Politica - Dibattito
SURPLUS

di Doriana Goracci

Quando la morte entra a casa , riesci a dire parole impronunciabili o a non pronunciare più niente: "Il dolore giustifica ogni parola", l’ha detto anche un ministro della giustizia italiano.

La voglia di resistere alla morte entra anche quella a casa nostra, ma ci viene tolta ogni giorno un po’, mentre guardiamo la tv. A me spesso ha fatto questo effetto. Vedi ingiustizie guerre e catastrofi, ti viene voglia di urlare e buttarti per la strada a protestare, poi di fatto chiami per la cena la tua piccola famelica viziata tribù, se non sei sola. Se sei sola può anche andarti peggio, perchè l’incubo appena "visto" potrebbe proseguire nella notte e allora decidi che da domani è meglio sintonizzarsi su altri canali.

Dico questo perchè in pochi giorni tanti come le dita della mano, ho visto condensarsi tutti gli incubi della violenza e della repressione nel mondo e nel mio Paese e al contempo con una marcia, iniziata silenziosamente e a piedi scalzi, riaprirsi la protesta, quella che chiamano nonviolenta e che chiama la violenza e diventa lotta.

Dico questo perchè in pochi giorni tanti come le dita della mano, ho sentito un padre dire " Sono tutti assassini, Prodi e Berlusconi ...mio figlio sta morendo da soldato ma l’hanno mandato al macello ..dovevano scoprire se le armi passavano di là, per fare contento Bush che commercia le armi".

Ho visto monaci buddisti che da sempre rifuggono dalla violenza e dalla partecipazione diretta agli eventi terreni, rivolgere in basso la ciotola quando l’offerta proveniva dal membro di una famiglia di militari o di governanti, camminare scalzi, essere arrestati, incarcerati, morire.

Ho sentito di una ragazzina di 13 anni, violentata da due suppergiù della stessa età, aver subito il furto del telefono cellulare e averlo riavuto, dopo. L’ha raccontato in ospedale.

Ho visto anche più di cento monache buddiste , in tuniche rosa e i crani rasati, protestare , a partire dal rincaro dei prezzi dei carburanti, che hanno colpito indiscriminatamente la popolazione di uno degli Stati più poveri al mondo, tanto che molti non hanno più nemmeno la possibilità di prendere un autobus, il mezzo di trasporto più diffuso in città.

Ho visto le immagini di Aung San Suu Kyi - leader dell’opposizione e Premio Nobel per la pace, che ha trascorso 12 anni degli ultimi 18 agli arresti domiciliari , l’abbiamo vista e poi non più.

Ho sentito che la Borsa di Tokyo il 27 settembre del 2007 ha chiuso oggi gli scambi in forte rialzo.

Ho sentito che oggi 28 settembre la Borsa di Tokyo ha chiuso oggi gli scambi in ribasso.

Che le strade della protesta birmana sono calme, che i dieci morti devono essere varie volte moltiplicati.

Che due che si erano innamorati in chat scoprono di essere marito e moglie da anni, e divorziano. Successo in Bosnia.

Che una donna cinese ha ucciso il proprio fidanzato passandogli con un bacio una pillola riempita con veleno per topi, perchè aveva parlato con un’altra ragazza..

Che sono undici i palestinesi uccisi in 24 ore.

Che frattanto la giunta al potere nell’ex Birmania sembra aver fatto tagliare l’accesso a Internet, nell’intento d’impedire la trasmissione on line di fotografie, video e persino semplici notizie su quanto sta accadendo nel Paese asiatico, unica fonte d’informazione all’esterno.

Che il ministro della Difesa a ottobre del 2006 esprimeva "La stessa solidarietà verso gli alleati che ci preclude di ipotizzare exit strategy nazionali unilaterali - ha detto - ci consente, anzi ci costringe, ad esprimere la più netta riprovazione per le morti di civili innocenti a seguito di bombardamenti da parte di forze dell’Isaf. Tutto ciò, assieme al più vivo rammarico, preoccupazione e solidarietà verso le famiglie delle comunità colpite" erano stati sembra 70 morti in un giorno. Nella giornata di ieri nello stesso Afghanistan, ne sono morti 170, ma erano Talebani.

Amnesty chiede il diritto di protestare pacificamente.

Ieri ho visto un documentario in Tv era SURPLUS di Eric Gandini. Me l’hanno fatto vedere i miei figli, un regalo per i miei 57 anni. C’è un certo John Zerzan, nel documentario del 2003, che afferma «distruggere banche e vetrine non è violenza, è più violento stare a guardare Mtv ingurgitando cibo stravaccati sul divano».

Credo che per cominciare a "vedere" occorre spegnere la luce, quella artificiale.

Doriana Goracci



Venerdì, 28 settembre 2007