12 novembre 2007
Tutto ciò premesso (cioè premesso quello che avevo scritto nella lettera precedente, conclusa con la sgarbata confessione
finale della quale mi scuso ancora, ma mi veniva su dai precordi) vediamo che cosa si può fare di utile e non solo di
dimostrativo sul tema della laicità dello stato. Una azione politica -come si sa- non basta che sia giusta, deve anche
avere una qualche efficacia. E lefficacia passa attraverso procedure previste dalle varie istituzioni.
Se ad esempio uno di noi chiede la parola sullottopermille, e chi presiede (era Calderoli) nega la parola perchè la
materia è concordataria e fuori dalle competenze del senato, la parola non viene data, e la decisione del presidente è
inappellabile.
Ma perchè Calderoli nega la parola? perchè sa di avere lappoggio della grande maggioranza dellaula e di non suscitare
nessun allarme sociale se si comporta così.
Allora come si fa? E che obiettivo ci si propone? non certo quello di modificare in aula il regime -mettiamo-
dellottopermille, ma di contarsi pubblicamente e di mostrare che vi è una minoranza del Senato (successivamente potrebbe
essere fatto qualcosa di analogo anche alla Camera) decisa ad agire per modificare alcune delle realizzazioni del
Concordato, in modo da costituire un punto di riferimento per una campagna da svolgere non solo in aula, ma anche e
soprattutto nella società. Il come è di prendere la parola per aggiungere la firma allodg dei socialisti, e spiegare
perchè lo si vuole fare: il governo potrebbe accettare lodg (un odg non si nega a nessuno!) e così si sarebbe ottenuta una
qualche legittimazione e soprattutto sarebbe infranto il tabù che copre il Concordato. Sulla laicità occorre costruire una
vera campagna perchè il tasso di laicità è molto diminuito e lattenzione sociale è molto bassa. La Chiesa ha segnato un
successo considerevole sul terreno del potere.
Ho raccontato tutto questo perchè ci si renda conto delle difficoltà reali, che del resto rispecchiano un paese che non è
molto affine a come ci piacerebbe che fosse. Altrimenti perchè staremmo in un governo nel quale siamo in minoranza e
cerchiamo pure di non farci buttar fuori dal disegno che Veltroni sta mettendo in moto alle spalle di Prodi e molto più a
destra di lui?
Molti e molte a questo punto tornano fuori con il discorso di buttare giù il governo, di uscire, di stare sempre
allopposizione, sempre contro senza se e senza ma. Dato che ho preso landazzo (e spero di concluderlo presto) di dire
cose sgradevoli, credo di dover aggiungere che questo atteggiamente (stare allopposizione, non cercare mediazioni,
disobbedire ecc.ecc.) ha un nome : complesso di Peter Pan, il bambino che non vuol crescere, non vuole assumersi
responsabilità, diventare adulto. Appunto.
Luned́, 12 novembre 2007
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