Politica - Dibattito
Tutti tesserati (come allora….!)

di Rosario Amico Roxas

"Ma se prendete le nomine più importanti di questa provincia il conto è presto fatto: all’Asl c’è uno dell’Udeur, il direttore dell’ospedale era uno di Rifondazione ora è diventato uno del Pd, alle case popolari c’è uno della Margherita, ai trasporti pure, alla municipalizzata c’è un altro dei nostri e così via…».

Sono le affermazioni di Clemente Mastella rilasciate nel corso di un’intervista.
Non importa il colore dei singoli personaggi coinvolti, quello che emerge è la spudoratezza di riconoscere che senza una tessera di partito non si entra nella pubblica amministrazione; la competenza, la preparazione, le capacità personali, sono un optional di nessun conto; un imbecille tesserato vale molto di più di un competente che vuole mantenere la sua dignità di uomo libero.
Non è sempre stato così; neanche nei peggiori periodi della prima repubblica; allora c’erano le raccomandazioni, c’era la selezione secondo il manuale Cencelli; il tutto serviva per mantenere quel clientelismo di sostegno ai partiti, ma i quadri, quelli che dovevano amministrare con competenza, erano riservati a chi sapeva cosa fare. I raccomandati occupavano sedie, prendevano stipendi e votavano, mentre in ogni sede c’era sempre quello che doveva mandare avanti la baracca.
Oggi neanche più questo e lo si vede dai risultati; non funziona nulla, dai più banali servizi a quelli determinanti per la qualità della vita.
I cervelli fuggono via ? NO ! Vengono costretti a fuggire, inseguiti dall’impossibilità di realizzarsi senza quella tessera; bisogna poi indovinare il colore di quelle tessera, perché se sbagli o ti lasci convincere dalle tue personali idee puoi incappare nella tessera sbagliata, come quel direttore dell’ospedale di Rifondazione precipitosamente diventato del PD.
Ripeto che non è stato sempre così; un tempo la meritocrazia dava spazio, altrimenti non ci sarebbe stato il boom economico.
Le cose sono peggiorate da quando tutto è diventato mercato, tutto con un suo ben identificato "prezzo", perché nulla con un intrinseco "valore".
Gli slogan hanno sostituito le idee, le promesse hanno preso il posto della programmazione, le apparenze dominano la scena pubblica e privata, l’edonismo appariscente riempie il vuoto intellettuale e culturale, la mediocrità è diventata la nuova specializzazione, perché la gente della casta teme i non-mediocri, sfugge chi tenta di ragionare con la propria testa, cerca e colma di doni solo i cervelli all’ammasso, quelli che delegano il capo a pensare, a decidere, a ordinare, limitandosi ad eseguire bovinamente.
La politica-mercato, la politica-spettacolo, la politica-pubblicitaria, le transumanze, le compra-vendite, le permute, le offerte, le richieste, il "do ut des" , sono questi i termini dell’azione, è da fessi meravigliarsi che non funziona niente, ci si dovrebbe meravigliare del contrario, se qualcosa, in questo panorama abnorme, riuscisse a funzionare.



Domenica, 20 gennaio 2008