La paura fa novanta e il bugiardo centottanta

di don Paolo Farinella

[pubblicato su la Repubblica/Il Lavoro (locale) 17 gennaio 2009, p. XV con il titolo:
«Il cattivo esempio della Lega e le buone scelte della Moschea»]
Dopo i fatti e i misfatti di Rosarno, l’Italia intera deve capire che le vie da percorrere sono solo due. La prima è la via della Lega, condivisa da tutto il governo e dall’attuale maggioranza, basata sulla stupidaggine della «tolleranza 0»: essa produce guerre, linciaggi, caccia ai «negri» e distruzione. La seconda è quella della intelligenza, della politica, della realtà che tiene conto di tutti i soggetti in questione e porta all’incontro, alle soluzioni, alla crescita in democrazia, in civiltà e in salute. Sabato 23 gennaio a Genova, la Lega alimenterà ancora una volta la paura e l’odio verso gli immigrati con una raccolta di firme nel quartiere Lagaccio con risposta alla domanda: «Volete la moschea?». La risposta della Lega è obbligata: «NO». A questi politicanti  non interessa che la loro guerra senza distinguo contro gli immigrati faccia il male degli abitanti del Lagaccio, di Genova e dell’Italia intera perché la paura è propria degli sconfitti. Nell’anno che ha visto per la prima volta un uomo di colore diventare presidente degli Usa, noi torniamo indietro, al terrore del Ku-Klux-Klan in nome del dio Odino e del dio Po, che, come è noto, detengono il segreto delle sane radici cristiano-occidentali-bossiane. Eppure era appena ieri, nei giorni del Natale che il loro capo e direttore d’orchestra, inciampato nel Duomo di Milano, predicava l’amore e la castità universali.
Dovremmo essere grati agli immigrati di Rosarno che ci hanno dato una lezione di vita: hanno saputo a costo della loro vita protestare contro il caporalato e la ‘ndrangheta. Tutta la Calabria avrebbe dovuto alzarsi in piedi e mettersi dalla loro parte per difendere il diritto e la dignità del lavoro, il diritto degli immigrati di essere persone e non bestie, di avere riconosciuta la dignità dell’onorabilità. Di fronte a questi fatti gravi, di una valenza enorme, il risorto profeta dell’Amore a pagamento, non ha saputo dire una parola, perché per lui ama solo i giudici e chi non sta dalla sua parte. La Lega e la maggioranza che sostiene Silvio Berlusconi, uomo senza coscienza e onore, sanno che cosa ha detto il 23 agosto nella 1a intervista alla sua nuova tv «Nessma» inaugurata a Tunisi? E’ bene che i Genovesi e gli Italiani che lo votano, sappiano che  cosa ha detto Berlusconi a 120 milioni di Africani. Ecco le sue parole che si possono consultare in rete sul video registrato.
«Cosa serve per una tv di successo? Un buon casting femminile. E su questo io ho una competenza incredibile [...] È necessario incrementare le possibilità per la gente che vuole tentare nuove opportunità di vita e di lavoro, occorre aumentare le possibilità di entrare legalmente in Italia e negli altri Paesi europei. Questo è ciò che voglio sia fatto, non solo in Italia, ma in tutta Europa. [...] E poi bisogna dire che gli italiani sono stati un popolo che ha lasciato l'Italia e che è emigrato in altri Paesi, soprattutto in quelli americani. E allora questo ci impone il dovere di guardare a quanti vogliono venire in Italia con una apertura totale di cuore. E di donare a coloro che vengono in Italia la possibilità di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli, e la possibilità di un benessere che significa anche la salute e l'apertura di tutti i nostri ospedali alle loro necessità e questa è la politica del mio governo. [...] La cosa più terribile sono le organizzazioni criminali, che sono moltissime […] Sono persone che approfittano della speranza degli altri che vogliono donare a se stessi e ai propri cari un futuro migliore. E allora si affidano a persone che con imbarcazioni non sicure si mettono in mare e questo porta a tragedie ad ogni istante. Occorre combattere tutto ciò. [...] [In Italia] lo Stato dà a chi perde il lavoro l'80% del suo stipendio precedente». Parola di Silvio Berlusconi alla sua tv in Tunisia. Ora chi può, con buona coscienza, vada pure a votare a Genova contro la moschea.
 
 
Paolo Farinella, prete
Parrocchia S. Torpete - Genova


Mercoledì 20 Gennaio,2010 Ore: 15:38