Ai primi firmatari del «Manifesto alla Sinistra cristiana»

di Raniero La Valle

Testo definitivo del "manifesto"


Roma, 26 luglio 2008

Cari amici,
il “manifesto alla sinistra cristiana” è stato pubblicato sul n. 55 di “Adista” il 19 luglio, su “Liberazione” l’11 luglio ed è stato presentato a Palermo giovedì 10 luglio in una conferenza-stampa tenuta da me e da Giuseppe Campione, che fu presidente della Regione siciliana in anni difficili, con l’adesione di Rita Borsellino e di Giacoma Canonizzo, l’ex coraggiosa sindaco di Partinico. Dell’evento palermitano vi accludo la notizia datane dalla “Repubblica” di Palermo e dalla “Gazzetta del sud” di Messina.
L’appello ha superato d’un balzo i primi cento promotori, ed è a questi primi firmatari che è ora indirizzata questa e-mail. Spesso le adesioni sono state accompagnate da espressioni di vero entusiasmo, come per l’arrivo di un’occasione intensamente attesa, ciò che ci incoraggia ad andare avanti nel nostro difficile tentativo. Qualcuno ha scritto: “aderisco rallegrandomi per questa voce così importante che sembrava muta e che invece riprende forza e coraggio in una nuova e nobile concezione della politica”; e un altro: “mi stavo proprio chiedendo come mai nessuno elaborasse un progetto per arginare (finché. è possibile) questa valanga che ci sta sommergendo”. “Sono pienamente consenziente, soprattutto nell’aggettivo ’cristiana’”. E ancora: “entusiasta di questa iniziativa”; “arricchire la costruzione di una nuova idea di sinistra in Italia”; “il fatto che la laicità sia assunta come propria da un movimento di ispirazione cristiana avrebbe un forte valore simbolico per svelare alla pubblica opinione l’apparente paradosso che, nella vulgata, contrappone laici e credenti”; “l’uomo di questo Mondo del Servizio come il documento lo prospetta, una volta che sia pienamente dispiegato ed attuato realizza il più alto sviluppo della autonomia spirituale e morale di tutta la storia umana”; “è utile per il Paese dare voce politica ai cristiani che guardano agli ultimi: una cittadinanza politica che in Italia non si è mai affermata”; “gli ideali e i concetti esposti nel manifesto sono da me inseguiti da molto tempo ormai anche se con poco successo”; “nel deserto tempestoso della politica dei nostri giorni e della sinistra in particolare questa iniziativa appare come una delle poche novità di grande respiro degli ultimi mesi”.
Analoghe attese sono state manifestate da molti in molti modi. Da nessuno è stata avanzata una pur prevedibile obiezione sull’opportunità di chiamare in causa il movente cristiano, segno che è stato ben compreso che esso non allude ad alcuna rappresentanza dei cristiani come tali, la cui identità va ben oltre la politica, non è in contrasto con la laicità, e non è esclusivo di altri moventi, compresi quelli derivanti da altre culture e altre fedi. Ciò che lo distingue e lo qualifica è in questo caso la scelta di campo a sinistra, pur nel dilagare del “pensiero di destra e di guerra”, e l’adozione delle tre grandi direttrici della Costituzione, della laicità e della pace. È in ogni caso molto positiva la verifica della possibilità di sdoganare il nome cristiano, come significativo di un modo di stare nella politica, fuori dalle secche dell’integralismo e della riduzione clerico-moderata.
Si tratta ora di consolidare e di allargare questo primo risultato. Per questo vi accludo l’edizione definitiva del “manifesto” con i primi firmatari, pregandovi di farlo circolare sia nelle reti internet e tradizionali cui potete accedere, sia nella realtà territoriale cui ciascuno appartiene, dove dovrebbero cominciare a germogliare i primi gruppi.
Nel far nota l’iniziativa è importante che sia chiaro che essa non ha lo scopo di offrire una casa politica a cattolici senza fissa dimora o delusi dai partiti o giustamente angosciati per la situazione presente, ma ha lo scopo di attivare nuove energie e di fare appello a cittadini consapevoli in tutta la forza della loro ispirazione e delle loro speranze, per affrontare in modo responsabile e propositivo una crisi di portata globale che ha bisogno di risposte non ancora date, di pensieri non ancora pensati e di azione non ancora esperite.
Riservo a una prossima lettera, nello sviluppo del dialogo già attivato tra noi, qualche proposta per il convegno costituente da convocare a settembre, per mettere a tema la proporzionale e l’eguaglianza dei diritti, oltre il discrimine della cittadinanza, come è già indicato nel “manifesto”, ma anche per cominciare a formulare qualche idea sulla nuova contraddizione, apertasi nella stessa destra, tra capitalismo e mercato sul piano globale, in vista di mediazioni e sintesi nuove.

Con i più cordiali saluti

Raniero La Valle


MANIFESTO ALLA SINISTRA CRISTIANA
Versione definitiva

Repubblica e Gazzetta del Sud



Martedì, 29 luglio 2008