Nonviolenza o barbarie

di La nonviolenza è in cammino

A sostegno dell’appello del 2 marzo a Bologna


La crescita virulenta dell’antisemitismo in Italia.

La persecuzione contro le donne, ogni giorno piu’ feroce.

A questo siamo di fronte.

*

La guerra stragista che continua in Afghanistan.

Le politiche economiche sempre e solo a vantaggio delle classi rapinatrici, sempre e solo contro la dignita’ umana delle sfruttate e degli sfruttati.

La politica di devastazione ambientale che ha raggiunto livelli parossistici.

Il razzismo come asse della politica internazionale ed interna.

A questo siamo di fronte.

*

Non si possono contrastare le tendenze naziste accomodandosi ad esse.

Non si possono fermare le stragi facendo spallucce dinanzi alla guerra e al riarmo.

Occorre resistere all’eversione dall’alto e alla barbarie che fermenta nel degrado che il regime dello sfruttamento, della corruzione e dell’anomia produce.

*

Occorre che la nonviolenza abbandoni ogni timidezza e riprenda l’impegno che fu di Gandhi: movimento politico di liberazione, soggetto politico in lotta, proposta politica di societa’.

Qui e adesso occorre portare la nonviolenza in Parlamento.

Occorre che i movimenti femministi, ambientalisti, antirazzisti, delle classi oppresse, della solidarieta’ che tutte e tutti abbraccia e della rivendicazione della dignita’ umana di ogni essere umano, si decidano al passo necessario ed urgente.

Occorrono le liste elettorali della sinistra della nonviolenza.

*

Solo la nonviolenza puo’ fermare la barbarie.

Solo la nonviolenza puo’ difendere la Costituzione della Repubblica Italiana.

Solo la nonviolenza puo’ salvare l’umanita’.

LE ULTIME COSE. AL BAR DELLO SPORT

"Volete fare il partito della nonviolenza", bofonchia Nannaro Sbevazzone. Il cielo ce ne scampi e liberi: ve ne sono gia’ ben tre in parlamento (radicali, verdi e Prc) di partiti che si dicono nonviolenti, e che hanno votato allegramente per la guerra e il riarmo, il razzismo e l’ecocidio. Noi vorremmo solo che si presentassero liste della nonviolenza presa sul serio, visto che i partiti della guerra e delle stragi non siamo disposti a votarli.

*

"La nonviolenza e’ cultura, non politica", garrulo flauta Professo De Professoris.

Ditelo a Rosa Luxemburg, ditelo a Mohandas Gandhi, ditelo a Martin Luther King, ditelo a Marianella Garcia, ditelo a Chico Mendes. E ditelo ai loro assassini, se li hanno ammazzati perche’ facevano cultura o perche’ facevano una lotta politica.

*

"Bisogna votare per gli assassini di sinistra, altrimenti vincono gli assassini di destra" filosofeggia Pappardello Giammarresi.

Bisogna invece opporsi agli assassini, a tutti gli assassini.

*

"Facciamo un documento, e chiediamo ai partiti del centrosinistra di assumere degli impegni" prorompe, i cerulei occhi sgranati, l’elegantissimo Clientelio Foraggiati.

Abbiamo visto cosa valeva la parola di quei partiti che quando erano all’opposizione starnazzavano slogan inani e fin deliranti contro la guerra, e giunti al governo hanno votato come un sol uomo per la guerra terrorista e stragista in Afghanistan. E sappiamo a cosa servono tante carte e tanti salamelecchi: a poter continuare a farsi dare l’appaltino e l’incaricuccio, la consulenzella e il finanziamentino, il patrocinetto e la raccomandazioncina. Andiamo, che siamo tutti vecchi del mestiere.

*

"Tanto non prendete un voto, e non v’ha dubbio che fate parte del blocco dei destri e dei troschisti", sentenzia il solito Bombardone.

Ah, quante volte l’ho sentita questa trita tiritera dagli immortali stalinisti di turno; mi par di tornar giovane.

*

Cosi’ passiamo il tempo qui al bar dello sport, e fuori fischia il vento, e infuria la bufera.

Tratto da
Notizie minime de
La nonviolenza è in cammino


proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Arretrati in:
http://lists.peacelink.it/

Numero 364 del 13 febbraio 2008



Mercoledì, 13 febbraio 2008