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Dall’assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 nasce una rete di donne e uomini per l’ecologia, il femminismo e la nonviolenza

[Dai promotori dell’assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 (per contatti: Michele Boato: micheleboato@tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59@libero.it, Mao Valpiana: mao@nonviolenti.org) riceviamo e volentieri diffondiamo il documento conclusivo di essa]


Dall’assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 nasce una rete di donne e uomini per l’ecologia, il femminismo e la nonviolenza.
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Ci siamo incontrati in molti, da tutta Italia, per dare assieme una risposta all’abisso che divide il Palazzo dalla popolazione, per uscire dalla subalternità e dal fatalismo del "non si può fare nulla" contro le continue guerre, le devastazioni ambientali, il maschilismo e i fondamentalismi che negano la dignità di tutti gli esseri umani, le mafie e il razzismo, le sopraffazioni e le ingiustizie.
Ci siamo detti che, sulle questioni più importanti, come la partecipazione anticostituzionale dell’Italia alla guerra in Afghanistan, lo scandalo della Tav, del Mose, dei rigassificatori e degli inceneritori, dell’incremento dissennato del trasporto aereo e delle autostrade, la provocazione della nuova base militare Usa a Vicenza e delle testate nucleari a Ghedi ed Aviano, il razzismo, l’informazione negata, la corruzione e le complicità con i poteri criminali, i governi di destra e di centrosinistra non hanno mostrato grandi differenze.
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Perciò noi, che facciamo parte dell’arcipelago di comitati, associazioni, movimenti e persone che non si sono stancate di lottare contro le ingiustizie, le guerre e le violenze (anche contro gli amici animali), il razzismo e le mafie, il maschilismo e la devastazione delle relazioni umane e della biosfera, e ci sforziamo di realizzare una società e una vita più amichevole e più sana, fuori dall’ossessione consumistica e dall’invasione dei rifiuti, in armonia con la natura e nella difesa dei beni comuni, come nostra sorella acqua, abbiamo deciso di riprendere il cammino iniziato con la nonviolenza di Aldo Capitini e Maria Montessori, il socialismo libertario di Rosa Luxemburg e Lelio Basso, l’anti-autoritarismo del ’68, il femminismo che dagli anni ’70 illumina le nostre vite, l’ecologismo di Laura Conti e Alex Langer e del primo arcipelago verde.
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Per costruire, con un metodo basato su comunicazione, concretezza, inclusione, democrazia dal basso e rispetto reciproco:
- una rete che colleghi e rafforzi le moltissime esperienze locali, e, partendo da esse, prepari anche una presenza diretta del movimento nella politica anche istituzionale, attraverso la costruzione di liste pulitissime, fatte da uomini e donne coraggiose, disinteressate, nonviolente e competenti;
- un programma che, uscendo dal "pensiero unico" di sviluppo e crescita, si basi su:
1. decrescita e ricerca del benessere nella sobrietà;
2. energia solare, risparmio e bioarchitettura per diventare indipendenti dai combustibili fossili, dal ricatto nucleare e dalle emissioni di gas serra e di polveri cancerogene;
3. difesa della democrazia e suo ampliamento verso i referendum locali e il potere dal basso;
4. smilitarizzazione del territorio, con riduzione delle spese militari, abbandono di armamenti offensivi e basi Usa - nucleari e non -, creazione di un corpo civile di pace europeo;
5. società accogliente, solidale e aperta alle diversità, nel rispetto delle regole di convivenza e solidarietà, con un forte impegno per i diritti delle donne e contro la violenza su di esse; con un particolare impegno all’educazione al genere ed al rispetto tra i generi; un impegno alla lotta contro la violenza di genere e all’analisi di genere di ogni progetto; apertura alle varie culture, ma né tradizioni né ideologie possono essere usate per negare alle donne i loro diritti umani.
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Con regole di comportamento comuni che:
1. impediscano la politica come professione e come strumento di arricchimento;
2. instaurino un confronto diretto sistematico tra elettori ed eletti;
3. pratichino il principio del 50% di presenza femminile in ogni sede istituzionale;
4. applichino la scelta della nonviolenza anche nel linguaggio.
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Constatando che la precipitazione della crisi di governo impedisce materialmente la presentazione di queste liste alle prossime elezioni (con la conseguenza di diverse scelte, dal voto per il "meno peggio" di quello che i partiti di centro e di sinistra propongono, alla disponibilità di candidarsi nella lista civica "Per il bene comune", fino all’astensionismo attivo) l’assemblea ha deciso di mettere le basi per la rete utilizzando anche a questo scopo il quotidiano telematico "La nonviolenza è in cammino"; aprendo la lista di discussione "Donne e uomini per l’ecologia, il femminismo e la nonviolenza" con l’aiuto tecnico della rete di Lilliput; riconvocandosi subito dopo le elezioni, sabato 19 aprile dalle ore 10 alle 17, ancora a Bologna, nella stessa sala sindacale della stazione ferroviaria, per decidere un programma, iniziative e ulteriori strumenti di lavoro comuni.
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Per informazioni, adesioni, contatti: Michele Boato: micheleboato@tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59@libero.it, Mao Valpiana: mao@nonviolenti.org



Venerdì, 07 marzo 2008