[Ringraziamo Elena Monguzzi (per contatti: eleudiche@tele2.it) per questo intervento.
Elena Monguzzi, poetessa, docente, traduttrice, impegnata nella societa civile, per i diritti umani di tutti gli esseri umani]
Io non so valutare la quantita di volere nonviolento a cui affidare la sicurezza della navigazione nel mare magno della quotidianita politica, ma incominciare ad incontrarci, non per contarci ma per conoscerci e sapere con chi si stia camminando, mi sembra unurgenza gia di per se.
Mi e accaduto, un giorno qualsiasi per noi ma purtroppo anche per tanti altri popoli tra cui quello afgano, di assistere ad una sessione per lassegnazione di diplomi di laurea in Scienze politiche; uno degli elaborati verteva sulle riflessioni "ideal-ideologiche" sullo strumento guerra: una lunga rassegna di nomi, ciascuno accompagnato dalla valutazione che aveva fatto dello strumento guerra, valutazioni espresse dalla candidata piu o meno diffusamente. Da ascrivere alla seconda categoria di descrizioni e la frase accompagnatoria dellesperienza gandhiana, per cui Gandhi avrebbe elaborato e proposto la "teoria" della nonviolenza, ma, avendolo fatto in tempi non maturi per il suo accoglimento, purtroppo ando incontro al fallimento. Ormai da tempo leggevo il vostro bollettino e li per li mi riusci solo di restare inebetita; successivamente, inoltre, seppi del 110 e lode attribuito a quellelaborato, mentre erano state licenziate con 106 o 107 punti una tesi sullesperienza di microcredito in un quartiere fiorentino; unaltra sulla soluzione comunitaria al problema dellapprovvigionamento idrico - nel rispetto dellambiente - data da una comunita andina; una terza sullanalisi della storia di emigrazione di un intero paese abruzzese, condotta, da un lato, fino al rientro del nucleo storico e, dallaltro, sulle aspettative di chi stava tuttora sperimentando lo status di emigrato. Scollamento piu totale: tra sapere (?) universitario e realta politicamente quotidiana; tra studenti al loro interno - tra chi continuera ad ignorare, ma verra promosso a brancolare nel e blaterare sul buio e chi crede che sia ora di illuminare questo buio smettendo di ignorare - e nella prassi quotidiana, tra chi viene destinato a perpetuare acriticamente dirigenza politico-amministrativa, sistema, economia, imprenditorialita e chi dovra sporcarsi di precariato - quando va bene - almeno per non soffocare in acque nelle quali non ha nemmeno scelto di tuffarsi.
Scollamento tra base e vertici, e non e con la riforma elettorale che cambia il sistema-politica dei piani alti, per cui chiunque vi arrivi non predisposto alla necessita di sturare le tubature per il circolo dellacqua e di cambiarla sta benedetta acqua in cui si affanna la base, si trovera a manovrare leve, manopole e volantini dellacquedotto del consumismo. Lasciati conquistare da Playtex just my style. Con Canon you can. Perche separarsi, quando restare insieme e economicamente conveniente! Perche accontentarsi: oggi puoi avere di tutto e puoi avere il meglio (cioe una certa auto). Fai di your way the easy way (pubblicita di un navigatore satellitare). Passa a you and Agip; viaggiate coccolati. Riviste patinate che per diffondere notizie e immagini non possono fare a meno di ospitare la pubblicita oscena di una sartoria di fama internazionale o di un gioielliere altrettanto internazionalizzato, impaginate insieme a quelle di un lussuoso servizio fotografico sullennesima guerra, o sulla pandemia Aids, o sulle stragi di mafia. Siamo allinsulto dellintelligenza della gente, con lintenzione di narcotizzarne una quota sempre maggiore, imprigionandola nel circolo vizioso del bisogno che non ha per indurglielo, in funzione della crescita della produzione. La scuola funziona - e come! - nellavviarci su autostrade a sempre piu corsie (addio terzo paesaggio di Gilles Clement), ma con rigoroso divieto di inversione ad U, o nellinfilarci su aerei iperinquinanti per allinearci davanti a mete obbligate, o nello spingerci su treni costosissimi (i finanziamenti sono andati tutti al traffico aereo) dai finestrini dei quali non si vede piu nulla, ma conta che ci si possa collegare alla rete e guardare una cosa che, in quel momento, staranno guardando in milioni al mondo, senza condividere nulla con chi ci siede accanto.
Insomma, al progresso non siamo in grado se non di attribuire un senso positivo di misura piu, un senso di sommatoria, di accumulo, di direzione in largo, in avanti o in alto; tanto che se ce la riadozione di qualcosa (oggetto, atteggiamento, pensiero), nella migliore delle ipotesi parliamo di ritorno, nella peggiore di regresso, attribuendo sempre e comunque movimento detrattorio o di rinuncia. Lunica speranza di salvezza per il meno che e stato ieri, e nella memoria che lo cristallizza in una "storia statica"; una storia, cioe, che e percorso, ma non in virtu di una dinamicita intrinseca, che consenta lo spostamento a piacere dei suoi tasselli, piuttosto grazie a tanti cantuccini di mosaico fissi ciascuno nel proprio incastro, a formare il murale della vita del mondo. Praticamente un marciapiede, sul quale ciascuno di noi cammina fino al raggiungimento dello spazio a lui riservato nel murale. Calpestiamo il percorso costruito da quelli che ci hanno preceduto nella nostra epoca e che hanno gia raggiunto la loro nicchia nel muro; "calpestiamo" e non "facciamo" un percorso per raggiungere... che cosa? Un angolo di un dipinto. Il concetto di progresso ci vieta di fermarci a baloccarci con le nostre idee, a rincorrerle quando ci sfuggono, in qualsiasi direzione lo facciano (quando si ha la sensazione di rivivere almeno qualcosa di una bella emozione, ci si affretta - ancora uno spostamento in avanti - a dire: "Bei tempi quelli!" e "Non sono piu i tempi di una volta!").
La natura ci insegna che progresso e un susseguirsi di anelli che si incatenano, luno diverso dallaltro perche arricchito dalla stagione precedente, ma ad esso saldamente legato e, in un certo senso, da esso dipendente: lanello successivo parte dal precedente, si lancia in circolo... ma al precedente ritorna. Non e un "Into the Wild" versione pellicola cinematografica (tante che anche il protagonista, che non aveva approfittato dello studio delle mappe, cioe dellarricchimento di cui gode lanello successivo, da libero che si era sentito, si riconosce per costretto nelle terre selvagge).
Quanto sopra e la rappresentazione che mi faccio della violenza piu sottile e apparentemente piu morbida, quasi accattivante - e per molti finisce per esserlo - esercitata dal sistema sviluppo uguale produzione uguale meccanismo esclusivamente finanziario: non ce spazio per sentimenti, creativita extrameccanica, memoria, pacatezza, espressioni di gioia, protagonismo storico, esaltazione delle differenze nel confronto, meraviglia e stupore.
Mi schiero con chi si sente indecentemente privato di grazia e dignita e sarebbe solo da persone nonviolentemente corrette e coerenti che potrei sentirmi rappresentata. Tratto da Notizie minime de La nonviolenza è in cammino
proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Arretrati in: http://lists.peacelink.it/
Numero 363 del 12 febbraio 2008
Marted́, 12 febbraio 2008
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