"lettere dal palazzo"
Da Carovigno, dalla vostra inviata

di Lidia Menapace

(memorie di storie cancellate)


9 dicembre 2007
Carovigno è un borgo antico (radici messapiche, con tre cerchie di mura ancora non scavate, pezzi di storia greca e poi romana e poi feudale e tutto il resto), un bellissimo castello, grande, fantasioso, leggiadro, abitato fino a pochi decenni addietro, con bei cortili scale balconate e fregi in pietra bianca, insomma il castello delle fate: sarà svolto nel cortile più grande, in nostro onore, uno spettacolo di sbandieratori, vivacissimo, agile: gli sbandieratori sono ragazzi giovani, ma i tamburi e le trombe che scandiscono e accompagnano i movimenti sono tenuti con grande perizia e vigore da bambine tamburine e trombettiere. In cortile c’è un bel presepio artigiano, ogni anno diverso, l’anno passato era di cartapesta di Lecce. Il borgo sta tra il Salento e il Brindisino: molto bello, ha un centro storico di grandi dimensioni e in parte abbandonato, cosa davvero lamentevole. Il paese di 15.000 abitanti scende dal poggio a una spiaggia lunga 18 km.
Vi nacque nel 1824 Salvatore Morelli, quando la Puglia era parte del regno di Napoli, e Napoli è il luogo in cui il giovane Salvatore si forma e incomincia a guardare intorno e a farsi delle opinioni. Considera Ferdinando II un re costituzionale e ne è un suddito fedele. Ma dopo un po’ di tempo le sue idee progressiste, la simpatia per Mazzini e Garibaldi, lo rendono "pericoloso" e i Borboni lo condannano a 8 anni di carcere per motivi politici. Dopo l’unificazione diventa deputato e con grande indipendenza sta nella Sinistra storica, di cui è uno dei nomi più rilevanti. Ha una produzione legislativa di straordinario interesse, anche se le sue proposte non divennero quasi mai leggi, tanto precorreva i tempi.
Se si va vedere di che si occupò, la meraviglia non può mancare: istruzione, scuola pubblica, laica e mista, accesso di bambine e ragazze all’istruzione assolutamente pari. Diritto di famiglia paritario, figli nati fuori dal matrimonio equiparati, diritti politici e civili per le donne, divorzio. E’ in relazione con la cultura europea, carteggi con John Suart Mill (il libro di Morelli, "La donna e la scienza" precede di 8 anni il famoso "L’oppressione delle donne" del grande inglese), amicizie con le suffragiste e con Anna Maria Mozzoni. Legato alle correnti progressive d’Europa, è noto anche fuori del nostro paese. Eppure è oggi uno sconosciuto e dimenticato.
Eccellente e opportuna la proposta di rendergli il merito che gli spetta, anche attrezzando un museo, studi ecc. Diamogli finalmente il posto che gli è stato negato nella storia e al suo paese, inquinato da amministrazioni di destra clientelari e di dubbia moralità politica, la possibilità di riconoscersi in un’altra storia. Oggi è noto per un deputato citato nella cronaca nera per trascorsi con due prostitute, cui somministrò cocaina fino a che una andò in overdose e fu eroicamnete abbandonata in pericolo di vita dal prode rappresentante del popolo. Ha già avuto qualche incidente giudiziario per uso disinvolto di denaro pubblico a Montecarlo, frequenta i casinò, è divorziato e risposato, ma il vescovo con generosa liberalità che spero riservi a tutti quelli che sono nelle stesse condizioni, lo ammette ai sacramenti.
Come succedono le cancellazioni simili a quelle di cui Morelli fu vittima? Nella storia del Risorgimento vi sono vicende analoghe. Ferdinando II, Carlo Alberto, Pio IX hanno parabole affini. Dapprima si volgono con simpatia verso le idee liberali, ma quando le idee diventano azioni che minacciano il (dis)ordine costituito, Ferdinando incarcera Morelli, Carlo Alberto si rimangia lo Statuto, Pio IX scrive il Sillabo. E quando una storia viene sconfitta non bisogna credere che facilmente riprenda. appena mutano gli equilibri politici. Possono passare attravero anni di oscurità i movimeti carsici, come il femminismo, ma altre storie ricevono colpi mortali: l’operazione di cancellazione della storia del Pci ha prodotto un disastro gravissmo della memoria. Spesso tali operazioni preludono a periodi coatti prefascisti o prebellici.
Poichè è già capitato, saremmo imperdonabili se non vedessimo che quei pericoli oggi ci sono tutti e che occorre aggredirli da molte parti e in molti modi.
Riscoprire storie cancellate è uno dei modi e non il meno influente, perchè stimola lo spirito critico e il gusto dell’analisi precisa.



Domenica, 09 dicembre 2007