La Televisione e Di Pietro

di Aldo Antonelli


QUALCUNO, anche a sinistra, si è scandalizzato della proposta di Di Pietro di lasciare una sola rete al Cipria e una alla Rai. E perché mai? Donde il diritto di questi signore a colonizzare tutto l’etere? Perché mai monotematizzare la varietà e unisonizzare il pluralismo? Rileggo ancora una volta: Il monopolio televisivo è una formidabile arma corruttrice non solo per gli alleati riottosi, ma anche per le opposizioni. Per questo, paradossalmente, Berlusconi vince anche quando perde le elezioni. Negli ultimi vent’anni, che lui stesse in maggioranza o in minoranza, che lui stesse dentro o fuori dal Parlamento, non è mai passata una legge in materia di televisione o di giustizia a lui sgradita. Anzi, su questi due fron­ti, che sono poi gli unici che gli interessano, passano sempre e soltanto le leggi che vuole lui. Dai decreti craxiani salva-Fininvest del 1984-85, alla legge Mammì del ’90; dalle proroghe inco­stituzionali della legge Maccanico (1998, Ulivo) per neutraliz­zare la sentenza della Consulta del ’94, alle leggi sulla giustizia scritte da Previti e approvate da destra e sinistra nella legislatu­ra 1996-2001, giù fino agli inciuci della Bicamerale, senza dimenticare il Lodo Maccanico (ancora lui) per immunizzare il premier dai suoi processi, la storia degli anni Ottanta e Novan­ta è costellata di trasversalismi che, alla resa dei conti e a dispet­to delle polemiche di facciata, fanno di Berlusconi un premier­ ombra che governa non da tre anni, ma da venti. E non perde mai. Nemmeno quando vincono gli odiati «comunisti». ………. (Grazie al monopolio televisivo, gli italiani vivono in) un mondo dei sogni, anzi degli incubi, dove le missioni di guerra diventano missioni di pace, dove i poveri che non arrivano a fine mese sono ricchi con una scarsa percezione del proprio benessere, dove gli imputati diventano giudici dei loro giudici e i giudici diventa­no imputati dei loro imputati, dove governano i ladri travestiti da guardie dopo aver travestito le guardie da ladri. Un mondo alla rovescia che però sembra perfetto, anche perché milioni di persone guardano Porta a Porta e il Tg1, pensando che Vespa e Mimun abbiano qualcosa a che fare con l’informazione. Il che, tecnicamente, si chiama ossimoro. Questa citazione ve la inoltrai tre anni fa. Si tratta della prefazione al libro "REGIME" di Peter Gomez e Marvo Travaglio. Sempre più attuale! Che vuol dire? Una sinistra che abbia più coraggio dove andremo a elemosinarla? Buona giornata.

Aldo



Martedì, 19 febbraio 2008