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Immagini della Guerra in Kossovo

Le elezioni del 13 maggio 2001-

Votare ma non turarsi il naso

votare margherita, girasole o ulivo non è l’unica scelta possibile

Sergio Tanzarella, don Vitaliano Della Sala, Anna Carfora      

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Circolano, in questo periodo pre-elettorale, molti appelli. Tutti invitano a non disertare le urne, qualcuno più esplicitamente, altri più velatamente, invitano alla mobilitazione contro la vittoria del centro destra proponendo anche agli sfiduciati della politica del centro sinistra di votarlo ancora per scongiurare la disgrazia nazionale che la vittoria delle destre riverserà sul nostro paese.

Al riguardo, c’è più di una parola da dire.

Innanzitutto, sembra la riproposizione di un vecchio dilemma, del caso di coscienza che ha mantenuto al governo la DC dal dopoguerra fino alle soglie degli anni novanta. Se allora veniva agitato lo spettro del comunismo, il fiato dei paesi della Cortina di ferro giusto sul nostro collo e si chiedeva di riconoscere nei fatti il ruolo di baluardo democratico alla - per tutto il resto disprezzatissima – DC, adesso egualmente si chiede di scegliere il male ritenuto minore, di turarsi il naso e la bocca e recarsi a votare l’Ulivo.

Di chi è la responsabilità se sale al governo Berlusconi? Senza dubbio di un centrosinistra che ha fatto a gara con la destra per mostrarsi più lealista del re, mentre dovrebbe essere chiaro che l’emulazione non è preferibile all’originale e che è meglio diffidare delle imitazioni: se anche la sinistra vuole imitare la destra, tanto vale… Ed è il ragionamento che faranno quegli elettori che il centrosinistra sperava di portare dalla sua.

Non si può colpevolizzare chi, pur non votando certamente la destra, si rifiuta di rinnovare la propria fiducia all’Ulivo. Non si può caricare di responsabilità per la vittoria delle destre chi ritiene sia necessario contrastare l’arroganza da potere di cui il centrosinistra si è imbevuto.

Nessuno si nasconde quanto sia funesta la vittoria delle destre, ma è bene non dimenticare che senza il consenso del centrosinistra Berlusconi non potrà certo usare il martello pneumatico contro la Costituzione.

Verrebbe fatto di domandarsi: quali risultati produssero, in epoca di quello che veniva chiamato "il regime" democristiano, le battaglie di sinistra, le lotte di piazza, il sindacato forte? Quante scelte disasostrose riuscirono di fatto a impedire che i governi ponessero in essere?

Certamente bisogna combattere l’astensionismo, dire chiaramente ai delusi che non possono sottrarsi all’obbligo di andare a votare.

Detto questo, però, bisogna anche chiaramente dire che votare margherita, girasole o ulivo non è l’unica scelta possibile. Si può esprimere un voto sulle cui intenzionalità non si possono fare illazioni. Un voto che non dia adito a equivoci, che per essere giustamente interpretato non richieda l’accompagnamento di spiegazioni. Si può votare il più a sinistra possibile, per esempio, oppure appoggiare quei partiti che non fanno parte degli schieramenti e che non appoggeranno mai le destre. A ognuno la sua scelta. Ma una scelta che sia un chiaro segnale, una scelta che non presti, per prima, il fianco ad un’usurpazione.

Sergio Tanzarella, don Vitaliano Della Sala, Anna Carfora


"Il Dialogo - Periodico di Monteforte Irpino" - Direttore Responsabile: Giovanni Sarubbi

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