uno o verso
l’altra. Le Marche sono l’unica regione a chiamarsi ancora con il nome plurale... Sarà anche per questo che all’incontro
dove Lidia era madrina della CASA DELLA SINISTRA ho incontrato una sintesi di tutti gli sguardi suddetti e che ripeto:
speranza, paura, indecisione, entusiasmo, perplessità, ironia - tanta, tanta, tanta autoironia - e stupore, sconcerto,
rabbia.

Vecchie e nuove conoscenze, donne attente e come sempre pratiche portatrici sane di buon cibo. Chi nota che siamo sempre o
molto giovani o sopra i Sessant’anni. Chi nota - LIDIA - che nell’immaginario umano delle nostre vecchie sezioni manca Rosa
Luxemburg affianco ai Marx, Gramsci, Troszky e compagnia. Chi propone, ora, di lanciare una campagna: nelle case della
sinistra che stanno nascendo in Italia ciascuna e ciascuno si impegna ad appenderne una copia. Voglio esagerare: magari
isieme anche a Gandhi, Capitini, Danilo Dolci e via dicendo.

Una nuova nascita, dunque. Un atmosfera positiva a dare prova di un bisogno e di molti desideri, di speranze che rischiano
la sopraffazione della disperazione, di nodi irrisolti e che per alcuni sono divenuti lutti. Come per Graziella Marota, che
si impegna contro le morti bianche a partire dalla morte di suo figlio Andrea, il 20 giugno 2006. "Se accadesse 1 volta
ogni dieci anni, sarebbe un incidente, certamente una perdita incolmabile, che creerebbe dolore. Ma un morto sul alvoro
ogni 7 ore, non è un incidente, è un elemento caratterizzante il modello di società, dunque è una piaga sociale che va
combattuta con il cambiamento del modello di società", ha detto accorata Lidia seduta affianco a Graziella, intervenuta
all’inizio in quanto anch’essa nostra candidata - al Senato per le politiche e anche alle comunali di Porto sant’Elpidio
-raccontando l’esito straziante della sentenza per l’imputazione di omicidio colposo per i datori di lavoro di suo figlio:
8 mesi. Con la condizionale. Invito ciascuna e ciascuno ad esprimere pubblicamente l’indignazione per l’andamento della
giustizia e sulla mancata presa d’atto della parola omicidio che sta avanti all’imputazione.

La rabbia è questa, dunque. In un contesto sociale come questo cambiare società non è un’opzione politica, ma un dovere che
ha propriamente la Sinistra nelle sue scelte verso una ricostruzione del consenso attorno alla giustizia sociale, ai
diritti del lavoro, alla casa, all’istruzione. Non sono parole vuote: ciascuno di questi diritti è questione di vita pùo di
morte. Lo vediamo attorno e vicino a noi. E’ imbarazzante parlare di voto utile, quando ti accorgi che la parola utile è
quanto di più astruso se non è un’utilità rivolta verso le persone. Purtroppo inceve spesso sono le persone ad essere utili
a questo modello di sistema sacrificale. IL VOTO PER LA SINISTRA FARA’ DELLA SINISTRA ARCOBALENO UNA SINISTRA REALE, UTILE
AL SERVIZIO DELLA VITA DELLE PERSONE.

Grazie sempre a Lidia per le sue illuminazioni, magari per raccontarvi tutto il resto faccio una seconda puntata...



Federica Curzi



Lunedì, 07 aprile 2008