Politica - dibattito
Un mese alle elezioni

di Doriana Goracci

Inizio questa lettera dicendo che mi arrivò alla fine di febbraio un appello che prevede un’assemblea nazionale autoconvocata per domenica 30 marzo alle ore 10.00 presso il c.s.i.o.a. Villaggio Globale- Roma- Lungotevere Testaccio sulla base di :"«QUESTA VOLTA NO. astieniti il 13 e 14 Aprile!» per firmare o chiedere informazioni: mi-astengo@tiscali.it
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Manca solo un mese alle elezioni e questa volta, e c’è sempre una prima volta, non voterò e non sarò davvero sola e certo non sarà la pigrizia a motivare la mia scelta, una volta ancora protesterò localmente, per un diverso globale. Ho scoperto di non essere sola, ho scoperto che queste elezioni non sono volute da nessun cittadino, ma indotte come necessità di una parte che vuole oltre tutto far passare il rifiuto del voto come individualismo superficiale e/o opinionismo disfattista da due soldi.

Comunque andranno le cose, le elezioni frutteranno soldi ai partiti, riempiranno le tasche degli eletti e dei passati rappresentanti. Quelli che sono i più pagati d’Europa e non solamente, quelli che con trenta mesi di *lavoro* hanno la pensione assicurata per sempre anche per i loro famigliari se venissero a mancare, compresi i conviventi, quelli che si sono dati, convenendo in massa, un assegno di solidarietà come “reinserimento alla vita sociale” per chi non rientrerà come candidato o sarà rieletto nelle prossime elezioni, per cui è di loro diritto dunque una somma pari all’80% dello stipendio mensile lordo da deputato o senatore, moltiplicata per gli anni consecutivi passati in Parlamento (a Mastella ad esempio, spettano 300.000 euro circa).Le nostre di tasche saranno ancora più vuote, non solo materialmente perchè noi stiamo pagando questo spettacolo mediatico ma anche perchè vuote delle speranze comuni di radicale cambiamento dello stato sociale, del fare politica nazionale ed estera.

Non sarò breve perchè cercherò di essere esauriente, sulla base non solo ovviamente del mio sentire ma di quanto ho raccolto e mi è arrivato. Perchè astensionismo? Per molti motivi.

Intanto uno, il primo come ho convenuto con delle amiche, perchè ci fa sentire meglio, perchè conta anche la nostra salute. Perchè, aggiungo , la tossicità reale depositata in anni e anni di malaffare ha pervaso la nostra terra e la nostra esistenza, fino a farci diventare rifiuto riciclato tra i rifiuti, neanche differenziando un po’, ma i voti si sa, sono tutti buoni.

So, sappiamo benissimo che "nessuno si straccia le vesti se anziché l’80 % vanno a votare il 60 % degli italiani anzi come i due principali leader dicono, occorre governare senza troppi impedimenti e bastoni fra le ruote quindi ben venga l’esclusione dalla rappresentanza di chi non condivide le scelte del fare"... Ma se ero certa già dal giugno 2006 che non sarei più tornata a votare, ora apprendo qualcosa in più, mi viene detto che possiamo andare al seggio, farci registrare, ma rifiutare, con motivazione da mettere a verbale, la scheda elettorale. Assumerci la responsabilità, verbalizzata, del rifiuto della scheda.

Come detto da un anonimo presidente di seggio: " Dal punto di vista politico è sicuramente molto ma molto più significante e rilevante rispetto sia alle schede nulle( al quale si dà il valore di chi non sa votare) schede bianche ( valore di chi non sa decidere) non andare a votare (che addirittura scompare nell’oblio) Esiste un metodo di astensione che garantisce di essere percentuale votante (quindi non delegante) ma consente di non far attribuire il proprio non-voto al partito di maggioranza".

È infatti facoltà dell’elettore di recarsi al seggio e una volta fatto vidimare il certificato elettorale, avvalersi del diritto di rifiutare la scheda, assicurandosi di far mettere a verbale tale opzione, come previsto dal d.p.r. 30 marzo 1957, n. 361 - art. 104. È possibile inoltre allegare in calce al verbale, una breve dichiarazione in cui se vuole , l’elettore ha il diritto di esprimere le motivazioni del suo rifiuto, ad esempio: "nessun partito o coalizione partitica presente, mi rappresenta".

In questa ricerca mi sono imbattuta in siti e individui che sicuramente hanno connotazioni anche di destra, con tutto quello che significa il termine. Così come leggendo su Wikipedia che l’anarchia " è la ricerca sperimentazione di una organizzazione sociale orizzontale che si pone in totale opposizione; alternativa concreta all’attuale sistema di potere che viene considerato dagli anarchici statale, autoritario, gerarchico, capitalistico, militaresco", che una società siffatta " vuole basarsi sul libero accordo, sulla solidarietà, sulle libere associazioni, su federazioni, sul rispetto per la singola individualità che non volesse farne parte, secondo il principio che le decisioni valgono solo per chi le accetta, che si " rifiutano quindi leggi, comandi, imposizioni, principi fondati sul volere della maggioranza, rappresentanze, discriminazioni, castighi, guerre come metodo per risolvere contrasti, realizzando la gestione ed il superamento dei conflitti attraverso assemblee di comunità o chiarimenti ed accordi tra i diretti interessati" come potrei allora non essere d’accordo con quanto sopra enunciato? Ma il testo poi conclude:" Di fatto però una società anarchica è attuabile solo grazie ad una presa di coscienza di tutta la popolazione, di adesione ai suoi ideali, altrimenti rimane un’utopia o è destinata a fallire ed essere sopraffatta, come per altro già successo a tutti gli esperimenti storici di anarchia".

Allora non volendo vedermi contenuta e confinata, smetto di escludere le probabili definizioni per semplice e vitale reazione, mi ritrovo ad esempio in quelle lettere che mi sono arrivate e che certamente si sommeranno ad altre anche di intonazione assai diversa.

Senza nessuna pretesa ho cercato di dare un contributo e concludo, ringraziando chi mi ha letta fin qui, così come tutte le persone che scrivendo e comunicando, ho trovato assai vicine al mio "sentire" e di conseguenza "fare" e di cui vi invio alcune delle loro testimonianze.

Doriana Goracci

"Senza clamore, ma continuo a pensare che non voterò... Finora, non solo non ho trovato RAGIONI per votare, ma ogni volta che sento soprattutto Bertinotti mi sale ancora di più la rabbia!"

"Per la discussione sul voto/non-voto: anch’io dico che siamo un movimento politico, facciamo politica ogni giorno con il nostro fare e il nostro dire, e chiediamo ogni giorno alla politica istituzionale di prendere posizione e fare azioni sui vari temi di cui ci occupiamo. Perchè non dovremmo discutere tra noi il nostro sentire, le nostre posizioni, i nostri disgusti in vista di questa nuova "espressione blindata" di un diritto civile? Poi certo che ognuna deciderà individualmente cosa fare, ma proprio perchè è così importante capire e scegliere in una situazione davvero difficile, per non dire nauseante, della nostra cosiddetta democrazia, penso che sia importante scambiarci opinioni e proposte".

"Anche io ho deciso che non voterò perché sarebbe come dover votare per il parlamento di Marte - pianeta di cui so poco e nulla, a parte il riferimento al mitologico dio della guerra - però mi sento espropriata di un diritto che anni fa, alle donne è costato molto caro - votiamo in questa nazione solo dal 1946 - e questa orribile legge elettorale, unita a questa classe di politici arroganti e ignoranti, ci espropria della nostra cittadinanza della nostra intelligenza del nostro impegno nella politica di base e anche dei nostri denari, visto che le spese pubbliche della macchina elettorale ricadono comunque su di noi"

"Certo, non verremmo considerati dai mezzi di comunicazione di massa, ma attraverso quelle cose come i blog e gli strumenti che abbiamo a disposizione in rete potremmo comunque trovare una qualche visibilità e forse trasformare la nostra proposta da una serie di iniziative individuali a fatto politico soprattutto rivolto alle realtà che dovrebbero essere in qualche modo di riferimento per noi, ma nei confronti delle quali non vedo ulteriore possibilità di fiducia. Se, per es. penso che alla redazione del programma della Sinistra Arcobaleno, la lista che si definisce "pacifista-ecologista-femminista" c’erano quattro segretari che hanno votato tutti per la guerra, anche se recentemente hanno respinto il rifinanziamento delle missioni militari e non c’era nemmeno una donna nonostante Grazia Francescato sia candidata come vice di Fausto Bertinotti, come si dice nella nostra terra, "te lasciu di" ..."

"E’ la prima volta in vita mia che non voterò (se si escludono gi anni della politica extra-parlamentare) e vorrei davvero invitare tutte/tutti a LASCARLI SOLI. Soli con le loro poltrone, la loro distanza, la loro indifferenza, la loro paura di perdere un potere che non ho mai davvero capito...Potrei parlare per ore delle ragioni del mio astensionismo"

"E se facessimo un "BRUCIAMO LA SCHEDA DAY"?Tutti quelli che ci stanno, in modo un pò ironico, davanti a qualche seggio elettorale "importante", facendo un piccolo falò con le "buone intenzioni" del passato governo BRUCIATE dalla loro imbecillità, insieme alle nostre schede elettorali? Scriviamo un’intenzione su ogni foglio, e poi facciamo un piccolo falò. Ma in modo allegro, divertente, come fosse una festa!!"

"Anche io avevo già deciso da sola di non votare, prima volta in assoluto per me. pensavo di recarmi al seggio e annullare la scheda ma se c’è un’altra modalità più efficace ben venga. Nel 2006 mi sono detta che mai più avrei votato con questa legge elettorale, e ora non ho niente a cui aggrapparmi per cambiare idea".



Giovedì, 13 marzo 2008