Politica
Veltrorutelli, associazione a delinquere

di Paolo Farinella, prete

Genova 05 aprile 2008. - Domenica 4 maggio ho visto sul rete3 Report della Gabanelli sul sacco a mani basse di Roma e dintorni in nome e per conto della giunta Rutelli/Veltroni. Non ho capito, però, come mai Rutelli alle ultime elezioni abbia perso così “dolcemente” e non sia stato linciato sul posto dai Romani anche in conto capitale per Veltroni. Un senso di angoscia prevale sull’animo e mi domando se siamo ancora in questa valle di lacrime o se non siamo già sprofondati nell’inferno e non ce ne siamo accorti. Costoro si chiedono ancora il “perché” della sconfitta e non si rendono conto che hanno consegnato Roma armi e bagagli ai fascisti che ora completeranno l’opera.
Ancora non si è spento l’eco delle parola di Veltroni che vendeva “il modello Roma” come la svolta millenaria che avrebbe segnato le epoche future. Il piano regolatore usato per farsi i gargarismi in tutte le salse e poi vai a scoprire quello che si è visto e ascoltato e cioè che per 15 anni «i novatori» di sinistra sono stati in combutta con la feccia nera dei peggiori fascisti palazzinari da cui hanno preso anche soldi per la loro recente campagna elettorale. Qualcuno mi sa dire la differenza «etica» anche minima tra Rutelli/Veltroni e Berlusconi/Alemanno? Sì, c’è del marcio in Danimarca!
Forse una differenza c’è: Berlusconi non ha mai avuto il senso del pudore e dice bugie apertamente sfidando anche la logica e l’imbecillità di quelli che lo ascoltano che egli manovra a suo piacimento. Veltrorutelli invece parlano come agnellini innocenti e pudichi fino al punto di non nominare l’avversario per dare una svolta al linguaggio politico pacificatore, ma poi dentro sono lupi che mangiano agro romano, fregano i loro popoli e fanno affari con la feccia più nera dei predatori del più grande patrimonio nazionale storico artistico, che gestiscono come fosse un loro ripostiglio personale.
Il più pulito ha la rogna! Purtroppo non vi è antidoto perché l’etica è come il coraggio di don Abbondio: o uno ce l’ha o uno non ce l’ha. Veltrorutelli non mi sono mai piaciuti, ma ieri sera è caduta la maschera e se il Pd avrà le loro facce… “O bella, ciao, bella ciao, bella ciao,ciao,ciao”! Credo che solo un cataclisma naturale ci potrà ormai salvare dallo scempio che ha stuprato e continua a stuprare il territorio, il bene comune e le coscienze di chi ha creduto e crede che lo Stato è ancora, nonostante tutto, la «casa comune», riparo e protezione specialmente per i piccoli, i deboli, gli indifesi.
Sogno una legge che imponga la responsabilità penale e civile dell’amministratore/politico le cui scelte, se danneggiano gli interessi della comunità, possano essere perseguite economicamente rifacendosi su patrimoni e stipendi personali: il politico/amministratore deve rispondere «di suo» se le sue scelte recano danno agli amministrati.
Prendiamo atto della realtà che supera sempre ogni fantasia e pensiamo che non si può stare a guardare e accettare sempre ad occhi chiusi la minestra che passa il convento. Se il reportage di Report è vero, c’è una sola conclusione provvisoria: Veltroni, Rutelli e tutti quelli coinvolti nel piano regolatore o nel «modello Roma» devono andarsene a casa, previo sequestro degli stipendi/pensioni e previa richiesta di risarcimento danni alla città di Roma, togliendo loro i diritti civili fino a tre giorni dopo la morte. I loro complici palazzinari/speculatori devono essere denunciati per «delitto contro l’umanità». Mi auguro che di fronte a questa «notitia criminis», qualche procuratore della Repubblica apra un fascicolo «in solido» contro le giunte Veltrorutelli e loro compagni a delinquere.
A tutti un amaro abbraccio


Paolo Farinella, prete Genova



Lunedì, 05 maggio 2008