«Forte e costante deve essere il nostro impegno per la dignità e la tutela della vita umana in ogni momento e condizione,
dal concepimento e dalla fase embrionale alle situazioni di malattia e di sofferenza e fino alla morte naturale».
Queste le parole del pontefice Benedetto XVI, rivolte ai vescovi, certamente accettate dallintero popolo cristiano.
Purtroppo, come in moltissime altre occasioni, il dotto Benedetto non fa seguire i fatti alle parole, esaltando, così, le
contraddizioni del suo pontificato. Le espressioni citate sono dette dal pontefice, padre spirituale del mondo cristiano e
ispiratore massimo delladerenza allinsegnamento di Cristo. Poi interviene il Capo dello Stato Città del Vaticano, che
contraddice il pontefice, in attesa di essere contraddetti entrambi dal professore di teologia. Le affermazioni altamente
aderenti alla sacralità della vita non si coniugano con le esaltanti affermazioni rivolte a Berlusconi, al suo governo,
alle sue prime leggi e ai progetti futuri. Incombono ragioni di diplomazia, di rapporti fra Stati, nonchè di convenienze
assistenziali.
Berlusconi è divorziato, quindi lultimo che può vantare il concetto di famiglia come unità indissolubile. Ma ne parla.
La seonda moglie ha rilasciato una intervista shock nella quale confermava di avere abortito "prima che nascesse Brbara:::"
alla 28° settimana "..perchè il bambino tanto atteso non sarebbe stato sano", quindi il cavaliere avrebbe dovuto astenersi
dallo sproloquiare in materia. Ma ne parla.
Quanto alla solidarietà verso i più deboli, megli evitare ogni commento, disponendo solo di 2000 battute.
Il pontefice, alla luce dei rapporti politici, diplomatici e formali, ammette che "Il suo regno E di questo mondo", per
cui risulta più utile condannare il teologo Jon Sobrino, colpevole di ricordare e trasmettere linsegnamento genuino di
Cristo. e accogliere in pompa magna il presidente del consiglio, secondo un metro tutto immanente: "Ubi maior minor
cessat". AMEN.
Venerdě, 30 maggio 2008
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