Reggio Emilia
Minacce di morte al presidente provinciale dell’Anpi, Giacomo Notari

Da © Emilianet/Telereggio 2008
REGGIO EMILIA, 30 MAG. 2008 - Il presidente provinciale dell’Anpi, Giacomo Notari, è stato a lungo incerto se renderlo pubblico, poi ha deciso che era giusto farlo sapere. Tre mesi fa, rientrato dai funerali del professor Ermanno Dossetti, ha ricevuto una telefonata di pesanti minacce nella sua abitazione di Marmoreto di Busana. Minacce originate da un evidente odio politico, con una chiara allusione alla lotta antifascista dei partigiani reggiani. ’Siete dei criminali - ha detto una voce maschile sconosciuta -. Avete ucciso 500 persone, prepari il suo funerale’. Prima che il presidente dell’Anpi avesse il tempo di replicare alcunché, l’interlocutore ha chiuso la comunicazione. Lì per lì Giacomo Notari non ha dato peso alla cosa, che comunque aveva creato qualche apprensione alla moglie, la prima a sollevare la cornetta, ma poi ha deciso di presentare denuncia ai carabinieri della stazione di Collagna. ’Dopo tanti anni dalla fine di quella guerra - commenta il presidente dell’Anpi - la democrazia ha radici profonde, anche se qualche nostalgico pronuncia minacce di questo tipo’. Notari, che ha militato nelle file della 145° Brigata Garibaldi quando aveva 17 anni di età, ha partecipato alla difesa della centrale elettrica di Ligonchio, è stato sindaco di quel paese per 12 anni e poi assessore provinciale. Da sei anni è il presidente dei partigiani reggiani. Dice di non aver mai ricevuto minacce in precedenza. Un brutto episodio, sul quale si spera possa essere fatta luce.

IL PARTIGIANO NOTARI
Giacomo Notari, nasce a Busana (RE) il 26 dicembre del 1927. Tutt’ora vive in questo comune di montagna sull’Appennino reggiano. Giovanissimo, dopo essere stato testimone di diversi episodi di uccisioni di innocenti da parte dei fascisti, decide di diventare partigiano con il nome di battaglia di “Willi” dopo l’8 settembre 43’ entrando nella 145° Brigata Garibaldi “Franco Casoli”che opera tra Ligonchio, Busana e Cervarezza, nella montagna reggiana. Contribuisce al sabotaggio di diversi ponti e pali del telefono. Ha partecipato all’ultima grande battaglia per la difesa della centrale idroelettrica di Ligonchio (RE) dal 10 al 14 aprile 1945.

SOLIDARIETÀ DAL SINDACO DELRIO
Il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio ha diffuso oggi questo comunicato: "Desidero esprimere totale solidarietà da parte dell’Amministrazione comunale e mia personale a Giacomo Notari e all’associazione dei partigiani che presiede, l’Anpi, così come Massimo Storchi, direttore dell’Archivio Storico di Reggio Emilia, storico di Istoreco e autore di una recente ricerca sui nefasti effetti del fascismo a Reggio Emilia. Sia Notari, sia l’Anpi e, ultimamente, anche Storchi, sono stati oggetto di ripetute intimidazioni e minacce che colpiscono le persone, mirando a cambiare la lettura della storia di Reggio Emilia e a deformare i valori che l’hanno sorretta.
Fuori da ogni agiografia, la Resistenza e i partigiani reggiani hanno costruito le basi della Repubblica italiana e hanno dotato l’Italia liberata di grandi uomini e donne, che hanno contribuito a rendere saggia e feconda la nostra democrazia.
In quelle radici, poste dalla lotta di Liberazione e trasposte nella Costituzione, così legate agli ideali di solidarietà, pari opportunità a tutti gli esseri umani e libertà posti dal Tricolore, ci riconosciamo ogni giorno di più. Nel cammino da allora ad oggi, i partigiani hanno operato sul fronte antifascista per trasmettere riconciliazione e pace, insegnando ai giovani la solidarietà. Gli uomini e le donne che hanno operato per rendere l’Italia libera e pacifica meritano grande rispetto e non vanno confusi con oscure ricostruzioni. Preoccupazione, quindi, per il clima montante e condanna severa a chi oggi continua a pronunciare minacce e intimidazioni, indegne di questa città".



Mercoledì, 04 giugno 2008