Verona, populismo etnico, religione civile, nonviolenza
di Sergio Paronetto
Ringraziamo Sergio Paronetto per averci inviato questo suo scritto su Verona, amministrazione comunale, razzismo...che i giornali locali, dopo più di un mese, non hanno pubblicato e non pubblicheranno e che noi molto volentieri pubblichiamo. DOPO lo sciocco intervento di un giornalista inglese su Verona, i giornali locali che hanno ospitato nei mesi scorsi varie opinioni critiche nei confronti del clima sociale e politico cittadino, a mio parere impaurito e incattivito, appaiono ora restii a pubblicare qualcosa che possa apparire antiveronese. Secondo me, una critica argomentata a fenomeni ritenuti negativi può benissimo accompagnarsi a un grande amore per la città , anzi ne è un segno caldo ed evidente. Verona non ha bisogno né della retorica sulla "città dellamore" né dellideologia della veronesità intesa come tradizione "definitiva", naturale o metafisica, da conservare e imitare. Questa idea affiora in molte occasioni e viene presentata anche dalla presidente della Commissione per la Cultura del Comune. Io penso che stiamo rischiando una forma di populismo etnico. Esso non si esprime solo nella proposta simbolica del Carroccio come simbolo della città ma nella politica reale dellamministrazione fino alla recente proposta di abolire la neonata Consulta degli Immigrati. E questa a preoccupare e allarmare persone, gruppi e associazioni anche di ispirazione cattolica (per brevità parlo solo di queste; uscirà un mio lungo intervento anche sulla rivista "Note mazziane"). Agesci e Comunità di Emmaus, Caritas e Centro missionario, Centro Pastorale Immigrati e Cestim, Migrantes e comunità ecclesiale presso i rom, don Calabria, parrocchie di Borgo Roma, anche il settimanale diocesano vivono una forte preoccupazione per il possibile degrado culturale e civile della città . Non che prima andasse tutto bene ma certe spinte attuali, innestate in una rete di iniziative lombardo-venete sensibili alla "tolleranza zero" a senso unico, appaiono veramente pericolose (un documento della Diocesi di Padova del 12 novembre 2007 lo mette in evidenza). Qualcuno parla di razzismo o di nuova xenofobia. Mi limito a dire che si sta preparando una forma di populismo micronazionalista che sta usando i "valori cattolici"- per costruire una"religione civile"- triste e settaria. E forse per questo che, in occasione dellEpifania dei popoli, ho sentito il vescovo Zenti rivolgere alle comunità straniere veronesi, riunite in cattedrale, una accorata esclamazione: "a Verona siete a casa vostra, questa è la vostra città "-. Certo, nella Chiesa locale ci sono tante idee. Ma chi in ambito politico esalta i "valori cristiani" dovrebbe meditare a fondo la "Deus caritas est"-,la "Spe salvi"- o il documento pontificio per la Giornata mondiale del migrante (13 gennaio) dove si parla del "dinamismo dellinterculturalità "- perché la fede possa "aprirsi a quelluniversalismo che è elemento costitutivo della Chiesa cattolica"-. Shalom. Sergio Paronetto Martedì, 11 marzo 2008 |