Partigiano e golpista ed ecco perché é stato fischiato.

di Dacia Valent

Per far chiarezza ecco chi é il padre della Moratti.


"Paolo Brichetto viene indicato da Edgardo Sogno come uno dei venti componenti dei famigerati "Comitati di Resistenza Democratica", in un’intervista, mai smentita dalle persone citate, pubblicata da Panorama il 21/12/1990: "… I "magnifici 20", come li chiama, che nel maggio del 1970 fondarono i Comitati di resistenza democratica, Crd, il cui obiettivo era impedire con ogni mezzo che il Pci andasse al potere, anche attraverso libere elezioni. C’erano i luogotenenti della Brigata Franchi: Uberto Revelli, Angelo Magliano, Paolo Brichetto (il padre della signora Letizia Brichetto Arnaboldi in Moratti ndr), Stefano Porta, Adolfo e Cecilia Beria D’Argentine, Vittorio Baudi di Selve; i partigiani di altre brigate: Felice Mautino, Silvio Geuna, Aldo Geraci, Roberto Dotti, Antonio Borghesio, Ugo Colombo; i corrieri di Ferruccio Parri e del Clnai: Guglielmo Mozzoni, Agostino Bergamasco, Edoardo Visconti; e poi vecchi antifascisti di area liberal - democratica come Filippo Jacini, Giorgio Bergamasco, Napoleone Leuman, Ugo e Giancarla Mursia, Domenico Bartoli, Giovanni Sforza, Camillo Venesio e Marco Poma. [cut] … lei sta dicendo che avrebbe sovvertito il risultato di libere elezioni ricorrendo alla lotta armata? [cut] … Sapevamo che uno dei modi per dissuadere il Partito comunista italiano era creare il "complesso cileno": era bene che i comunisti sapessero che ci sarebbe stata una risposta. [cut] … E noi allora avevamo preso l’impegno di colpire anche gli italiani traditori che avessero fatto un governo con i comunisti. Oggi la Dc si guarda bene dal dire queste cose, perché ha paura. Ma noi prendemmo l’impegno di sparare contro coloro che avessero fatto il governo con i comunisti. Ha detto sparare, ambasciatore, sparare? Sì, sparare.".

Ora, questa vicenda è di quelle che fanno accapponare la pelle: se da una parte l’allora giudice Luciano Violante emise un mandato di cattura per Sogno ed altri indagati per il tentato "golpe bianco", dall’altra, nel 2000, l’allora Presidente del Consiglio Amato, concesse i funerali di stato ad un golpista.

E la pelle la fa accapponare perché nella corsa al revisionismo di stampo elettorale, quello che vuole accreditare la fandonia che il 25 aprile sia la giornata di "tutti gli italiani", si commette sempre lo stesso errore: stigmatizzare chi la memoria storica non la considera un optional da usare quando ci pare a noi, ma materia fondante dell’ideale e del pragmatismo politico che passa di generazione in generazione.

Io rimango convinta che la resistenza sia cominciata ben prima del 1943. La resistenza al fascismo è iniziata con il ventennio: Matteotti era un partigiano così come lo sono stati tutti coloro che si sono opposti al progressivo annientamento delle istituzioni ad opera degli italoforzuti dell’epoca.

È iniziata, quella armata, nel 1936, quando due opposti schieramenti - quelli che sostenevano il fascismo e quelli che invece si opponevano ad Hitler e Mussolini - partirono per la Spagna.

Dei compagni, quelli della Brigata Garibaldi ho scritto nel post precedente.

Oggi voglio scrivere degli altri, quelli che andarono a sostenere - al pari di Mussolini e Hitler - il Generalìsimo Francisco Franco, l’uomo che aveva rovesciato il governo democraticamente eletto in Spagna e che per più di 35 anni avrebbe mantenuto con pugno di ferro la dittatura nel paese iberico.

Mentre gli aerei di Mussolini ed Hitler bombardavano le roccaforti repubblicane, i "falangisti" come Edgardo Sogno furono la risposta fascista alla grande mobilitazione internazionale contro il fascismo.

Paolo Brichetto Arnaboldi aveva fatto parte della Brigata Franchi, comandata da Edgardo Sogno. Paolo Brichetto Arnaboldi era diventato un membro dei Comitati di Resistenza Democratica, fondati da Edgardo Sogno.


Io lo ricordo. E a quanto pare, anche altri fischiatori lo ricordavano. Magari non i più giovani, che hanno fischiato la Signora Letizia Brichetto Arnaboldi in Moratti per l’invereconda riforma che porta il suo nome da sposata.

Quelli più anziani non fischiavano lei. Fischiavano lui. Ed avevano ragione.


dal blog di Dacia Valent



Sabato, 29 aprile 2006