SILENZIO STAMPA

di Angelo Garro e Anna Cremona

Martedì 18 settembre 2007 in qualità di genitori di militari caduti in servizio di leva obbligatoria incontriamo il Presidente della Camera dei Deputati on. Bertinotti.


ANGELO GARRO e ANNA CREMONA
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Milano, 20 settembre 2007

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Scesi fino a Roma, dove abbiamo trovato una giornata uggiosa con alternanza di raffiche di vento spaventose e scrosci violentissimi di pioggia non certo tipiche di una Roma “indolente” e spesso assolata, abbiamo incontrato prima il Presidente della Camera dei Deputati on. Bertinotti, e subito dopo un’audizione in Commissione Difesa con la Presidente della Commissione on. Pinotti.

L’incontro con il Presidente della Camera Bertinotti è stato qualcosa di commovente e di caloroso, in quanto ci è venuto incontro oltre la soglia del Suo ufficio accogliendoci come vere personalità oltre che persone.
Egli si è interessato alle storie di noi cinque genitori i quali abbiamo perso i figli in varie e strane circostanze; dal puro e semplice incidente stradale avvenuto in servizio, all’incidente presunto come un colpo di fucile sparato da qualcuno in caserma, dall’uranio impoverito o dai vaccini causa presunta di tante morti attribuite forse erroneamente all’uranio (dato che molti non sono mai andati in missione e oggi se ne incomincia a parlare) per finire col Segreto di Stato o del Riservato che comunque avvolge e silenzia sempre molte di queste storie che hanno provocato negli ultimi 20 anni oltre 10mila morti nonostante viviamo nel cosiddetto “tempo di pace”, nonché per finire, la nostra richiesta affinché si possa istituire per questi giovani che muoiono nel più assoluto silenzio e nell’indifferenza, una giornata della Memoria per i caduti in tempo di pace; considerato che proprio dal sito del Parlamento abbiamo scaricato una infinità di giornate del Ricordo o della Memoria che lo Stato italiano riconosce, ignorando forse non del tutto distrattamente gli oltre 10mila morti per servizio proprio perché siamo in tempo di pace, quindi molto responsabile.
Il Presidente Bertinotti non solo ci ha ascoltati con interesse e spesso con vera commozione, ma ha discusso con noi intrattenendosi per oltre quarantacinque minuti, cercando quali possono essere in futuro le mosse più significative per giungere a qualche risultato positivo per noi familiari, sia per quanto riguarda i risarcimenti che per quanto riguarda la giustizia e le verità nascoste.

Altrettanta attenzione (finalmente) abbiamo trovato presso la Commissione Difesa della Camera dei Deputati presieduta dall’on. Roberta Pinotti dei DS, la quale si è impegnata di farci avere entro breve tempo una documentazione che riguarda una nuova proposta di legge che riconosca un più equo risarcimento verso i caduti in servizio; proposta di legge che era già stata votata all’unanimità nella precedente legislatura, ma per la solita mancanza di volontà politica più che per mancanza di copertura finanziaria non è mai arrivata in aula.
La nostra speranza per il futuro è di non dover più arrivare fino a Roma (viaggio costoso e faticoso) per vedere risolti tutti quei provvedimenti che riteniamo necessari per ridare dignità ai nostri figli caduti al servizio dello Stato e concedere giustizia a noi genitori che ci vediamo sempre abbandonati dallo Stato e non solo dallo Stato.
Anche i Mass-Media sono troppo spesso insensibili e indifferenti verso tutti quei casi che spaccano il cuore ad un genitore che si vede scippato in maniera crudele e malvagia il proprio figlio, magari unico, così come noi possiamo testimoniare, anche martedì 18 settembre c.a. quando dopo il colloquio con il Presidente della Camera, ed alla Sua presenza siamo stati circondati da quella massa di giornalisti e teleoperatori accreditati in Parlamento che dopo le interviste richieste, non una parola è stata scritta o detta sui giornali e nelle televisioni del giorno dopo. Per quale ragione? Forse perchè erano soldati? Forse! Sicuramente erano Esseri Umani! Erano nostri figli!
E’ ovvio che il nostro dolore, dolore vero, dolore amaro, non fa odiens, non fa spettacolo, e quindi meglio non sprecare inchiostro o carta, è meglio lasciare lo spazio per domani quando si aprirà il processo al piccolo Tommy, inizierà il nuovo spettacolo mediatico, alla ricerca delle lacrime e del dolore infinito. Un anno, solo un anno, eppure...... il dolore insanabile che attira e attirerà telecamere e giornalisti i quali si spintoneranno per documentare una lacrima un sussulto una disperazione straziante… …… … …….. ed era solo di un anno.
Del nostro dolore che ti ha cambiato la vita (se vita si può ancora chiamare) che ti ha distrutto nel fisico e nella mente, delle urla che lanci dentro, ma che potresti anche tirare fuori, nessuno le ascolta. 20 anni! 20 anni in cui hai sofferto, hai gioito, hai sudato, hai sgobbato, hai discusso, hai trepidato, 20 anni!
Faresti saltare il mondo dalla rabbia, dal dolore, eppure nessuno ascolta, perché? Perché urli e nessuno ti ascolta?
Noi, castigati da dio,
violentati dallo stato,
ignorati dai media
20 anni e nessuno ce lo restituirà!
E nessuno mai ne parlerà…… mai!
9 anni trascorsi……… e nessuna giustizia!
9 anni …..ed è ancora qui, nel nostro cuore,
nei nostri occhi, nella nostra mente.
Nessun tg, nessun tabloid!
Nessuna giustizia!
Nessuna dignità!


Angelo Garro e Anna Cremona



Venerdì, 21 settembre 2007