Eurispes
Crolla fiducia italiani in Istituzioni e Chiesa

21 gennaio 2008 alle 14:19 — Fonte: www.repubblica.it

Quasi la metà degli italiani, il 49,6%, ha visto diminuire nel corso dell’ultimo anno la propria fiducia nelle Istituzioni; per il 40,7% è rimasta invariata e solo per il 5,1% è aumentata.

E non si salva nemmeno la Chiesa e le altre istituzioni religiose che raggiungono solo il 49,7% di fiduciosi, meno della metà, con una flessione notevole della fiducia rispetto al 2007 (60,7%). È quanto emerge da uno studio condotto dall’Eurispes, di cui l’Istituto di studi politici economici e sociali anticipa i dati. Lo studio è solo uno dei 5 sondaggi contenuti all’interno del rapporto di quest’anno, attraverso il quale è stata misurata la fiducia dei cittadini nei confronti delle Istituzioni. La rilevazione, realizzata grazie ad interviste dirette tramite questionario, ha riguardato 1.042 cittadini ed è stata conclusa agli inizi del gennaio 2008.

Ancor più preoccupante è il confronto con i risultati della stessa indagine condotta lo scorso anno, quando la quota di coloro i quali sentivano diminuita la propria fiducia si registrava già in discesa e si attestava al 46,7%, mentre la fetta dei fiduciosi era il 9,9% del totale degli intervistati. La generalizzata tendenza dei cittadini italiani alla sfiducia segnalata già da alcuni anni si è dunque ulteriormente acuita nel corso del 2007, caratterizzato da scontento diffuso, contestazione verso le istituzioni politiche, crisi economica e sociale. Sono soprattutto coloro che appartengono all’area politica di destra e di centro-destra a sentire diminuita la propria fiducia nelle istituzioni (rispettivamente 70,5% e 60,9%). La quota di chi sente un aumento di fiducia, sia pur marginale, è più consistente tra gli elettori di sinistra e centro-sinistra (8,4% e 7%) che comunque segnalano una forte caduta della propria fiducia: il 43,9% dei primi e il 39% tra i secondi.


Un commento ci sembra doveroso e riguarda la decisione del Papa di non andare alla Sapienza con seguito di "manifestazione di solidarietà" in Piazza San Pietro. A pensar male questi dati danno un altro preciso motivo per la scelta di Ratzinger, quella di recuperare un consenso che scende sempre di più e continuerà a scendere. Vestirsi da vittime serve sempre per recuperare consensi perduti, ma il vittimismo mette anche in luce la propria assoluta pochezza di idee e la crisi profonda che non si può più nascondere. Anche su questo dovrebbero riflettere quei cattolici che hanno a cuore le sorti della propria chiesa.



Martedì, 22 gennaio 2008