"lettere dal palazzo"
briciole

di Lidia Menapace

21 febbraio 2008
L a Cei prende parte esplicitamente alle elezioni, ricevendo e appoggiando i politici che stanno cercando di tirare insieme gli ex dc, non senza qualche successo e qualche disagio: perchè va bene riprendersi Casini, magari aprire le porte a de Mita: però Mastella è un peso molto negativo e restano comunque fuori i cattolici di Berlusconi, di Veltroni e di Fini. Sia come sia, i vescovi essendo cittadini italiani hanno certamente diritto a partecipare alle elezioni, ma poi dovranno anche accettare di essere contati e di contare per la percentuale di voti che prenderanno. Visto che stiamo andando indietro nel tempo, forse sarebbe meglio per loro un nuovo patto Gentiloni, cioè che i Vescovi formulino dei punti ai quali i cattolici debbano attenersi in qualsiasi partito stiano. Sarebbe una operazione clericale, ma si vedrebbe dove stanno nei partiti i confini della laicità. Un altro pezzo di concilio vaticano II va all’aria.
Il motto e la grafica del nuovo partito di Berlusconi hanno chiari toni fascisti: tutto un tricolore e Italia rialzati! echeggiano il PNF e il Deutschland erwache! di Hitler. Stiamo bene.
Anche "largo ai giovani!" era una parola d’ordine dei fasci, perchè un conto è di mettere norme per la rotazione della rappresentanza, un conto è usare l’anagrafe come criterio politico. Interrompere la memoria e la sua trasmissione serve appunto per produrre un Alzheimer organizzato. E un popolo senza memoria può essere portato in qua e in là.



Venerd́, 22 febbraio 2008